CULTURA & SOCIETA'

Giornata della legalità per gli studenti del “V. Avallone”

A cura di Legami e Radici la lodevole iniziativa di avvicinare gli studenti alle forze dell'ordine. Le significative parole e considerazioni degli studenti

DI ARIANNA ORLANDO

“Serve l’educatezza e fare l’amore”: queste sono state le parole di una studentessa del Plesso Don V. Avallone di appena 6 anni nelle giornate (organizzate dall’associazione Legami e Radici) dedicate al culto della legalità e alla comprensione dei ruoli delle forze dell’ordine. Tali iniziative, che hanno condotto personalità eminenti del panorama militare isolano (quali il comandante dottor Schiano e i marescialli Ausiello e Romano, il Vice Questore Re, l’ispettore Pinto e gli agenti Rando e Castellaccio) al cospetto di una platea di occhi giovani e curiosissimi, si sono distinte per sensibilità e intento. Innanzitutto è necessario ricordare quali siano state le idee propulsatrici alla genesi dell’evento: in occasione della giornata internazionale della giustizia sociale, che ricorre in data 20 febbraio, la neonata associazione Legami e Radici si è costituita ponte per la mediazione tra i giovani studenti e le forze dell’ordine. Tra gli obiettivi, di cui menzoniamo quelli meritevolissimi di istruire ed educare alla legalità, al rispetto delle istituzioni-qualora queste operino giustamente- e alla giustizia sociale, figura anche la necessità di annientare la morale della favola colloquiale che crea e diffonde la paura infantile verso le forze dell’ordine.

Tali favole tendono talvolta, in maniera del tutto errata, a connotare la figura del carabiniere o del poliziotto in modo fortemente negativo o addirittura “spaventoso”. Si tende a dire, in questi racconti improbabili che “se tu, bambino, non farai il bravo, io chiamerò i carabinieri e verranno a prenderti” alimentando la credenza che le forze dell’ordine siano pari ai mostri sotto il letto o nell’armadio, alla vecchia strega o al re malvagio. E questa immaginaria e irreale malvagità stimola la paura, il distanziamento e soprattutto la sfiducia in coloro che rappresentano il primo punto di riferimento contro le ingiustizie, le angherie, i crimini e le irregolarità. I giovani studenti del Plesso Avallone coinvolti nell’iniziativa hanno dimostrato un grandissimo interesse e una particolare curiosità nei confronti degli ospiti che hanno spiegato loro, attraverso parole semplici e concetti adatti alle loro età, i diritti dei bambini, sostenuti in questo dalla grafica del volantino creato dalla socia di Legami e Radici, Marilena Trofa. Un particolare riferimento all’intervento del socio e arteterapeuta Luigi Mennella è degno di nota perché rinforza il concetto che i più giovani, se stimolati attraverso i “giusti mezzi” e “nel momento opportuno”, sono capaci di partorire-nonostante la caratteristica anagrafica- grandi idee. Gli alunni, sottoposti al gentile sforzo di riflettere e alla rappresentazione viva di chi siano le forze dell’ordine e di cosa realmente compiano ogni giorno, hanno compreso quanto anche le azioni quotidiane, le più invisibili e le più comuni, siano in verità possibilità di intervento e occasioni di “porsi dalla giusta parte”.

Le forze dell’ordine hanno detto “voi potete aiutarci!” e gli studenti hanno chiesto prevedibilmente come e per risposta hanno ricevuto il monito ad ascoltare sempre, a condividere senza paura ciò che è ingiusto e sbagliato. Le domande sono state abbondanti e proficue su una pluralità di argomenti: le armi? Le droghe?  Le donne in divisa? Che possiamo fare noi? Queste cose sono state il segno di un dialogo acceso, vivace, efficace. E soddisfacente è stato infatti il risultato ottenuto in quanto rinforzare l’idea che le forze dell’ordine non siano nemiche e rimpolpare la fiducia e la speranza nella giustizia sociale, nella convivenza civile e nel reciproco rispetto, sono traguardi importanti per la collettività di questo presente. Educare i più giovani al culto della legalità significa seminare nel futuro prossimo la radice della coscienza sociale e civile, creare il legame con l’umana sensibilità e con la consapevolezza che per essere ciò che siamo è stato necessario che altri prima di noi intervenissero per educarci. E questa tradizione dell’educazione alla democrazia e al rispetto va esercitata pedissequamente tutti i giorni e va rappresentata con esempi concreti che rendano la giustizia vera e tangibile, giammai favola astratta. “I giovani non sentono i discorsi” diceva Pertini “i giovani hanno bisogno di esempi di onestà” e l’associazione Legami e Radici ha continuato in questo intento, favorendo l’incontro dei giovanissimi con le forze dell’ordine ché il cittadino è cittadino sin da piccolo ed è stato inventato, a differenza del suddito -che è sempre servo della paura-, per essere felice e affinché sia felice, deve innanzitutto essere libero, libero anche di conoscere e di scegliere. Probabilmente la favola antica che oggi ci illude ancora, nelle minacce genitoriali, “che i carabinieri ti vengono a prendere se non sei bravo, se non sei obbediente” sono il lascito non innocente dei tempi che furono, quando la polizia fascista usava maganello e olio di ricino e allora c’era davvero bisogno di avere paura ed essere cauti o essere “buoni” (il che significava zitti, rassegnati e sudditi) era a volte esigenza di sopravvivenza. Ma quelli, diciamo appunto, erano altri tempi e se è vero, come diceva Andrea Pazienza, che “indietro non si deve tornare mai, nemmeno per prendere la rincorsa”, noi abbiamo bisogno di educarci e rieducarci al rispetto e alla civiltà e alla legalità e alla democrazia perché continuino sempre.

LA SCHEDA DELL’ASSOCIAZIONE

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L’associazione Legami e Radici, attiva sul territorio isolano a partire dal novembre 2022, nasce dall’incontro di alcuni amici volenterosi di agire in nome della cultura delle pari opportunità, della difesa dei diritti e delle differenze culturali, etniche, religiose e di genere. Propina inoltre la diffusione e lo studio dell’espressione artistica in tutti i suoi linguaggi, tutela il patrimonio della tradizione, potenzia le conoscenze degli aspetti agricoli, valorizza la cooperazione e il mutuo aiuto rivolto al cittadino con bisogni particolari, sensibilizza a favore delle discrepanze sociali per motivi etnici, sessuali, religiosi ed economici.

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