CULTURA & SOCIETA'

A Ischia, Barano e Serrara si festeggia la Madonna del Carmine con diane pirotecniche, processioni, messe e concerti in piazza

IN UNO SCRITTO DEL COMPIANTO PROF. PASQUALE BALDINO GIÀ RESPONSABILE PROMOTORE DIOCESANO CENACOLI MARIANI e strenuo sostenitore del culto della Madonna del Carmine nelle tre chiese dell’ isola testimonianze storiche e di fede sul culto che si vive a Napoli ed a Ischia per la Madonna del Carmelo

Le località dove viene vissuto in particolare con intensa fede il culto della Madonna del Carmine sull’isola, sono notoriamente La Cappella di via Giovan Battista Vico e zona di Cartaromana a Ischia, la chiesa parrocchiale di Serrara e la Congrega di via Roma a Barano d’Ischia. La chiesetta del Carmine di Ischia fu costruita nel 1700 per volontà della famiglia Scoti. Nel 1919 fu costruita l’attuale sagrestia i cui lavori terminarono nel 1922. Nella chiesa ci sono le spoglie di Pietro Vincenzo Scoti. I lavori furono promossi da Mons. Pasquale Ragosta vescovo di Ischia del tempo, signorina Onorato, Famiglia Scoti, Canonico Cortese, Pasquale Trani, Raffaele Pilato, Raffaele Trani, G. Giuseppe Mazzella. Sull’altare maggiore si conserva un preziosissimo quadro ad olio su tela della “Madonna del Carmelo” del XVII / XVIII secolo della scuola del Solimene, tornato al suo originale splendore dopo il restauro del 2012.

Dai preliminari alla prima festa a Ischia del ciclo delle feste patronali 2023 dell’intero comprensorio parrocchiale che fa capo al parroco del Borgo di Ischia Ponte ancora don Gaetano Pugliese fino a settembre, allorquando farà ingresso in parrocchia il nuovo parroco Don Pasquale Trani proveniente dalla parrocchia di San Sebastiano a Barano. Ecco i solenni festeggiamento solenni on onore della Madonna del Carmine alla Cappella insieme a San Vincenzo nel giorno liturgico (oggi) della Madonna del Carmelo, con l’atteso programma della festa che prevede messe nella chiesetta sin dal primo mattino, la supplica a mezzogiorno, lo sparo della tradizionale e beneaugurante Diana e lòe due Processione e delle statue. Ieri sabato -Vigilia della Festa alle ore 19.15 Processione con la venerata Immagine della Madonna del Carmine (via G.B. Vico, Via N. Cartaromana, Piazzetta Nuova) fino alla Torre di Michelangelo.La processione è stata accompagnata dalla Banda Musicale “Città di Ischia”. Ore 20.00 S.Messa Solenne,rientro trionfal in chiesa con fiaccolata. accolta dallo scampanio delle campane, incendio della Torre campanaria rimessa a nuovo insieme a tutti gli esterni della chiesa e cascata di fiori luminosi e spettacolo giochi con i fuochi pirotecnici. Ieri Vigilia della Festa –

Ore 19.15 prima Processione con la venerata Immagine della Madonna del Carmine (via G.B. Vico, Via N. Cartaromana, Piazzetta Nuova) fino alla Torre di Michelangelo. La processione sarà accompagnata dalla Banda Musicale “Città di Ischia”. Ore 20.00 S.Messa Solenne,rientro in chiesa con fiaccolata.Oggi domenica 16 luglio seconda e ufficiale processione fino al piazzzale delle alghe ad Ischia Ponte. Non sono mancai nella processioni della Madonna del Carmine di ieri i bimbi vestiti ed adornati da angioletti per sostenere un’antica tradizione voluta dalle mamme fedeli alla Madonna del Carmine all Cappella e nè mancheranno oggi nel giorno della solennità della Madonna del Carmine. I festeggia menti 2023 in onore della Madonna del Carmine si concluderanno questa sera con gli attesi giochi di fuochi pirotecnici. Il compianto Prof. Pasquale Baldino già responsabile promotore diocesano Cenacoli Mariani e strenuo sostenitore del culto della Madonna del Carmine nelle tre chiese dell’ isola in un suo scritto ci ha lasciato testimonianze storiche e di fede sul culto che si vive a Napoli ed a Ischia per la Madonna del Carmine.

