Citazioni in giudizio, il Comune di Ischia resiste

ISCHIA. Sono sempre numerose le cause intentate dai cittadini nei confronti del Comune di Ischia per ottenere il risarcimento dei danni, veri o presunti, prodotti dallo stato della rete stradale. Ma l’ente di via Iasolino, a differenza di qualche anno fa, non è più disposto ad assistere passivamente in “contumacia”, e continua nella politica di resistenza in giudizio, che invero negli ultimi tempi si è rivelata spesso fruttuosa. Numerose infatti sono state le sentenze favorevoli al Comune, che hanno evitato alle casse dell’ente ulteriori “emorragie”. Nella più recente riunione di giunta, l’esecutivo guidato dal sindaco Enzo Ferrandino ha deciso di conferire a otto professionisti il mandato per resistere in giudizio in nove procedimenti. Si tratta per la massima parte di citazioni proposte innanzi al giudice di pace di Ischia, oltre a un decreto ingiuntivo e due atti d’appello. Estremamente varia la casistica delle richieste di risarcimento: si va dalla classica caduta causata da una buca in cui il pedone sarebbe incorso, alla richiesta di vedersi risarciti i danni causati dal famigerato pilomat, il dispositivo che impediva alle vetture l’accesso alle zone a traffico limitato. Ma c’è anche chi sostiene di essere rovinato a terra a causa di una macchia d’olio che avrebbe fatto slittare il proprio motociclo. Il Comune ha dunque deciso di tutelare le proprie ragioni affidando l’incarico ai legali inseriti nella propria short list: i professionisti chiamati a difendere l’amministrazione saranno gli avvocati Annamaria Curci, Mariangela Calise, Elena Fortuna, Restituta Sessa, Assunta Mazzella, Giordano Di Meglio, Lucia Capriello, Antonio Pantalone. Il Comune corrisponderà ai citati professionisti l’importo forfettario di 400 euro oltre previdenza e iva per ciascun giudizio innanzi al giudice di pace, mentre saranno 600 gli euro per l’unico giudizio da celebrare presso il Tribunale e 900 euro per ognuno dei giudizi da celebrare innanzi alla Corte d’Appello. Come di consueto, a titolo di acconto sugli importi forfettari citati potrà essere liquidata su richiesta del legale una somma non superiore al 40% dell’importo totale, mentre le spese e le competenze eventualmente riconosciute in sentenza verranno recuperate dal professionista incaricato senza nessun onere per il Comune e versate a quest’ultimo, che provvederà a liquidare solo l’importo che eccederà il corrispettivo già pagato.