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«De Siano a Ischia? Non scherziamo, serve esperienza e lui non ne ha»

di Stefano Arcamone

Lavori pubblici: il completamento della rete fognaria ha superato l’80% ma c’è sempre il grande punto interrogativo legato al depuratore. L’amministrazione Ferrandino ha fallito come tutte le amministrazioni precedenti?

«Non credo che il fallimento vada ascritto a questa amministrazione. È una negligenza enorme da parte del commissario nominato per completare quest’opera. Noi più di tanto non potevamo fare. Ancora oggi siamo ad incalzare ogni giorno i responsabili e non escludo a breve qualche azione clamorosa per i danni che il mancato completamento sta arrecando a Ischia e alla sua immagine».

Con la sincerità che ti contraddistingue, quante possibilità ci sono che l’opera sia finalmente completata?

«Sono un ottimista e cerco di spargere ottimismo. In cuor mio credo che in un paio di anni si possa completare, ma la situazione è complicata. Da qualche mese hanno risolto il vecchio contratto. Ora devono ripartire con la progettazione dell’opera e mettersi sul mercato degli appalti, sempre che questo non comporti altre diatribe con l’azienda estromessa con la risoluzione del contratto. C’è anche l’incognita archeologia: molti dei lavori che vanno fatti servono per mettere in sicurezza il sito archeologico affinché si completino gli scavi progettati».

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Porto d’Ischia. Stanno smantellando il pontile 1 e a breve partiranno i lavori al pontile 2.

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«Abbiamo fatto un incontro alla Regione prima che partissero i lavori al pontile 1. Le certezze che ci hanno dato erano che si sarebbe smantellato il pontile e, visto che abbiamo dato una mano per l’approvazione definitiva del progetto del nuovo pontile, non c’è nessun ostacolo affinché loro comincino. Il finanziamento è disponibile ed abbiamo avuto rassicurazioni in tal senso, quindi partiranno nell’autunno per finire nella primavera».

È un successo da condividere con i colleghi dell’amministrazione oppure è un successo personale di Enzo e Paolo Ferrandino?

«È un successo del consiglio comunale di Ischia che in una lontana seduta decise di rinunciare ad un progetto già approvato e finanziato, quello per la realizzazione del pontile del Redentore, a seguito anche di una relazione del comandante dei vigili urbani che dava il quadro del caos che si sarebbe creato con una soluzione del genere. Lasciami ricordare però che questo progetto risale all’amministrazione Brandi, con Rispoli, Pino Mattera ed altri importanti progettisti. Di quegli studi dovrebbero essere realizzati il parcheggio Jolly, quello Guerra mentre sono stati già realizzati piazzale Trieste ed altre opere che hanno riqualificato il porto».

Insomma, stai dicendo che l’amministrazione Ferrandino è stata una prosecuzione dell’amministrazione Brandi?

«C’è stata una certa continuità amministrativa, non lo si può negare. Abbiamo ripreso quello che ritenevamo potesse essere risolutivo in termini di programmazione del territorio».

Quindi il giudizio su Brandi, all’epoca così severo, sembra essersi molto addolcito.

«Io sono stato suo braccio destro. Quella è stata un’amministrazione di grande programmazione e i frutti si sono visti anche nell’amministrazione Ferrandino, che ha realizzato molte di quelle opere. C’è la soddisfazione di vedere completati alcuni punti di quel programma e spero che la prossima amministrazione continui sulla stessa strada».

Si parla tanto di candidati sindaco. Con le possibili evoluzioni del caso pare di capire che ci si stia polarizzando intorno e tre nomi. Ti chiedo un giudizio sereno su ognuno, cominciando da Gianluca Trani Enzo Ferrandino e Domenico De Siano. Un giudizio su ognuno dei tre.

«Ognuno di questi non è uno sprovveduto e conosce il proprio portato politico e amministrativo, oltre alla capacità di incidere su un territorio come il nostro. Gianluca lo vedo immaturo per una esperienza del genere e credo che lo capirà: non è mai entrato nel vivo dell’amministrazione, non è mai nemmeno stato assessore. Ecco perché gli consiglio di fare un passo indietro e completare quella che potremmo definire la sua formazione».

Passiamo a Domenico De Siano. È possibile una sua candidatura?

