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Ciro Ferrandino: «Stavolta nessun dubbio, Ischia volterà pagina»

 

Mancano pochi mesi alle elezioni amministrative e non si registrano ancora candidature ufficiali o fughe in avanti: è normale, o siamo davanti a un’anomalia?

«Non penso sia un’anomalia, bensì siamo in presenza di un normale percorso che poi porterà allo svelamento delle effettive candidature. La vera anomalia è costituita dal fatto che la stessa amministrazione uscente non abbia ancora diradato le incertezze sul nome che verrà proposto per la tornata elettorale».

C’è una domanda che si pongono un po’ tutti gli addetti ai lavori: De Siano si candiderà, oppure no?

«Credo che De Siano, che tuttora ricopre la carica di Senatore della Repubblica, stia “sondando il campo”, effettuando alcune verifiche e valutazioni circa la fattibilità di un’eventuale candidatura».

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Quindi, anche secondo Lei il Senatore di fatto si è già mosso sullo scacchiere, al di là di una eventuale candidatura diretta.

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«Stiamo comunque parlando di un autorevole rappresentante di Forza Italia, partito per il quale egli ricopre l’importante ruolo di coordinatore regionale, oltre a godere della fiducia di Silvio Berlusconi: dunque penso sia normale che egli debba procedere ad alcune valutazioni, anche a prescindere dal fatto che si presenterà o no in prima persona alle elezioni, cosa che al momento non posso pronosticare. Di sicuro, anche se il Senatore dovesse decidere di scendere direttamente in campo, vincere un’elezione a Ischia non è mai facile. Certamente starà lavorando per mantenere consensi al suo partito sul fronte ischitano, e probabilmente anche per esprimere una candidatura credibile».

Sì parlava di minoranza compatta e coesa, ma sembra che il gruppo che fa capo a Salvatore Mazzella abbia preso un’altra strada…

«Ho letto di questa possibile candidatura di Giuseppe Di Meglio: è un giovane, fa bene a proporsi. Noi tuttavia stiamo lavorando su un altro fronte, costruendo liste solide e realmente rappresentative, in grado di interpretare le esigenze delle varie realtà del territorio comunale. Salvatore Mazzella farà le sue valutazioni, auguro a me e a lui di ritrovarci sullo stesso fronte per dare finalmente al paese un governo, che invece di fatto manca da anni: Ischia appare ormai abbandonata a sé stessa».

Guardate con interesse a Gianluca Trani: può essere lui il vostro candidato sindaco, e perché?

«Indubbiamente Gianluca sta lavorando bene. Si è smarcato in tempi non sospetti dall’attuale maggioranza giosiana, prendendone le debite distanze e facendo validamente opposizione, in un momento in cui non è facile farla. Ha un suo non trascurabile consenso e ha sicuramente molte capacità per dare vita a un gruppo autorevole e a una candidatura forte. Inoltre è giovane, e secondo me egli costituisce la vera novità dell’attuale scacchiere politico del comune di Ischia: non sono soltanto io a dirlo, ma è una convinzione molto diffusa. Auguriamoci che intorno alla sua figura, che ha aggregato intorno a sé un gruppo di giovani, si coagulino anche molte liste di candidati. Gianluca finora ha anche saputo approcciarsi in modo costruttivo alle varie personalità dotate di esperienza e carisma del panorama ischitano, che vogliono impegnarsi per il paese ma che hanno bisogno di stimoli, dopo essere state bistrattate e messe ai margini dall’attuale maggioranza. Auguro a Gianluca di diventare sindaco, perché la sua affermazione costituirebbe quella ventata di novità ed entusiasmo costruttivo, in grado di far risvegliare la società civile e iniziare un salutare cambio di passo anche per l’economia ischitana, dando nuovo ossigeno ai commercianti e artigiani, oggi in grave sofferenza dopo dieci anni di amministrazione di Giosi Ferrandino e compagni. Sono convinto che anche i numeri siano dalla nostra parte: rappresentiamo la maggioranza dei cittadini e desideriamo cimentarci col governo del paese, forti delle nostre mani libere, oltre che pulite».

In questo momento, Lei pensa che Giosi punterà su Enzo Ferrandino, oppure ritiene che alla fine il vicesindaco sarà messo da parte?

«Questo non lo so, sono problemi loro. Non sarebbe la prima volta se accadessero certe manovre. Fra l’altro, finora non mi sembra che l’attuale sindaco si sia espressamente sbilanciato sul nome del successore auspicato. Per noi conta soltanto continuare per la nostra strada, e se andremo avanti così non ce ne sarà per nessuno, perché riusciremo a ottenere i voti necessari a governare, qualunque sia il candidato che Giosi e i suoi vorranno presentare».

Quanti saranno secondo Lei i candidati a sindaco?

«Credo che ci saranno vari candidati, ed è un bene. L’anomalia del 2007 e 2012, quando ci furono soltanto due candidati a sindaco, penso che rimarrà episodica. Ischia ha sempre vissuto consultazioni elettorali all’insegna di una varietà di nomi, e credo che si tornerà alla normalità. Ovviamente in politica tutto è possibile, e potranno anche tentare una riedizione del perverso “caularone” tra destra e sinistra, ma di certo i cittadini non sono stupidi, e rifiuteranno con decisione un nuovo tentativo del genere, che in tanti anni non ha prodotto neanche un singolo beneficio, ma dal quale sono scaturiti gravi danni».

Lei dunque è sempre dell’avviso che gli ischitani manderanno a casa l’amministrazione uscente che fa capo a Giosi Ferrandino?

«Ne sono certo, e credo che se ne rendano conto anche alcuni “pezzi” della maggioranza. È già emerso in maniera evidente alle elezioni europee, dove Giosi non ha raccolto il successo sperato, pur avendo tutta l’amministrazione dalla sua parte. I cittadini vogliono decisamente voltare pagina, con un modo nuovo di governo del territorio. E questo rinnovamento non può certo darlo l’attuale amministrazione, che ha avuto a disposizione ben dieci anni, senza riuscire a soddisfare le esigenze dei cittadini, e addirittura ad un certo punto ha rinunciato a governare, provocando gravissimi danni: un fallimento che a catena ha finito per ripercuotersi sull’intera isola d’Ischia. Non vedo dunque come si possa tornare a votarli, se davvero si vuole un concreto, reale cambiamento. Adesso è il momento della rinascita: lavoreremo per il paese, senza secondi fini, ma solo per risolvere i problemi dei cittadini».

Francesco Ferrandino

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