ISCHIA. La precisazione, probabilmente, non occorrerebbe neppure farla, ma è opportuno che la si faccia
soprattutto dopo aver appreso che alcuni lettori potrebbero aver travisato il contenuto di un nostro servizio
giornalistico – che peraltro era abbastanza chiaro – pubblicato nei giorni scorsi. Soprattutto quando questa sorta di “equivoco” potrebbe contribuire a regalare un’immagine sbagliata di chi invece (ed è sotto gli occhi di tutti) lavora e si impegna allo spasimo per garantire sicurezza e disponibilità alla cittadinanza isolana. Il pezzo in questione è quello nel quale vi abbiamo raccontato uno stralcio dell’informativa della squadra mobile di Napoli nell’ambito dell’inchiesta rifiuti. C’è un passaggio nel quale si ascolta un’intercettazione telefonica
tra Vittorio Ciummo ed un dipendente della Ego Eco, fermato ad un posto di blocco ed alle prese con un poliziotto che a seguito di alcune irregolarità riscontrate intende sequestrargli il camion. Il conducente riferirà
telefonicamente all’amministratore dell’azienda di Cassino di aver evitato il peggio attraverso l’elargizione di
denaro di una somma pari a cinquanta euro, in parole povere di aver corrotto il tutore dell’ordine. Fermo restando che al di là della telefonata registrata questi fatti e circostanze necessitano di un riscontro, dobbiamo sottolineare – per coloro che non lo avessero inteso – che l’episodio in questione si è verificato in terraferma, mentre il camion era di ritorno dopo aver scaricato i rifiuti in discarica. E non certo sulla nostra isola, come qualcuno potrebbe aver pensato. Ischia ha tante pecche e tante cose che non vanno, ma certamente tra i suoi fiori all’occhiello ci sono gli uomini del commissariato di polizia, guidati dal vicequestore Alberto Mannelli, che rendono più serena la nostra esistenza e soprattutto con un rigore ed un’onestà da fare davvero invidia…
