POLITICA

Come la caduta di Pascale può stravolgere gli equilibri isolani

La caduta dell’ex sindaco di Lacco Ameno, sancita con lo scioglimento del consiglio comunale, non è soltanto una questione all’ombra del Fungo: le ripercussioni, infatti, rischiano di avere un effetto domino

La questione, almeno per adesso, sembra interessare soltanto il Comune del Fungo, ma solo perché la bega (chiamarla così è forse inopportuno ma semplifica il concetto) è tutta lacchese. L’ex sindaco Giacomo Pascale mandato a casa per una fronda ordita non soltanto dalla minoranza ma anche da quella costola della maggioranza vicina al senatore Domenico De Siano.

Nell’attesa delle elezioni in programma nella prossima primavera, per adesso il decaduto primo cittadino si sta mettendo d’impegno per smentire quello che alcuni politologi non escludono a priori, e cioè che possa fare un passo indietro per favorire l’ascesa al palazzo municipale di Piazza Santa Restituta del suo “mentore”. Non sarà così e dopo che Pascale ha parlato di scelleratezza, omicidio politico ed altro ancora, ha annunciato anche sui social l’ormai noto comizio in piazza in programma domani sera a partire dalle 19. E se lo ha fatto mostrando il simbolo del Faro con la scritta “Pascale sindaco” (quello del 2015, per intenderci) un motivo ci sarà pure. Un messaggio chiaro, nemmeno subliminale: per la serie non si arretra di un centimetro, piaccia o meno. Ma in realtà la defenestrazione di Giacomo Pascale assume anche altri significati, nel senso che sulla carta sia allo stato attuale che in prospettiva futura può davvero mutare una serie di equilibri o scenari.

Con il “Barone”, ad esempio, viene meno una casella che caratterizzava un asse a tre (con Casamicciola e Forio) che nell’asse si contrapponeva a quello composto da Ischia e Barano. La vicinanza di Francesco Del Deo al sindaco silurato è ormai conclamata ed è testimoniata anche dalla presenza ad una cena di commiato tra Giacomino e dipendenti e funzionari comunali. E in vista delle amministrative De Siano viene visto come uno spauracchio…

Facciamo qualche esempio, partendo ad esempio dall’EVI, dove i Comuni isolani sono presenti in quota parte e dove allo stato dell’arte figurano due schieramenti contrapposti. E’ noto che negli ultimi tempi l’attuale liquidatore Pierluca Ghirelli non goda della più ampia “simpatia” da parte dei sindaci di Ischia e Barano, Enzo Ferrandino e Giosi Gaudioso. Dall’altra parte della barricata, invece, a difendere strenuamente l’operato del professionista ci sono il primo cittadino foriano Francesco Del Deo, quello casamicciolese Giovan Battista Castagna e proprio – ovviamente fino ad ieri – Giacomo Pascale. In tutto questo, pare che in quel di Serrara Fontana Rosario Caruso mantenga ancora una posizione terza e si collochi nel mezzo. E’ chiaro che capire chi riempirà tra sette-otto mesi la poltrona lasciata vacante dal “Barone” è un aspetto fondamentale: che sia lui o De Siano, come potete intuire, fa tutta la differenza del mondo e non ci vuole molto a capire perché.

C’è un altro aspetto che è servito ad unire Castagna, Pascale e Del Deo ed è quello legato purtroppo al drammatico evento sismico verificatosi il 21 agosto 2017. I tre hanno sotto certi aspetti stretto una santa alleanza che di fatto li ha posti magari non contro ma certamente sul “marciapiedi” opposto a quello dove passeggiano Ischia e Barano. E poi ci sono le elezioni che verranno, quelle lacchesi nel 2020. L’impressione è che Dionigi Gaudioso ed Enzo Ferrandino tifino per Giacomo Pascale e lo stesso farà inevitabilmente anche Francesco Del Deo. Tra l’altro il “Papa” foriano ha già manifestato in un paio di situazioni (istituzionali e private) la sua vicinanza al “Barone” che viene rafforzata anche da rapporti non eccelsi tra il sindaco foriano e il senatore lacchese. Nel corso del convegno svoltosi al Parco Termale Castiglione sulla ricostruzione, Del Deo è stato chiaro auspicando un ruolo per Pascale che a suo dire così tanto bene ha lavorato nell’ambito del sisma con tutti gli annessi e connessi. Ma non è tutto perché martedì sera l’ex sindaco di Lacco Ameno ha riunito alla Pizzeria del Corso di Casamicciola tecnici e dipendenti comunali per una cena di commiato. E guarda caso, tra i presenti c’era anche Francesco Del Deo.

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Insomma, abbiamo capito tutti che riempire la casella di sindaco a Lacco, e di rimando averla lasciata vacante, non rappresenta un problema da poco. La caduta di Giacomo Pascale va inquadrata in un’ottica chiara, che peraltro il nostro giornale aveva più volte messo in evidenza (peraltro azzeccandoci in pieno, e smentendo anche gli pseudo analisti della domenica): la spaccatura tra Giacomo e De Siano era diventata forte, troppo forte, e anche se in tanti fino a pochi giorni prima della raccolta delle firma parlavano di crisi soltanto paventata, all’improvviso gli eventi sono precipitati e il sindaco è visto togliere il tubo dell’ossigeno.

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E’ chiaro che Mimì non ha voluto che il suo “delfino” proseguisse il mandato fino alla sua naturale scadenza per indebolirlo e forse perché aveva chiaramente intuito che non avrebbe fatto un passo indietro. La rottura di uno storico connubio – che in trent’anni aveva vissuto soltanto un breve periodo di crisi – lascia capire che inevitabilmente Pascale potrebbe cercare altri appoggi. Ma l’impressione dall’esterno è che almeno oggi tutti accoglierebbero di buon grado una vittoria dell’ex sindaco, non fosse altro che per la presenza “ingombrante” del coordinatore regionale di Forza Italia. Ma attenzione, se il senatore si prende lo scettro a quel punto, di rimando, da Forio Del Deo può andare a costituire il terzo anello della catena con Ischia e Barano. Insomma, siamo ancora a schermaglie di natura “geografica”. L’inverno è lungo, la primavera pure e poi non va dimenticato un dettaglio, tutt’altro che trascurabile: alla fine, piaccia o meno, i giochi li decideranno gli elettori di Lacco Ameno. Solo e soltanto loro.

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