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Citara, il lungomare è un colabrodo: «Mio figlio ha rischiato di farsi male»

La stagione turistica è praticamente iniziata, e sono in molte le persone che si stanno recando sulla nostra isola per trascorrere qualche giorno di relax lontano dal caos delle città. Le famiglie, ma anche le coppie, hanno approfittato del ponte pasquale e di quello del 25 aprile per raggiungere Ischia e staccare con la solita stressante routine. Peccato che ad accogliere i turisti non siano stati soltanto gli impareggiabili paesaggi dell’isola verde, ma anche le sue numerose brutture. Tra queste è sicuramente annoverabile il lungomare di Citara, che a rigor di logica dovrebbe rappresentare uno dei salotti buoni del Comune di Forio durante i mesi estivi e non solo. Purtroppo da tempo immemore la zona della biaia foriana è lasciata a se stessa, come testimoniano in maniera più che eloquente gli scatti fotografici che vi mostriamo nell’odierna edizione del nostro quotidiano. Mettendo da parte quella del parcheggio delle “Pietre rosse” (dove da anni sono allocati i mezzi della nettezza urbana), c’è un’altra questione che ultimamente tiene banco.

Ci riferiamo al marciapiede che costeggia la spiaggia di Citara, e per l’esattezza gli ultimi metri dello stesso, che si trovano a pochi passi dall’ingresso del parco termale “Poseidon”. Le fotografie che abbiamo deciso di pubblicare ci sono state inviate nella mattinata di ieri da un nostro lettore, l’avvocato Teofilo Migliaccio. Il professionista napoletano – originario della frazione di Panza – approfittando del ponte della Liberazione ha deciso di recarsi a Ischia in compagnia della propria famiglia. Il suo soggiorno è stato però “rovinato” da uno spiacevole episodio avvenuto proprio in prossimità del marciapiede sgangherato. «Stavo tranquillamente passeggiando in località Citara, quando a un certo punto mi sono imbattuto nella parte finale del marciapiede, a pochi metri dai giardini Poseidon, e sono rimasto allibito: nonostante le rimostranze fatte in passato, il Comune non ha ancora provveduto a mettere in sicurezza quel tratto, che è facilmente accessibile dalla spiaggia. Quei basoli sconnessi e divelti rappresentano un serio rischio per l’incolumità dei cittadini, che per una banale disattenzione potrebbero finire all’ospedale. Mio figlio è incespicato tra i basoli, e non voglio minimamente pensare a cosa sarebbe potuto accadere se non avessi avuto la prontezza di evitagli il pericolo».

«È vergognoso che l’amministrazione comunale non abbia ancora provveduto a risolvere questa evidente problematica – ha proseguito l’avvocato – che oltre ad un pericolo rappresenta anche un serio danno per l’immagine dell’isola d’Ischia e in particolare del Comune di Forio, già profondamente umiliato dalla presenza dei camion della spazzatura in località Pietre rosse e dei liquami che in determinati periodi dell’anno deturpano la bellezza delle acque e delle spiagge dell’isola, un fiore all’occhiello del turismo campano. È ora di dire basta a questi scempi, che devono essere risolti con somma urgenza dall’amministrazione comunale, che a stagione turistica ormai iniziata non può concedersi il lusso di fare orecchie da mercante. Spero che il sindaco di Forio Francesco Del Deo, con il quale l’estate scorsa ebbi un colloquio, metta fine a questa situazione, e questo sia per il bene dei cittadini sia per quello dei turisti che ogni anno eleggono Ischia quale meta ove trascorrere le proprie vacanze».

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