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XXI edizione de “I funghi della Campania”, un ischitano tra gli esperti micologi

di Isabella Puca

Ischia – SI è svolta domenica scorsa a Portici la XXI edizione della mostra micologica “I Funghi della Campania”, promossa dalla associazione Mico Art e allestita nel salone principale di Villa Fernandes. Tantissimi gli appassionati e i curiosi che ne hanno approfittato per fare domande e saperne di più. Per il quarto anno tra gli esperti micologi anche il biologo ischitano Valerio Mazzella, appassionato di funghi.  Durante le esposizioni gli esperti micologi hanno chiarito al pubblico aspetti e dubbi fondamentali in materia distinguendo i funghi velenosi da quelli commestibili mettendoli a confronto, decretandone la tossicità e dando dei consigli di primo soccorso in caso di avvelenamento. La mostra è durata un solo giorno durante il quale vengono esposti tutte le specie presenti in Campania, principalmente sul Vesuvio; vengono poi determinate tassonomicamente e disposte secondo sitematica, compito degli esperti è di restare a disposizione delle persone per tutta la giornata di domenica per chiarire dubbi, spiegare le diverse specie e tutti quegli elementi che hanno a che fare con la tossicità o la commestibilità del fungo. «Sono circa 100 le specie che sono state esposte, di solito – ci ha spiegato il dott. Mazzella –  sono molte di più, ma quest’anno ci sono stati diversi problemi di raccolta per via del Grecale forte che sta soffiando in questi giorni. Tra le specie più pericolose troviamo le Amanite Mortali  l’Amanite bianche;  c’è stata una lunga spiegazione su come riconoscere bene questi funghi, i micologi devono riuscire a riconoscerli anche dai frammenti non solo da un fungo intero ma anche da pezzi». È con il dottor Mazzella che gli appassionati ischitani sono riusciti a conseguire il tesserino generico di raccolta, ma anche se siete frequentatori assidui è bene tenere a mente i consigli di un esperto, «sempre meglio non cimentarsi nella raccolta di cose che non si conoscono- avverte Mazzella –  bisogna stare sempre attenti, soprattutto nel caso del minimo dubbio, dinanzi a una specie sconosciuta è sempre meglio non cibarsene, ma lasciarla stare nel bosco». Tra le cose da fare c’è anche quella di evitare l’acquisto di funghi in strada, «negli ultimi anni – ci ha detto ancora – sto cercando di dare un’ impronta scientifica cercando di creare un gruppo micologico e di formare gli utenti a rispettare i boschi e a raccogliere nel rispetto delle regole non solo quelle legislative, ma anche quelle etiche che possono permettere a un posto come nostro che è piccolo, di continuare a produrre così tanti funghi». Anche sotto quest’aspetto Ischia è famosa per la sua biodiversità, sono diverse centinaia le specie presenti sul nostro territorio, in modo particolare lì dove troviamo macchia mediterranea e quindi nel Cretaio, nel Bosco della Falanga o sul Montagnone. «Ischia – ha concluso il dott. Mazzella –  produce tantissimi funghi, ma per via di una serie di comportamenti da ignoranti si rischia di rovinare tutto. Quest’anno è s tata un’annata strana, ha piovuto male e ha soffiato molto vento, il vento è nemico dei funghi perché fa seccare  il terreno e viene a mancare, così, l’acqua, ma c’è ancora tempo, le giornate sono buone, le temperature alte e può esserci qualche sorpresa finale».

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