di Francesco Castaldi
ISCHIA – Maria Grazia Di Scala è pronta a chiedere ufficialmente l’intervento di Luca Cascone per risolvere la vicenda relativa alla soppressione del servizio navetta attivo fino a qualche tempo fa tra il molo Beverello e lo scalo di Porta di Massa. Il consigliere forzista e segretaria della commissione trasporti ha già ottenuto – seppur in via informale – il deciso e risoluto sostegno dell’onorevole Cascone – attuale presidente della predetta commissione – per addivenire al ripristino di un servizio essenziale per coloro che quotidianamente si recano nel capoluogo partenopeo per motivi legati a impegni lavorativi o di natura accademica. L’eliminazione della navetta rappresenta una seria mazzata per i pendolari ischitani e procidani, che fino a poche settimane fa potevano beneficiare dell’erogazione di un servizio che – soprattutto nel periodo invernale – è molto utile anche per coloro che hanno prole al seguito oppure sono a mobilità ridotta.
Dei numerosi disagi che questa scelta ha comportato già nell’immediato è ben consapevole la stessa Maria Grazia Di Scala, che esercitando la professione di avvocato, nel corso della settimana si reca spesso a Napoli, vivendo quindi sulla propria pelle tutti le problematiche che riguardano i trasporti marittimi e terrestri presenti nella nostra Regione. «Condivido pienamente l’iniziativa intrapresa negli scorsi giorni dai sei sindaci», esordisce la Di Scala. «È un vero schifo eliminare anche questa navetta, uno dei pochi servizi che funzionavano per noi pendolari, già penalizzati dagli orari, che spesso non coincidono con quelli dei treni. Togliere anche questa navetta è un’ulteriore omissione in danno dei pendolari, ma anche dei turisti».
«Come segretaria della commissione trasporti mi sono già attivata – per ora solo informalmente, ma domani (oggi per chi legge, ndr) lo farò in maniera ufficiale – con il presidente Luca Cascone della quarta commissione trasporti, affinché intervenga fortemente con l’autorità portuale per il ripristino del servizio. Credo che la convocazione di una commissione sia inutile, anche perché la problematica la conosciamo tutti. Penso che occorra intervenire direttamente d’imperio, con una diffida che provenga direttamente dalla Regione. Quello tra il Beverello e Calata di Massa sembra un percorso breve, ma tale non è, soprattutto perché conduce ai traghetti. C’è quindi gente con bagagli, borse, valigie e ammennicoli vari. Chiederò che Cascone – chiosa la professionista – diffidi espressamente l’autorità portuale di Napoli e gli organi competenti per ottenere la riattivazione di questo fondamentale servizio».
Ad intervenire sulla questione è stato anche Nicola Lamonica. Il presidente dell’Autmare, entrando in medias res, ha dichiarato al nostro quotidiano: «L’autorità portuale di Napoli non ha alcun diritto di mettere in discussione atti che sono frutto di accordi tra le amministrazioni comunali dell’isola d’Ischia, le associazioni degli utenti e l’autorità stessa, e che sono stati sottoscritti nel momento in cui si doveva delocalizzare l’attracco dei traghetti della compagnia Caremar e delle navi in genere. È un fatto grave – sottolinea il presidente di Autmare – che descrive perfettamente l’insipienza e l’incapacità dei nostri sindaci, ma anche della politica, che nulla fa per prevenire certe scelte, anche nella considerazione che l’autorità portuale di Napoli è un ente a partecipazione regionale e metropolitana. Pertanto, tutti questi attori politici avrebbero dovuto tutelare anzitutto – al di là delle esigenze di bilancio – il trasferimento tra il molo Beverello e Calata Porta di Massa, e viceversa. La vicenda è ancora più grave se si tiene conto che invece di migliorare il servizio che ci eravamo conquistati con le unghie e con i denti, hanno deciso di sopprimere la navetta. Questo – conclude Nicola Lamonica – è purtroppo lo stile della politica italiana e degli enti ad essa asserviti».
