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Procida, l’isola dove non si nasce più

Di Guglielmo Taliercio

PROCIDA – Nei giorni scorsi grossa enfasi hanno determinato, sui media e non solo, i dati pubblicati periodicamente dall’ISTAT per quanto riguarda gli indicatori demografici del Paese nel 2014. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, infatti, sono 509 mila le nascite nel 2014, cinquemila in meno rispetto al 2013, il livello minimo dall’Unità d’Italia.

I morti sono 597 mila unità, circa quattromila in meno dell’anno precedente. Il numero medio di figli per donna è pari a 1,39, come nel 2013. L’età media al parto sale a 31,5 anni. Calano le nascite da madri sia italiane sia straniere, con le prime che nel 2014 procreano 1,31 figli contro 1,97 delle seconde. Un significativo calo della mortalità ha determinato un ulteriore aumento della speranza di vita alla nascita, giunta a 80,2 anni per gli uomini e a 84,9 anni per le donne. Per via del processo di convergenza della sopravvivenza maschile a quella femminile la differenza di genere è scesa a 4,7 anni. Il saldo migratorio netto con l’estero è pari a +142 mila unità, corrispondente a un tasso del 2,3 per mille. Si tratta del valore minimo degli ultimi cinque anni. Le iscrizioni dall’estero di individui di nazionalità estera sono 255 mila, mentre i rientri in patria degli italiani sono 26 mila. Le cancellazioni per l’estero riguardano 48 mila stranieri e 91 mila cittadini italiani. Il saldo migratorio con l’estero relativo ai soli cittadini stranieri ammonta a +207 mila mentre per gli italiani risulta negativo nella misura di 65 mila unità.

I trasferimenti di residenza intercomunali sono 1 milione 350 mila. Il Nord è interessato da un flusso netto di migranti interni dell’1 per mille, il Centro da uno pari allo 0,9. Nel Mezzogiorno si riscontra un tasso migratorio interno netto pari a -2,1 per mille residenti.

Nel 2014 la popolazione residente consegue un incremento demografico dello 0,4 per mille, il più basso degli ultimi dieci anni. In termini assoluti l’incremento è pari ad appena 26 mila unità in più, il che determina una popolazione totale di 60 milioni 808 mila residenti al 1° gennaio 2015.

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Gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2015 sono 5 milioni 73 mila e rappresentano l’8,3% della popolazione residente totale. Rispetto al 1° gennaio 2014 si riscontra un incremento di 151 mila unità. Al 1° gennaio 2015 l’età media della popolazione ha raggiunto i 44,4 anni. La popolazione per grandi classi di età è così distribuita: 13,8% fino a 14 anni di età, 64,4% da 15 a 64 anni, 21,7% da 65 anni in su.

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Per quanto riguarda l’isola di Graziella, in linea con il trend nazionale, nel 2014 le nascite registrate sono state 75 mentre i decessi 110 per una popolazione residente complessiva che si attesta a 10.494 abitanti (nel 2002 i residenti erano 10.624) suddivisi in 4.499 famiglie che, in media, sono formate da 2,33 componenti. La popolazione, al 1° gennaio 2015, per grandi classi di età è così distribuita: 13,8% fino a 14 anni di età, 64,1% da 15 a 64 anni, 22,7% da 65 anni in su. L’età media della popolazione è di 43,5 anni (nel 2002 era 40,7).

L’ Indice di vecchiaia, che rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione ed è il rapporto percentuale tra il numero degli ultrassessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni, risulta essere di 160,0 (nel 2002 era 126,5).

Gli stranieri residenti a Procida al 1° gennaio 2015 sono 312 e rappresentano circa il 3,0% della popolazione residente, in vetta alla classifica delle nazioni maggiormente rappresentate troviamo la Bulgaria (98) seguita a ruota dall’Ucraina (86) e dalla Polonia (20).

 

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