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Condoni, perché il silenzio assenso può essere una “trappola”

Il sindaco di Casamicciola spiega le motivazioni che lo hanno portato a non seguire il modus agendi del Comune di Lacco per quanto riguarda il parere della Soprintendenza

Un chiarimento tanto atteso e che alla fine è arrivato da parte del sindaco di Casamicciola che ha dato risposta a un interrogativo ben preciso che a più riprese negli ultimi tempi gli era stato riposto da alcuni cittadini. Uno di questi riguardava la differenza attualmente esistente tra le procedure relative alle istanze di condono tra i comuni di Lacco Ameno e Casamicciola. Una cittadina aveva infatti chiesto perché a Lacco tali istanze vengono considerate approvate tramite il silenzio-assenso, mentre nel comune limitrofo no. Il sindaco Castagna nel corso di una diretta facebook ha innanzitutto premesso che tale questione è stata più volte oggetto di riflessione tra gli attori della ricostruzione, ultima delle quali la conferenza stampa tenutasi all’hotel Augusto due settimane fa con il commissario Legnini e il vicepresidente regionale Bonavitacola. Il primo elemento di discrimine è quello numerico: il primo cittadino ha infatti ricordato che il sindaco di Lacco Ameno in quella occasione affermò che il Comune del Fungo non ha pratiche di condono inevase. Ciò si spiega col ridotto numero di istanze avanzate. Nel terzo anno post-sisma, per i contributi di autonoma sistemazione il Comune di Casamicciola stanziava una cifra di circa un milione di euro, mentre Lacco Ameno tali cifre erano pari a un decimo. Dunque, dimensioni molto diverse del fenomeno. A questo punto entra in gioco un fattore decisivo, quello del parere paesaggistico della Soprintendenza: sono circa 150 le pratiche casamicciolesi in attesa del parere. Ebbene, la stessa Soprintendenza ha inviato una missiva alle amministrazioni, nella quale viene ritenuta non applicabile la prassi del silenzio-assenso. Un orientamento, questo, che lo stesso sindaco Castagna respinge, ma a cui va aggiunto un ulteriore elemento: dopo la scadenza dei termini e il rilascio della sanatoria da parte del Comune, la Soprintendenza ha un certo periodo di tempo per poter proporre opposizione in autotutela. In tal modo, ha spiegato in diretta il sindaco di Casamicciola, si innesca un giudizio nel quale si è soggetti a un’interpretazione, magari diversa da quella che lo stesso sindaco ritiene applicabile: in sostanza, il verdetto potrebbe rigettare l’applicazione del silenzio-assenso. Una tale eventualità, per i numeri di Casamicciola, significherebbe far finire il Comune nei guai fino al collo: una eventualità che il Comune di Lacco Ameno non rischia di vivere, viste le cifre estremamente ridotte di istanze di sanatoria sul suo territorio. Ritirare circa trecento pratiche per l’opposizione della Soprintendenza sarebbe un grosso guaio non solo per il Comune, ma anche e soprattutto per i cittadini.

Le conseguenze negative si estenderebbero ai vari contributi versati, di cui una parte non sarebbe più ripetibile, cioè rimarrebbe nelle casse statali nonostante il rigetto dell’istanza. Ecco dunque la necessità di un orientamento più cauto ma anche più affidabile per tutte le parti in causa, e comunque l’amministrazione non si è certo fermata, in attesa del parere favorevole della Soprintendenza; anzi, il cittadino, mentre attende tale assenso, può già avanzare istanza per il contributo di ricostruzione, guadagnando tempo nella prospettiva dell’inizio immediato dei lavori di ripristino quando entrambe le istanze saranno andate a buon fine. Una procedura concordata dal sindaco col precedente commissario Schilardi, ma che ha poi ricevuto il benestare anche dall’attuale commissario Legnini.

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