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Citizen Science: i cittadini diventano ricercatori nell’Amp Regno di Nettuno

Gianluca Castagna | Ischia Nel Mediterraneo, una delle aree più ricche di biodiversità al mondo, siamo tutti sentinelle del mare. O almeno possiamo diventarlo grazie alla Citizen Science, la cd. scienza partecipata.
Altro che fortino inespugnabile protetto da rigorosi accademici. Altro che forziere del Sapere in mano a pochi eletti.
La scienza è sempre più democratica, la collaborazione sempre più intensa, la partecipazione dei cittadini sempre più sollecitata e determinante.
Anche il Regno di Nettuno, l’area marina protetta dell’arcipelago flegreo che abbraccia le isole di Ischia e Procida, apre alla Citizen Science per rendere i cittadini reali protagonisti non solo della salvaguardia e tutela dell’ambiente, o della diffusione della conoscenza scientifica, ma anche parte attiva nelle decisioni e nelle scelte politiche che riguardano l’area marina stessa e, di conseguenza, l’intera comunità.

Il coinvolgimento dei cittadini, a partire dai più piccoli, nella ricerca e nello sviluppo delle politiche ambientali rappresenta in fondo un modo per potenziare le comunità e migliorare le stesse politiche. Anche quando si tratta di incidere in settori di grande valore scientifico e tecnologico (come spesso accade in campo ambientale), le esperienze anche locali dimostrano che i normali cittadini sono in grado di affrontare certe problematiche quando hanno l’opportunità e gli strumenti adeguati per farlo.
In un’isola spesso disattenta verso il proprio patrimonio naturalistico, sarebbe miope non riconoscere un interesse, una sensibilità e una preoccupazione crescenti per l’impatto umano sull’ambiente e la biodiversità che ospita. Perché dunque non stimolare ancora di più il controllo ambientale, la collaborazione con i ricercatori del territorio e quindi anche la determinazione di nuove politiche che finiscono per riguardare l’intera comunità delle isole flegree?
Di Citizen Science, e degli strumenti messi in campo dall’Amp Regno di Nettuno in collaborazione con il laboratorio Benthos della Stazione Zoologica Anton Dohrn, la Guardia Costiera e Marina Sant’Anna, si è parlato nel primo di una serie di appuntamenti del ciclo “Incontri con il mare”. Forum di informazione e discussione che si terrà nella sede della Lega Navale di Ischia e dedicato alle scuole e a tutti i cittadini che amano e vogliono difendere il loro mare attraverso strumenti di partecipazione attiva in campagne e progetti di Citizen Science. Al primo incontro del ciclo erano presenti il presidente della Lega Navale ing. Francesco Buono, il comandante della Capitaneria di Porto Alessio De Angelis, rappresentanti delle scuole e dell’associazionismo isolano e, per le istituzioni, il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino con l’assessore alla Cultura Salvatore Ronga.

L’attenzione si è concentrata soprattutto su uno strumento, semplice e al tempo stesso importantissimo, di scienza partecipata. Un portale web (www.citizensciencerdn.org) che permette a tutti la segnalazione di organismi marini, fenomeni di interesse naturalistico ed ecologico, specie aliene o di pregio, depositi sospetti sui fondali o in prossimità delle coste, violazione delle regole del codice della navigazione o di quelle (in verità quasi coincidenti con le prime) che riguardano più da vicino il Regno di Nettuno. Segnalazioni che verranno accolte da esperti e operatori pronti a studiarle, approfondirle e/o intervenire.
«Oggi l’importanza di una comunicazione scientifica estesa a tutti i cittadini è indubitabile» ci dice subito la dott.ssa Maria Cristina Gambi, ricercatrice del Laboratorio di ecologia del Benthos. «Questo ha spinto gli stessi scienziati a trovare nuovi linguaggi per stimolare l’importanza delle ricerche e comunicarla all’esterno. Migliorare l’alfabetizzazione scientifica per dare a ogni cittadino i mezzi per capire se quello che sta leggendo è vero, verosimile e una bufala clamorosa. Il sito web www.citizensciencerdn.org è forse il primo in Italia realizzato da un’area marina protetta, insieme al suo gemello dedicato all’Amp di Punta Campanella. E’ semplice, accessibile a tutti, e quando è stato presentato lo scorso novembre al I° Convegno nazionale di Citizen Science in Italia, ci siamo resi conto che è solo un primo livello di scienza partecipata. Si va dalla compartecipazione al protocollo scientifico fino alla elaborazione di risultati e alla pubblicazione. E’ una piattaforma di partenza, perché da un sito web possono nascere forme di aggregazione o gruppi su determinate tematiche (i rifiuti, le reti fantasma) che diventano decisivi nella risoluzione, anche pratica, di problematiche più scientifiche. Penso, ad esempio, a campionare il detrito di Posidonia sulle spiagge isolane e verificare quante microplastiche ci sono. E’ qualcosa che anche i ragazzi delle scuole potrebbero fare».

