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“Comune unico isola d’Ischia”, vantaggi e risparmi

“L’isola d’Ischia è con grande evidenza un sistema unitario sotto l’aspetto naturale e storico, sociale e culturale, e oltre ogni evidenza sotto quello economico dove il prodotto turistico, il suo bene primario, è costituito dall’isola nella sua integralità, di risorse, organizzazione e immagine – comincia così la proposta -. Con una popolazione di oltre 60.000 residenti su una superficie di 46,33 kmq, l’isola è uno dei maggiori poli turistici e termali in ambito nazionale e internazionale. Negli ultimi decenni l’unitarietà dell’isola è stata ulteriormente accentuata dai notevoli cambiamenti locali, in particolare la considerevole urbanizzazione, e dai forti mutamenti globali, che nel settore turistico hanno dato luogo ad un ampliamento della domanda ma pure ad una preoccupante moltiplicazione dell’offerta con una decisa intensificazione della concorrenza italiana e straniera, con altri rischi per il futuro posizionamento dell’isola nel mercato se si viene meno agli standard di qualità e convenienza dei competitori.

L’unitarietà isolana è inoltre attestata dall’unitarietà delle problematiche locali che solo su scala isolana trovano la loro adeguata esplicazione analitica e solo all’interno di una coesa politica isolana possono trovare le giuste strategie risolutive. Pertanto l’Isola d’Ischia necessita di una struttura amministrativa unitaria che possa intervenire in modo più proficuo, modulando le proprie risposte in funzione della necessità, sempre nel rispetto delle singole peculiarità territoriali e nella direzione della semplificazione dei livelli istituzionali. La fusione dei sei Comuni dell’Isola d’Ischia, retaggio di una eredità storica preunitaria che trovava le sue ragioni in una popolazione scarsamente diffusa e sulle difficoltà di collegamento interno, è l’unica strada possibile per la soluzione dei gravi problemi infrastrutturali, di mobilità, e per il riordino del territorio.

VANTAGGI & COSTI. Evidenti sono anche i vantaggi di ordine economico, primo tra tutti quelli derivanti dal minor dispendio di risorse conseguente alla riduzione degli organismi politici e dalla diminuzione quantitativa degli organi tecnici alla gestione unitaria dei servizi indispensabili e dei servizi a domanda individuale.

La riduzione dei costi per il funzionamento amministrativo dei sei comuni, conseguente all’accorpamento degli uffici oltre che delle assemblee legislative e degli esecutivi dei sei comuni, con il giusto margine di approssimazione, è facilmente calcolabile: sei sindaci per 62.471 abitanti costano attualmente € 254.670,00 –  il sindaco del CU costerebbe € 42.445,00;  i 96 consiglieri comunali, non “stipendiati”, scenderebbero a 24; gli attuali 36 assessori, che oggi costano € 152.380,80 all’anno, diventerebbero 9 e costerebbero € 38.095,20, gli attuali 6 segretari comunali oggi costano €. 720.000,00 circa – il segretario comunale del CU costerebbe € 120.000,00 – gli attuali 18 dirigenti oggi costano € 1.260.000,00 – i 5 dirigenti occorrenti per il CU costerebbero € 350.000,00. Tutto ciò lasciando invariato il numero dei dipendenti comunali (circa 607, calcolati tenendo presenti i numeri dei dipendenti in pianta organica, molti comuni ne hanno di meno). Quindi la spesa totale oggi necessaria è pari a circa € 2.387.050,80; quella, invece, occorrente per il comune unico è pari a circa € 550.540,20, con un risparmio complessivo di € 1.836.510,60.

Gli innumerevoli vantaggi del Comune Unico possono essere schematizzati come segue:
unità e coerenza dell’azione politico-amministrativa a livello isolano; maggiore aderenza amministrativa al territorio, razionalizzazione dell’organizzazione amministrativa a livello centrale e distribuito delle aziende miste e dei consorzi con maggiore coerenza e responsabilità nell’indirizzo e nel controllo e miglioramento dei servizi sociali per gli anziani e i giovani; semplificazione e qualificazione politica (riduzione cariche e maggiore selettività), maggiore incisione nella difesa e nella promozione dell’immagine turistica del territorio; riqualificazione dell’ambiente e delle opere progettuali su scala isolana; acquisizione di finanziamenti per investimenti strategici pianificazione urbanistico – territoriale omogenea; politica delle acque comune, politica unitaria dei porti e dei trasporti terrestri e marittimi; collegamenti nei rapporti con gli enti locali pari o superiori, semplificazione nell’individuazione di interventi urbanistici di decongestionamento e di recupero; unitarietà e qualificazione della programmazione delle iniziative di cultura e spettacolo; maggiore efficacia nelle attività di valorizzazione dei beni culturali presenti sul territorio; presenza del “Distretto turistico Isola Verde”, approvato con Decreto Dirigenziale n. 53 del 28/06/2013 dal Presidente della Giunta regionale della Campania, approvato anche con D.P.C.M. del 21.10.2013, il quale costituisce “Zona a burocrazia zero” (art. 43 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78); maggior efficacia nella gestione dei servizi sociali territoriali grazie al conseguente snellimento nella conduzione dell’Ambito territoriale; Il Comune Unico non è solo il modello amministrativo teorico ottimale è pure realisticamente l’unica forma in grado di superare le conflittualità particolaristiche e di consentire un’efficiente governabilità, nella prospettiva di un miglioramento continuo dei servizi erogati”.

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Luigi Balestriere

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