«Domenico De Siano potrebbe fare il sindaco di una frazione di Ischia visto che ha fatto il sindaco in un comune dov’è padrone, che pare quasi una sua azienda. Per amministrare un paese come Ischia serve esperienza e lui non ne ha: si candidasse, si facesse eleggere dai cittadini per poi essere riconosciuto capace di fare il sindaco a Ischia. È quello che dico ai candidati: mettetevi in discussione, misuratevi con il territorio».

Infine Enzo Ferrandino. Di lui abbiamo detto che sembra essere l’unico ad aver costruito la candidatura per tempo. Concordi?

«Con Enzo Ferrandino stiamo costruendo un percorso che dovrebbe veder proiettata la maggior parte di questa amministrazione alle prossime elezioni, a patto che la si smetta con apparentamenti strani e dichiarazioni ad effetto. Ischia deve essere amministrata da uomini che hanno molti valori, non da uomini che hanno molti voti».

Il ruolo di Giosi Ferrandino: ufficialmente dice di non essere in trattativa con Domenico De Siano, poi però viene spesso intercettato con il senatore. Come mai?

«Non credo che Giosi o Domenico hanno la presunzione di pensare che il popolo di Ischia stia a quelli che possano essere i loro disegni. Alla fine prevarranno scelte che andranno al di là dell’amicizia».

Su Enzo c’è stata una certa apertura di Salvatore Mazzella. Antonio Buono dice che andrà ovunque con Mazzella. Si sta formando una prima coalizione intorno al nome del vicesindaco?

«Francamente me lo auguro, a patto che queste formazioni non debbano costare prezzi tali da compromettere la possibilità di governare un domani Ischia. Se Enzo ha veramente voglia di tentare la strada della candidatura deve avere la determinazione di passare attraverso il giudizio del popolo al di là degli apparentamenti».

Vedi possibile da addetto ai lavori un riavvicinamento tra Gianluca Trani ed Enzo Ferrandino e, qualora dovesse esserci, potrebbe essere l’alleanza che chiude i giochi?

«Avevo molta più facilità a capire i movimenti 20 anni fa, quando bastava uno sguardo e una stretta di mano per sancire una alleanza. Credo che questi fuochi di sbarramento non solo non portano a niente, ma che servono soprattutto a coprire l’arrosto, la sostanza. Si deve mettere su un programma serio e individuare le persone in grado di portarle avanti».

Quali saranno i punti centrali della prossima campagna elettorale?

«Non possiamo vivere di contingenze favorevoli. Dobbiamo incidere pesantemente su trasporti terrestri e marittimi, sull’ambiente, sul traffico, sulla depurazione, sul turismo che deve essere di qualità. Sono le sfide per il prossimo futuro».

Domanda maliziosa: hai fatto pace con Giosi Ferrandino dopo Piazza degli Eroi?

«Sono amico di Giosi e sono in pace con lui. Se per lui non è così spetta a lui fare il primo passo. Quando mi viene chiesto di collaborare io sono sempre a disposizione. Di fronte ad uno svarione preso dai progettisti su Piazza degli Eroi come potevo stare zitto? La verità è che erano scaduti i termini, ma accetto anche di fare l’agnello sacrificale».

Spiagge: sembra che Giacomo Pascale abbia convinto i sindaci a presentare domanda per il finanziamento della progettazione. I 90 milioni di euro che servono a mettere la sabbia a terra dove avete intenzione di prenderli?

«I sindaci stanno facendo da soli? Prima di andare a decidere certe cose bisogna parlarne in amministrazione. Io lo so solo attraverso la stampa. 750mila euro per la progettazione su Ischia? Non deve essere mossa una virgola fino a quando non si ha la certezza che costi zero all’Ente. Se andiamo ad aprire l’ennesima voragine meglio lasciar perdere, nonostante non si discuta la necessità di interventi di ripascimento su tutta l’isola».

Il passaggio di Ischia Risorsa Mare a Ischia Ambiente. Era davvero necessario?

«Ci avevamo già pensato. Prima erano unificate, poi sono state distinte. Di fronte a CdA, direttori, presidenti, contabili e altro, allora accorpare è un obbligo perché si tagliano le spese».

 

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