Segnalazioni e contributi al portale arrivano già da tanti cittadini che, a vario titolo, fruiscono delle risorse del mare dell’AMP: dai gestori di diving ai concessionari di spiagge, dai pescatori professionisti ai dilettanti, fino ai comuni bagnanti o semplici osservatori che hanno sensibilità, interesse ed attenzione per la conservazione del proprio territorio e la salute del mare. Chiunque, quindi, potrà diventare ricercatore o anche guardiano del mare, aiutando gli enti nella gestione dell’area protetta.
«Un aiuto che ha già dimostrato la sua efficacia» conferma la Gambi. «Ho già pubblicato 11 lavori grazie alla Citizen Science. Negli scorsi mesi ci sono state segnalate mortalità di gorgonie, l’esistenza di pianta marina tropicale in Campania, nei pressi di Palinuro, la presenza di 5 perle all’interno di un’ostrica, bloom di meduse, emissioni di gas dal fondo marino in aree dove non era stato ancora effettuato il monitoraggio, eventi di mucillagine bentonica, ma anche episodi di inquinamento da plastiche o di reti fantasma lasciate in mare che, purtroppo, restano una trappola mortale per gli abitanti di questo straordinario ecosistema. Insomma cose buone e cose meno buone, tutte importanti».
E le controindicazioni della Citizen Science? Esiste un problema di attendibilità dei dati? E di paternità degli stessi? «La validazione si risolve con la formazione: gli stessi sistemi di Citizen Science lo prevedono. Introduzione di criteri, link ai lavori pubblicati, una maggiore informazione. Circa l’etica, è un aspetto delicato. Sono estremamente favorevole a forme di gratificazione: attraverso newsletter o report vengono citati i cittadini che hanno contribuito alla ricerca, quindi alla conoscenza. Sono forme di premio, quindi di stimolo, importantissime».

«Il sito web è stato strutturato in base alle esperienze di segnalazioni che ci sono arrivate in questi anni» spiega la dott.ssa Caterina Iacono dell’Amp Regno di Nettuno. «Oltre ai tradizionali pulsanti che riguardano la parte più scientifica, ma accessibile a tutti, abbiamo previsto la possibilità di segnalare la violazione del codice della navigazione o delle regole dell’area marina protetta, un pulsante sulla Posidonia, per comunicarci strascichi o ancoraggi selvaggi, un pulsante su attrezzi e reti abbandonate e altri che danno un riscontro quanto più immediato sul territorio. Arrivata la segnalazione, sarà nostro compito smistarla all’organismo più competente a intervenire. Ma c’è anche una chicca – continua la Iacono – dedicata alla fotografia. Paesaggi, fondali, coste, tutta la bellezza dell’isola in un click per formare un archivio da utilizzare per un calendario realizzato al Regno di Nettuno. Insomma, questo sito, ma anche la pagina Facebook che vi invito a visitare e a riempire anche con le vostre curiosità, vuole diventare un contenitore a 360 gradi per quello che sarà lo studio e la conoscenza del nostro ecosistema ambientale».
L’Amp Regno di Nettuno punta anche sulle scuole. «Dallo scorso anno abbiamo messo a punto un progetto di educazione ambientale dell’Area Marina Protetta. Progetto che coinvolge tutte le scuole isolane, di ogni ordine e grado, puntando su coloro che saranno i cittadini del domani. La diffusione delle buone pratiche e dell’amore per la propria a partire dal nostro pubblico privilegiato: i giovani. La risposta? Fantastica. Più piccoli sono e più il riscontro è positivo».

