CULTURA & SOCIETA'

Città della pizza, Ischia protagonista a Milano con Ivano Veccia

Insieme a lui, tra i nomi top del mondo della pizza, anche Antonio Carusino , Giovanni Barbieri di Mangiafuoco e Alessandro di Meglio

C’era anche Ischia alla due giorni dedicati alla promozione delle tante sfaccettature della pizza. Parliamo della Città della Pizza che lo scorso 26 e 27 ottobre a Milano ha aperto le porte ai migliori Pizzaioli d’Italia. Da Nord a Sud, passando per il Centro c’era anche Ischia con Ivano Veccia in rappresentanza del suo nuovo ristorante Qvinto, ma anche Antonio Carusino, Giovanni Barbieri di Mangiafuoco e Alessandro di Meglio.

Giovani ischitani in mostra con il proprio lavoro insieme al top del mondo della pizza italiano. ​L’evento è andato in scena alla Fabbrica Orobia (via Orobia 15) un weekend con un serrato programma di corsi per adulti insieme ai maestri pizzaioli, lezioni di pizza per i bambini e workshop per gli addetti ai lavori. Il nostro Veccia era protagonista nella giornata del 26 ed è stato un tripudio per la sua pizza napoletana. «Alle 21.00 – ci racconta – avevamo finito già le pizze, più di 600! C’è stata una grossa affluenza non ce lo aspettavamo soprattutto perché era la prima volta a Milano». Lo scorso anno fu, infatti, la sua prima volta a Roma tra i pizzaioli più rinomati. Il nostro Ivano presentò una margherita, la lasagna povera – pomodoro San Marzano aromatizzato all’aglio, crema di grana e all’uscita origano e basilico – come suo cavallo di battaglia e un’altra creata appositamente per l’evento intitolata “vacanze romane”.

Emozionatissimo decise di chiamarla così perché per lui l’andare a Roma era un po’ come una vacanza e poi perché utilizzò prodotti tipicamente romani. I responsabili dell’evento andarono a mangiare in incognito nel suo ristorante, lo avevano conosciuto tramite il blog di Pignataro, ma la sua pizza piacque tanto e così lo scelsero. Un grande punto di partenza e una grande occasione di visibilità che, quest’anno, si è ripetuta. «Un po’ di gente si è lamentata perché la pizza è finita preso in tutti gli stand, ma è stato voluto dall’ organizzazione per non rischiare di far portare troppa roba senza poi consumarla. L’ evento – ha aggiunto ancora Ivano – l’ anno prossimo diventerà grande come quello romano. E poi non è escluso che sarà organizzata una città della pizza anche all’ estero tra Barcellona o Londra».

Aveva 9 anni che iniziò a fare le prime pizze e 14 quando entrò seriamente in un ristorante; la sera era pizzaiolo e la notte si trasformava in dj. Ma quella di Ivano è stata una vera e proprio “Pizza revolution” nata da un forte spirito di osservazione fuori dall’Italia e dentro la nostra isola, al quale si è aggiunto l’utilizzo d’ingredienti al top e prodotti di stagione. «Per fare la pizza buona – svelò Ivano in una precedente intervista a Il Golfo – devi fare meno sbagli possibili. Parliamo di un prodotto artigianale, quindi gli sbagli sono dietro l’angolo, dall’impasto alla lievitazione, alla temperatura del forno. Ci sono una miriade di fattori a cui fare attenzione, ma sbagliando di meno si può avere una pizza quasi perfetta.

Anche se, secondo me, la perfezione di una pizza è soggettiva, un po’ come l’arte. La più buona è la margherita ma è anche la più difficile da fare. Può sembrare una pizza banale, ma il difficile sta proprio nel farla apparire speciale». E la sua, di pizza, inutile negarlo è davvero speciale. Talmente speciale che, da Ischia, lo hanno voluto a Roma a gestire il reparto pizzeria di Qvinto, il più grande di Roma che, a distanza di un anno, grazie al pizzaiolo ischitano propone una delle pizze più apprezzate della Capitale.

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