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I Comuni del cratere al Miur: «Urge nuovo decreto per l’utilizzo del personale scolastico»

LACCO AMENO. È già tempo di pensare al nuovo anno scolastico. Un anno dopo il drammatico sisma che ha colpito Casamicciola, Lacco Ameno e Forio, i tre sindaci chiedono al Ministero dell’istruzione un nuovo provvedimento dal contenuto analogo a quello previsto dal decreto n. 666 del 13 settembre 2017 con il quale il Miur definì i criteri generali di utilizzazione del personale docente, educativo ed Ata nelle scuole dei comuni dell’isola di Ischia, interessati dal sisma.

Il decreto in questione, come si ricorderà, era composto di un unico articolo. Il primo comma recitava: «Il personale docente, educativo e Ata con contratto a tempo indeterminato, titolare nelle scuole dei Comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno presta servizio nella scuola di titolarità, funzionante anche presso strutture temporanee o preesistenti organizzate secondo doppi turni. L’utilizzazione avviene anche a disposizione, purché non ci siano posti vacanti e disponibili nel medesimo Comune, nella medesima tipologia di posto e/o classe di concorso di appartenenza».

Il comma seguente riguardava coloro che hanno subìto gravi danni alla propria abitazione, e stabiliva che «il personale docente, educativo e Ata con contratto a tempo indeterminato, che alla data del 21 agosto 2017 è residente, e quindi con dimora abituale, nei Comuni di cui al comma 1, in costruzioni crollate, divenute inagibili o indisponibili, può essere utilizzato a domanda, anche a disposizione, con le modalità di cui al comma 4, nel Comune di residenza o prossimo, secondo le proprie necessità. Sono posti in essere gli interventi più idonei per adeguare le consistenze dell’organico di diritto alle situazioni di fatto, al fine di garantire il buon andamento delle attività didattiche e la tutela delle posizioni lavorative del personale».

Il terzo comma stabiliva che «il personale docente, educativo e Ata con contratto a tempo indeterminato, che alla data del 21 agosto 2017 è residente, e quindi con dimora abituale, nei Comuni di cui al comma 1, può essere utilizzato a domanda, con le modalità di cui al comma 4, sui posti disponibili alla data di adozione della presente ordinanza, presso istituzioni scolastiche collocate nel Comune di residenza o nell’isola di Ischia, in subordine al personale di cui al comma 2». Il penultimo comma spiegava le modalità di domanda: «Il personale di cui ai commi 2 e 3 può presentare domanda di utilizzazione, trasmissibile anche a mezzo postale, all’ufficio scolastico regionale di destinazione, entro il 21 settembre 2017. L’ufficio scolastico regionale provvede ad assegnare la sede di servizio entro il secondo giorno lavorativo successivo alla ricezione dell’istanza». Infine, il quinto comma affermava che «il personale di cui al comma 2, che deve raggiungere una diversa sede di servizio per l’anno  scolastico 2017/2018, prende servizio successivamente all’adozione del provvedimento di cui al comma 4».

Nella missiva inviata ieri al Ministero, i primi cittadini «ritengono doveroso porre all’attenzione del rinnovato Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e, in particolare alla sensibilità del Ministro, le urgenti problematiche che, pur a distanza di circa un anno, continuano ad attanagliare il personale docente, educativo ed Ata residente o dimorante in maniera stabile in costruzioni crollate, divenute inagibili e tuttora indisponibili a seguito del triste episodio dell’estate scorsa». La nota firmata da Giacomo Pascale, Giovan Battista Castagna e Francesco Del Deo continua elencando i danni prodotti dal sisma del 21 agosto ma soprattutto i vari provvedimenti normativi adottati dalle istituzioni per fronteggiare l’emergenza, prorogata a febbraio per ulteriori sei mesi e che, come scrivono i sindaci,  «verrà ulteriormente prorogata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Parallelamente alla gestione dell’emergenza ancora in corso e alla inevitabilità di un’ulteriore proroga della scadenza, risulta inderogabile l’adozione di ulteriori misure in favore del personale docente, educativo e Ata con contratto a tempo determinato» colpito dal sisma, affinché essi possano essere,  a domanda e anche a disposizione, utilizzati nel Comune di residenza o quello prossimo, secondo le necessità. Tematiche già affrontate e risolte per lo scorso anno dal decreto 666/2017, di conseguenza la missiva si conclude con la richiesta «di voler urgentemente disciplinare le modalità di utilizzazione provvisoria del personale docente, educativo e Ata delle scuole site nei Comuni interessati dal sisma del 21.8.2017 per l’anno scolastico 2018-2019 con le medesime modalità previste dal predetto decreto», per il nuovo anno che comincerà il 12 settembre.

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Francesco Ferrandino

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