Ci piace riportarne qui di seguito il testo integrale in omaggio e ricordo del caro Pasquale e nella occasione solenne dellafesta della Madonna del Carmelo. lo Prof. Pasquale Baldino così scriveva: “ Il 16 luglio (oggi) ricorre la sentitissima Solennità della Madonna del Carmelo (o del Carmine, dal corrispondente spagnolo “Virgen del Carmen”), uno dei titoli sotto cui viene invocata Maria SS, l’onnipotente per grazia Madre di Gesù, vero Dio e vero Uomo. A chi non dice mai di no? E’ semplice: non dice mai di no a chi le chiede qualcosa con fede sincera, riassunta in un’antica e popolare invocazione del dialetto napoletano: “Madonna (Mamma) d’o Carmene!”. Dalla Parrocchia di Serrara del 1630 (l’unica dell’isola d’Ischia dedicata a Ns del Carmine, ove dal buon Parroco Don Angelo Iacono (scomparso) ebbi lo straordinario onore di predicare la novena nel 1999); al bel tempio della Congrega fondata nel 1684 un tempo con la scritta su portone in legno “Mater et Regina decor Carmeli” in Via Roma a Barano centro; a quello della località “Cappella” con lo stemma e motto della grande famiglia degli Scoti “A sole sola in meliora trahor” a Ischia Ponte; ancora, nonostante il Covid-19, anzi di più, si leva la novena, il canto e la sempre ricorrente esclamazione d’aiuto “Madonna (Mamma) d’o Carmene” a S. Maria del Carmelo che non dice mai di no.

GLI ANGIOLETTI ALLA PROCESSIONE DELLA MADONNA DEL CARMINE A ISCHIA

A Napoli sul porto, nella Basilica Santuario di Santa Maria del Carmine Maggiore risalente al XIII secolo (primo documento del 1268 della presenza dei Carmelitani a Napoli, quando i cronisti descrivono il luogo, nella piazza del Mercato antistante, del supplizio di Corradino di Svevia e nel 1647 di Masaniello) il volto con la pelle un po’ scura, per cui viene chiamata col Nome di Santa Maria la Bruna, un’immagine antichissima della quale si racconta che fu l’Apostolo Luca a dipingerla. Essa apparteneva agli eremiti che abitavano sul Monte Carmelo in Palestina, quando perseguitati dai soliti saraceni musulmani furono costretti ad allontanarsi ed alcuni sbarcarono anche a Napoli e qui fu costruito sulla chiesetta esistente il maestoso Santuario esistente con la generosa donazione di Elisabetta di Baviera, madre dell’infelice 16enne Corradino di Svevia, riconoscente verso i Carmelitani per aver custodito le spoglie del figlio dopo la decapitazione.

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Dopo i costanti e sorprendenti miracoli (come per tre giorni in pellegrinaggio nella basilica vaticana!), Federico d’Aragona ordinò che per il fatidico giorno del mercoledì 24 giugno tutti i malati del Regno si portassero al Carmine e durante la Consacrazione, alla presenza degli stessi reali e del popolo, tutti gli infermi in un istante furono guariti da una luce posatasi sull’Icona della Madonna Bruna! Significativi orpelli di valore ed ex voto ai Simulacri del Carmine della panoramica Parrocchia di Serrara e della Cappella Scoti a Ponte d’Ischia. A Barano la imponente statua lignea della seconda metà del sec. XIX, opera di ignoto scultore di àmbito napoletano (la compianta Elisa Garofalo mi diceva che era stato dono dei suoi avi) si presenta seduta su un trono di nubi, indossa un abito marrone decorato di fiori in pastiglia dorata ed un manto bianco cosparso di stelle dorate; con il braccio destro regge il Bambino in piedi benedicente e con la mano sinistra uno Scapolare di cuoio. Il culto della B. V. del Carmelo è sempre stato tanto vivo in queste tre Chiese poste sul versante meridionale e collinare dell’isola d’Ischia: il mio compianto e pio suocero Antonio Lombardi (abitante nella vicina Via S. Alfonso Maria de’ Liguori n. 7 di Barano) ne era devotissimo e ne aveva diffuso la devozione tra i suoi compagni nella Marina Militare, come risulta peraltro dalle dediche di sue varie sue foto e quando raggiunse il Paradiso le sue esequie si svolsero proprio nella Chiesa del Carmine il 25.02.2006, coincidenza (!) per via dei lavori di restauro alla Parrocchia di S. Sebastiano. Non a caso il 13 ottobre 1917, con lo strepitoso miracolo del sole, la Madonna si presentò ai tre Santi pastorelli di Fatima nelle vesti della Madonna del Monte Carmelo e Lucia divenne suora carmelitana. I Papi hanno sempre riconosciuto e apprezzato l’uso dello Scapolare (promessa della vita eterna e della liberazione dal Purgatorio il primo sabato dopo la morte): “Maronn ‘o Carmene!”. Amen! “.

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Speciale Reportage Fotografico di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

antoniolubrano1941@gmail.com

info@ischiamondoblog.com

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