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Coltellate a Citara, Antonio Monti denunciato per tentato omicidio

DI GAETANO FERRANDINO
FORIO. E’ la classica storia di un film già visto, un rituale che si ripete e si perpetua. La location è sempre la stessa, cambiano i protagonisti o meglio cambia uno dei protagonisti, all’origine c’è una capacità di convivenza tra diversi soggetti che è ormai ridotta ben sotto la soglia di guardia. E così ieri mattina la telenovela ad alta tensione legata al Piazzale di Citara, e nello specifico legata ai gestori dei locali o chioschetti ubicati nella suggestiva cornice foriana, si è arricchita di un nuovo capitolo. Che rappresenta la punta dell’iceberg, una sorta di punto di non ritorno. Stavolta si è andati obiettivamente oltre con due persone finite in ospedale con ferite da arma da taglio ed una terza che dovrà rispondere addirittura dell’accusa di tentato omicidio. Uno scenario che francamente non pensavamo mai potesse essere tipico di una realtà come quella insulare ma che conferma una volta di più come bisogna fare tutto il possibile per riportare ordine, disciplina e nervi distesi in un’area divenuta ormai più famosa per le liti di “vicinato” tra esercenti che non per le sue pure indubbie bellezze naturali.
Tutto è nato al termine di una mattinata, come quella di ieri, che era iniziata nel migliore dei modi. Sole, caldo e presumibilmente nuova “ricca” affluenza di bagnanti sulla spiaggia di Citara. Sul posto si trovano anche Giacinto Mattera, gestore de “Il Panino”, e Antonio Monti del “Bar Sacchetti”. Tra i due inizia una accesa discussione, pare per una volta non tanto legata al posizionamento dei tavolini sul suolo pubblico (uno degli eterni oggetti del contendere in un passato nemmeno così lontano, con i vari gestori che si accusano a vicenda di indebite “invasioni di campo”) quanto piuttosto perché nel lavare a terra un po’ di acqua sarebbe finita nella zona dell’avversario. Il confronto è duro, aspro e serrato, fino a quando Giacinto Mattera però decide di lasciare il piazzale di Citara con la sua compagna a bordo di un mezzo a due ruote.
L’allontanarsi di uno dei due contendenti sembrava aver placato gli animi ma chissà quale motivo – una ricostruzione analitica e precisissima dei fatti non è assolutamente facile – nella mente di Antonio Monti scatta improvvisa la sete di vendetta. E così anche l’uomo si mette in moto ad un mezzo con il dichiarato intento di raggiungere Giacinto Mattera, operazione che riesce all’altezza del Cuotto. Tra i due nasce una nuova colluttazione verbale, che però durerà decisamente poco: secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, infatti, il Monti tira fuori un’arma da taglio – pare addirittura un coltellaccio di quelli usati per affettare il pane, lungo dunque diversi centimetri – e colpisce entrambi con una spaventosa furia cieca. Il Mattera viene raggiunto al polso e alla schiena, una ferita la riceve anche la donna. Il gestore del Bar Sacchetti poi si allontana ma ovviamente la scena non passa inosservata e viene immediatamente chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Sul posto, di lì a poco, arrivano a sirene spiegate gli agenti del commissariato di polizia di Ischia, guidati dal vicequestore Alberto Mannelli.
I tutori dell’ordine iniziano a mettere insieme i tasselli di quanto accaduto con il chiaro intento di ricostruire ogni dettaglio della vicenda. Tutto questo mentre il Mattera e la sua metà vengono medicati presso l’ospedale Rizzoli e fortunatamente dimessi senza particolari conseguenze. Lo stesso Giacinto ed Antonio Monti saranno successivamente sentiti presso gli uffici di via delle Terme ad Ischia. Dell’accaduto, come da prassi, viene notiziato anche il sostituto procuratore di turno. Sembra a un certo punto che Monti possa addirittura rischiare di finire in manette ma poi, constatata l’assenza di flagranza del reato (era stato raggiunto successivamente dai poliziotti) nei suoi confronti scatta la denuncia in stato di libertà all’autorità giudiziaria. Ma nella sostanza, è opportuno rimarcarlo, cambia ben poco perché l’accusa dalla quale difendersi è quella pesantissima di tentato omicidio. Facendo ordine nella vicenda, evidentemente, gli inquirenti non hanno nutrito dubbi su quelle che fossero le reali intenzioni dell’aggressore che evidentemente non sono andate a buon fine soltanto per una mera e fortunata coincidenza. Insomma, la sfida continuerà in tribunale ma nel frattempo è giunta l’ora che qualcuno inizi a capire cosa fare per mettere un po’ di ordine e di pace a Citara, perché dopo quest’ultimo episodio è davvero lecito attendersi di tutto e dunque anche il peggio. A nulla, evidentemente, sono serviti i campanelli d’allarme scattati negli ultimi anni proprio a causa di alcune liti tra lo stesso Giacinto Mattera e la sua storica avversaria, Teresa Del Deo. Una sfida che ha già portato ad incontri ravvicinati (e pericolosi) del terzo tipo ma anche a una serie di reciproche denunce che non hanno giovato e tuttora continuano a non giovare a nessuno. Le forze dell’ordine possono monitorare ed arginare determinati fenomeni, adesso però è ora che la politica si prenda le proprie responsabilità. E sbrogli la matassa, in un modo o nell’altro. Qui non è più una questione di salute, qui ne va della vita umana. Farsi scivolare ancora una volta tutto addosso sarebbe una leggerezza. Imperdonabile.
SOMMARIETTI
L’uomo aveva avuto una vibrata discussione con Giacinto Mattera nella prima mattinata sul piazzale, poi quest’ultimo si era allontanato insieme alla sua compagna dopo che i toni si erano notevolmente alzati
Il Monti ha seguito il suo “rivale” e poi all’altezza del Cuotto lo scontro è ricominciato fino a quando ha ferito Mattera e la donna con alcune coltellate che per fortuna non si sono rivelate fatali. I feriti sono stati medicati al Rizzoli e poi dimessi: ma la situazione a Citara, adesso, ha davvero raggiunto il livello di guardia. La politica non può più restare a guardare

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