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Casamicciola, arriva l’ok del Ministero per la nuova pianta organica

CASAMICCIOLA TERME. Dopo mesi di tentativi, finalmente il Comune di Casamicciola ha ricevuto il via libera per la rideterminazione della pianta organica. L’ok è arrivato dal Ministero dell’Interno, più precisamente dal Dipartimento per gli affari interni e territoriali, che ha accolto la delibera di giunta varata due mesi fa dall’esecutivo guidato dal sindaco Castagna. Il Dipartimento ha inviato al Capricho anche una copia della deliberazione emessa dalla Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali , riunitasi il 17 aprile. La commissione ha sostanzialmente preso atto della rideterminazione della pianta organica in 42 posti, cui un funzionario a tempo pieno, otto istruttori direttivi di cui sette a tempo pieno e un  part time all’84%, e poi quindici istruttori, dieci collaboratori e quattro esecutori, più quattro unità di categoria A, tutti a tempo pieno. L’approvazione è arrivata grazie al fatto che la rideterminazione decisa dalla Giunta casamicciolese è stata corredata da tutti i pareri favorevoli, tecnico, amministrativo e contabile, oltre a quello dell’organo di revisione, rispettando ogni normativa in materia. Il costo teorico della dotazione organica attuale è quantificato in Euro 1.240.790,37 euro, mentre il costo teorico della dotazione rideterminata è stato calcolato in euro 1.227.117,41, con un risparmio di oltre 13mila euro.

Termina così la schermaglia tra il Comune e il Ministero, che era iniziata a luglio dell’anno scorso, quando la Giunta aveva varato tale rideterminazione, per poi definire il piano triennale di fabbisogno dal 2017 al 2019. Inviato al Ministero dell’Interno, tale rideterminazione era stata respinta, perché oggetto di alcune osservazioni che ne rendevano necessaria a la rettifica. Il piano fu rielaborato una seconda volta lo scorso settembre, ma anche allora i tecnici del Palazzo del Viminale ebbero da ridire.  A novembre, tramite le due delibere di giunta n. 142 e 143 si arrivò a una versione che si sperava definitiva. La rideterminazione della pianta organica, poi rettificata, si basava sul provvedimento che nel 2013 individuava un organico di 43 unità, a fronte di 35 effettivamente in servizio. Restavano dunque vacanti otto posti. Con la rideterminazione, pur rimanendo uguale il numero massimo, si andava ad aumentare di una unità quello dei posti vacanti. Il ministero tuttavia sollevò alcune osservazioni anche nei confronti di questa terza versione. Preso atto dei rilievi, la Giunta approntò finalmente la giusta “versione”, a cui l’ente era comunque obbligato avendo chiesto l’accesso al fondo di rotazione previsto dall’articolo 243-bis del Testo unico degli enti locali, secondo cui i  comuni e le province per i quali sussistano squilibri strutturali del bilancio in grado di provocare il dissesto finanziario possono ricorrere alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. E il Comune termale, come si sa, è da circa un lustro impegnato sulla via del risanamento dopo la dichiarazione di pre-dissesto.

 

 

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