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Sulla formazione punta, e non da ora, il com.te Alessio De Angelis della Capitaneria di Porto.
«La Guardia costiera è solo uno degli interlocutori dell’Amp ‘Regno di Nettuno’» precisa. «Vi assicuro che preservare le nostre coste, garantire gli usi civici del mare e combattere contro la mancata educazione ambientale è davvero difficile perché l’isola ha un’area vasta, si tratta di incidere su comportamenti spesso ritenuti, a torto, consentiti. Ecco perché l’educazione e l’informazione, prima ancora della repressione, sono le armi più efficaci per prevenire le violazioni o gli illeciti. Non credo che gli isolani siano “allergici” alle regole. Hanno a disposizione un patrimonio così ricco, degli scorci cosi diversificati, una bellezza così spettacolare che stentano a rendersene conto. Forse perché è mancato l’interesse di approfondire le conoscenze del mare che ci circonda. Manca la conoscenza. Per la prima volta la Guardia Costiera di Ischia ha attivato un percorso di informazione dedicato agli studenti, anche se nelle scuole manca una materia che dovrebbe invece rivestire una grande importanza: la tutela ambientale. Cominceremo presto con dei progetti formativi, un primo passo per cercare di affermare la tutela dell’ambiente come materia di studio in tutte le scuole». De Angelis ha poi mostrato un video inedito dedicato al Com.te Natale De Grazia, scomparso nel 1995 mentre indagava su quelle imbarcazioni, affondate in circostanze misteriose, cariche di scorie e materiale altamente inquinante.
«Invito i giovani a partecipare e a non cedere alla disillusione» conclude De Angelis. «Pesca subacquea, tubi sospetti, moto d’acqua. Le vostre segnalazioni al sito saranno di impulso all’attività dell’autorità di controllo: più informazioni ci date, meglio riusciamo a intervenire. Una forma di osservazione partecipativa che non ha nulla a che vedere con la denuncia. Solo insieme si ottengono risultati migliori».

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I PROSSIMI APPUNTAMENTI

02 Febbraio ore 10.00
“I RIFIUTI PLASTICI IN MARE: DALLE ISOLA GALLEGGIANTI ALE MICROPLASTICHE” a cura di Marina di Sant’Anna
Si illustrerà l’impatto dei rifiuti in mare sulla vita degli orgnismi marini, con particolare riferimento alle materie plastiche. L’incontro sarà un’occasione per mettere in evidenza gli effetti a breve e a lungo termine della plastica, sia sugli ecosistemi marini che sulla salute dell’uomo.

16 Febbraio ore 10.00
“LA SOSTENIBILITA’ DELLA PESCA NEL NOSTRO MARE”, a cura dei ricercatori SZN
Verranno illustrate le problematiche ed implicazioni ecologiche connesse con le attività di pesca a diversa scala, e la loro sostenibilità ambientale ed economica, le interazione con specie in competizione con la pesca (grandi pelagici, cetacei) e le problematiche di sovrasfruttamento delle risorse ittiche, dei loro effetti a cascata sugli ecosistemi marini

02 Marzo ore 10.00
“ALIENI NEL NOSTRO MARE” a cura dei ricercatori SZN
Problematiche e implicazioni ecologiche dell’introduzione di specie non native (aliene o alloctone) nel nostro ambiente marino. I vettori principali di introduzione, le specie con gli impatti più negativi, le misure che si possono adottare per limitare e/o mitigare gli effetti di tali organismi.

16 Marzo ore 10.00
“LA STORIA SOTTO IL NOSTRO MARE”, a cura della Marina di Sant’Anna.
Le rilevanze archeologiche sommerse delle Isole Flegree, con particolare focus per gli scavi ancora in corso nella Baia di Cartaromana che hanno messo in luce il porto della città romana di Aenaria. L’incontro vuole valorizzare l’importanza storica del patrimonio archeologico delle isole legato al mare e in larga parte ancora sommerso.

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