Conclusa a Barano la Festa di san Sebastiano Patrono dei Vigili Urbani
A San Rocco premiazione per il miglior presepe

di PASQUALE BALDINO e i suoi Tralci
Il comune di Barano d’Ischia ha come suo Patrono san Sebastiano, il cui tempio nel centro è del 1704, come riportato da una scritta su piperno. La novena, guidata da don Paolo Buono , si è conclusa lunedì 20 con la solennità del santo martire, nato a Narbona (città sulla costa della Francia meridionale) e martirizzato a Roma il 20 gennaio sotto l’imperatore Diocleziano. Educato a Milano, fu istruito nei principi della fede cristiana. Si recò poi a Roma, dove entrò in contatto con la cerchia militare alla diretta dipendenza dell’imperatore. Divenuto alto ufficiale dell’esercito imperiale, fece presto carriera e fu il comandante della prestigiosa prima coorte pretoria, di stanza a Roma per la difesa dell’imperatore. In questo contesto, forte del suo ruolo, poté sostenere i cristiani incarcerati, provvedere alla sepoltura dei martiri e diffondere il cristianesimo tra i funzionari e i militari di corte, approfittando della propria carica imperiale.
La salma venne recuperata da mani pietosa e sepolta nelle catacombe che oggi vengono appunto dette “di san Sebastiano” e sarebbe stato martirizzato sul ‘gradus Helagabali’ ovvero i gradini di Elagàbalo. In quello stesso luogo venne eretta una chiesa in suo nome, che visitammo con i miei bravi alunni con le Fosse Ardeatine. I gradini di Elagabalo si identificano, forse, in un tempio romano sul versante orientale del Palatino a Roma. Dato storico certo, che ne testimonia il culto sin dai primi secoli, è l’inserimento del nome di Sebastiano nella “Depositio martyrum”, il più antico calendario della Chiesa di Roma e risalente al 354. San Sebastiano è Patrono degli Agenti di Polizia Locale (Vigili Urbani), secondo il ‘Breve apostolico’ del 3 maggio 1957 di sua santità il Venerabile Papa Pio XII. San Sebastiano è anche invocato contro le epidemie in generale, insieme a san Rocco. Viene raffigurato solitamente come un giovane nudo, trafitto da frecce: emblematico è l’episodio tramandato da Giorgio Vasari nelle “Vite dei più eccellenti pittori, scultori e archi tettori” in merito al pittore Fra Bartolomeo: – … Laonde per prova fece in un quadro un San Sebastiano ignudo con colorito molto alla carne simile, di dolce aria e di corrispondente bellezza alla persona parimente finito, dove indinite lode acquistò appresso agli artefici. Dicesi che, stando in chiesa per mostra questa figura, avevano trovato i frati nelle confessioni donne che nel guardarlo avevano peccato per la leggiadria e lasciva imitazine del vivo, datagli dalla virtù di fra’ Bartolomeo; per il che levatolo di chiesa, lo misero nel capitolo …-. Per i contadini, durante l’anno, nel giorno di san Sebastiano non si deve seminare e un altro detto afferma “San Sebastiano, mezz’ora abbiamo”, per significare che la luce diurna si è allungata di mezz’ora rispetto al giorno più corto. In definitiva, per l’ufficiale, unico, immutabile, infallibile Magistero del ‘Catechismo della Chiesa Cattolica’, paragrafo 2473: “Il martirio è la suprema testimonianza resa alla verità della fede; il martire è un testimone che arriva fino alla morte. Egli rende testimonianza a Cristo, morto e risorto, al quale è unito dalla carità. Rende testimonianza alla verità della fede e della dottrina cristiana. Affronta la morte con un atto di fortezza”.
E sempre lunedì 20, durante la messa in onore di San Sebastiano presso la chiesa di san Rocco, si è tenuta la premiazione del Concorso “Il Presepe di San Rocco” alla quale hanno partecipato i ragazzi della scuola primaria di Barano. Don Paolo, ideatore del concorso , insieme con il maestro Antonio Cutaneo hanno assegnato cinque premi, uno per ogni categoria (prime, seconde, terze, quarte e quinte).