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Commerciante – Gioielleria «Opera determinante per la ridefinizione dello sviluppo del territorio

Il diminuito giro d’affari nel borgo di Ischia Ponte causato dal ritardo nei lavori al parcheggio non è l’unico danno, ma è comunque molto sentito. La preoccupazione non viene soltanto dalla mancanza dei parcheggio, ma dalle continue lamentele dei turisti. Tutti noi vogliamo ovviamente vedere l’opera finalmente terminata, ma purtroppo siamo martoriati dall’ effetto “mediatico” che il cantiere provoca nei visitatori, che quotidianamente non perdono occasione per rinfacciarci la situazione. Un fenomeno che si acuisce tra i turisti che ritornano da un anno all’altro, e vedono il cantiere ancora ben lontano dalla conclusione. Il paragone con la rapidità dei lavori del parcheggio all’ex Jolly, iniziati a gennaio e già completati, è davvero stridente, visto che si tratta di una tipologia di opere con molti aspetti in comune, anche se di dimensioni diverse. Sono circa cinque anni che le operazioni, con alcune interruzioni, vanno avanti. In ogni caso anche noi commercianti dobbiamo comportarci responsabilmente: non dobbiamo fare solo “populismo”, ma anche cercare di evitare un eventuale sequestro, con la sottrazione del bene per un tempo indeterminato e dunque ulteriore danno per tutti. Infatti come commercianti stiamo usando il giusto tatto anche negli interventi sulla questione, cercando di essere costruttivi ed evitando polemiche che oltre ad essere inutili potrebbero come detto portare a guai peggiori. Abbiamo cercato il dialogo proprio perché il problema ormai c’è: adesso bisogna risolverlo. I tempi non sono più quelli dell’attesa, ma dell’azione concreta, che dia tempistiche e risposte certe. A noi serve saperlo perché parliamo di un’opera che contribuirà a riconfigurare l’intera Ischia Ponte, e dobbiamo capire quale strada intraprendere. Attualmente imprenditori e commercianti non possono più vivere alla giornata come accadeva un tempo: è invece necessario poter programmare a medio e lungo termine. Senza programmazione saremmo purtroppo tagliati fuori da un mercato che è sempre più selettivo. Anche a livello di eventi, a me non interessano più eventi-spot che diano una visibilità momentanea, bensì di programmare uno sviluppo sostenibile per il territorio. Un po’ come il concorso di idee che lanciammo, ma poi l’opera deve essere completata. Non sarà quella più importante, ma è comunque un’opera determinante per lo sviluppo del territorio, e dunque va conclusa per ridefinire l’assetto del resto del territorio».

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