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Cimitero Piedimonte, lo storico custode lascerà l’incarico

Ancora questo mese di dicembre al lavoro, poi lo storico custode del Cimitero di Piedimonte, Armando Agnese, lascerà l’incarico. Sono sopraggiunti i limiti d’età lavorativa ed è arrivato per lui il tempo della pensione. Un’assenza che si sentirà nel luogo di sepoltura dei defunti, che da una vita cura come un giardino e lo fa annoverare tra i più sistemati e curati dell’isola. Da una vita lo storico Armando sfida venti di tempeste e temporali per tenere in perfetto ordine il camposanto. C’è un’accurata manutenzione da parte del custode che rende il luogo di sepoltura dei defunti un villaggio fiorito per anime. Un’attenzione passionale che consente di sentirsi all’interno di una bomboniera nella recita della preghiera del “requiem aeternam”. È da una vita che Armando Agnese si prende cura dell’area sacra. Non c’è una tomba fuori posto, tutte seguono una simmetria perfetta, quasi come se fossero costruite su d’un foglio cartesiano più che sul terreno composto da lapilli. Lungo i viali ed i quadrati che compongono la superficie di sepoltura non ci sono tracce dei galbuli dei cipressi né foglie, l’opera di pulizia è costante. Piante e siepi sono curate minuziosamente. È un piccolo gioiello del Comune di Barano. È dal 1884 che l’area è adibita a cimitero. Attualmente, si estende per circa 20mila metri e conta poco più di 1000 loculi, circa 50 cappelle, poco oltre 100 edicole. Sei le aree di sepoltura suddivise in sei quadrati per un totale di poco più di 400 posti di tumulazione provvisoria.

È datato 1960 il primo, importante ampliamento da parte del Sindaco Vincenzo Di Meglio con la costruzione della cappella per la benedizione delle salme. I primi loculi furono realizzati nel 1966, altri seguirono nel 1978 e in avanti e gli altri 120 sono stati costruiti ultimamente. A fine Anni ’90 scoppiò un incendio nella zona dell’ossario e sempre in quegli anni si verificarono due episodi di atti vandalici a due tombe. Ma a destare una certa impressione e vergogna è l’area antistante il camposanto, dove quotidianamente avviene il travaso dei rifiuti e c’è uno stazionamento per la consegna dei pannoloni. Un’immagine poco edificante che colpisce tutti, anche cittadini baranesi che giungono dall’estero. Solo in occasione della ricorrenza della commemorazione dei defunti e nelle festività c’è l’accensione delle lampade dinanzi ai loculi, durante l’anno restano al buio. Manca un adeguato impianto elettrico per consentire di tenerle accese durante l’anno, nonostante ci sia la manifestazione di partecipare al consumo di energia elettrica con i contributo dei familiari dei defunti. Sarebbero necessarie opere di sistemazione dei viali, in alcune parti rialzati dalle radici delle piante, oltre ad una pavimentazione più adeguata. Piccoli interventi per rendere ancor più dignitoso il giardino per le anime curato ad arte dal sempre presente Armando. Ancora per una manciata di giorni, poi sarà mistero su chi lo sostituirà. Un’eredità pesante. Di sicuro.

Luigi Balestriere

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