CULTURA & SOCIETA'

Il grande Vescovo Pietro al senso cristiano della morte

Stasera al trigesimo di Vincenzo Di Meglio sul piazzale del cimitero

Sarà il grande Vescovo d’Ischia mons. Pietro Lagnese, stasera alle 19,30 presso il cimitero (dal greco ‘koimetèrion’=dormitorio) di Piedimonte a Barano d’Ischia, a celebrare l’ultima Pasqua del cristiano nel trigesimo dalla morte del caro Amico dr. Vincenzo Di Meglio, autorevole oncologo, che lo scorso maggio nella notte dell’Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo improvvisamente si è “addormentato nel Signore”ed “è andato in esilio dal corpo per abitare presso il Signore”(2 Cor 5,8). Ha lasciato costernati la nota famiglia con i fratelli Giuseppe, Vanna, Franca, Maria e parenti tutti; la moglie Irene, la figlia Anna, la quale porta il significativo nome della mamma di Maria SS, avendo rinnovato nella bella tradizione il nome della grande mamma-nonna e (La) Preside Anna Baldino, cui è dedicato l’Istituto Comprensivo Statale di Barano d’Ischia.

Ai tantissimi pazienti è venuto a mancare l’apprezzato specialista e medico di fiducia, sempre disponibile. Il dr. Di Meglio appartiene, quale nipote, all’indimenticato Sindaco di Barano d’Ischia, Presidente EVI (Ente Valorizzazione Ischia) e Istituto Case Popolari Avv. Giovanni Di Meglio, straordinario protagonista, dopo l’ultima guerra mondiale, della Strada Provinciale per i Maronti col salto di qualità verso il benessere; dell’edilizia economico-popolare e di quella scolastica nelle varie frazioni del Comune ; cantieri-scuola per la viabilità dei sentieri comunali; di importanti arterie viarie per Fiaiano, Piedimonte, Testaccio-Barano, ove il gigantesco ponte panoramico tiene tuttora solido, mentre i recenti altrove crollano di corruzione e morte; l’acquedotto che da Nitrodi portava l’acqua a vari fontanini come in Via Regina Elena (Spigaddossa) e il restauro da Buceto a Fiaiano e altrove. Un carosello di interventi eccezionali al servizio del progresso civile e morale della popolazione che non dimentica (lo scrivente fu con lui Consigliere comunale Dc dal 1970 al 1975), purtroppo poi interrotto per clamoroso, doloroso tradimento. Ma il dr. Di Meglio – che (nipote) appartiene altresì all’omònimo Amico dr. Vincenzo Di Meglio (Don Vicenzin), ginecologo, Podestà a Barano artefice di importanti opere pubbliche, Galantuomo e Direttore Sanitario in Eritrea e all’autorevole mons. Giuseppe Di Meglio, Nunzio Apostolico del Vaticano, Scrittore studioso instancabile fino alla cecità – nella bara stringeva un grande S. Rosario, ed è, altresì, parente (pronipote) dei due nostri grandi gloriosi Concittadini e Martiri della Carità, Servi di Dio, fratelli mons. Ciro Scotti (Vicario diocesano, Professore e Scrittore emerito, ispiratore delle Suore Eucaristiche presenti a S. Girolamo) e mons. Giovanni Scotti, luminare di Dottrina, Arcivescovo di Cariati e Rossano Calabro -amava ripetere: “Madre del bello ed eterno Amore, mi consegno a Te!”- , due Monumenti Spirituali di Valori eterni e di chiara Santità nati nella nostra feconda Piedimonte, pure terra da Cufa della nobile zappa del padre dello scrivente Giuseppe.

Stasera la comunità che si raduna in Preghiera attende “le parole di vita eterna” del grande Vescovo Pietro, che l’11 maggio 2013 (anniversario di nozze dello scrivente), nei primi Vespri proprio della Solennità dell’Ascensione di NS Gesù Cristo di Maria, prendeva possesso canonico della diocesi d’Ischia, dopo essere stato per ventisette anni amatissimo e attivo Parroco di S. Maria dell’Agnena di Vitulazio (auguri vivissimi per lunedì 29 prossimo: San Pietro!). La morte di un membro della comunità è un evento che deve far superare le prospettive di “questo mondo” e attirare i fedeli nella Fede: “Aspetto la Risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà”(Credo): il senso Cristiano della morte si manifesta alla luce del Mistero Pasquale, nel quale riposa la nostra unica, sublime Speranza: sul “Giudizio Finale” Gesù, vero Dio e vero Uomo, ha tra l’altro detto: “Io ero malato e mi avete visitato…”(Mt 25, 35) e il dr. Di Meglio si è immolato per i malati, affaticato nelle sale operatorie di una Sanità depauperata fino a cadere sulla breccia ! A-Dio, caro Vincenzo, uomo creato ad “immagine e somiglianza” del Creatore e unico Signore: a noi naviganti l’invito nel motto del nostro grande Vescovo: “Duc in Altum !”= Prendi il largo! (continua)

*Pasquale Baldino – Responsabile promotore diocesano Cenacoli Mariani; docente ordinario Liceo; poeta (e-mail: prof.pasqualebaldino@libero.it)

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