Qualche tempo fa è sorta su FB una discussione sull’origine del nome per Ischia di Isola Verde. Qualcuno la faceva derivare dai Greci che avvicinandosi all’isola notavano il verde del tufo, altri dalla rigogliosa vegetazione che la copre quasi nell’intera consistenza. A prescindere da chi ha ragione è sotto gli occhi di tutti che il Verde ad Ischia negli ultimi anni non viene curato bene. Specialmente quello pubblico.
Le pinete di Casamicciola,Ischia e Fiaiano sia per le malattie sia per l’incuria stanno subendo danni enormi. Un altro aspetto è la potatura che si effettua alle piante. Alberi capitozzati più che da esperti potatori da vandali dipendenti di qualche società municipalizzata. Il verde,stranamente,che dà più onore all’isola oltre i vigneti tenuti da privati sembra essere quello dei terreni incolti. E’ stupefacente come la risorsa “VERDE” venga tenuta in così bassa considerazione.
A Giugno partono i GAL (Gruppi di Azione Agricoli Locali) ai quali partecipano i Comuni di Barano e Serrara Fomtana. Il Sindaco di Serrara Fontana e quello di Barano l’anno scorso hanno avviato il percorso ma da un anno non si sente più parlare del nostro Gal che ha ricevuto fondi europei molto cospicui. Spero che non stiamo perdendo un’altra occasione per avviare un discorso globale sull’agricoltura con il recupero dei terreni incolti e con alcuni progetti che facciano diventare nei prossimi anni Ischia una isola completamente a coltivazione biologica con tanti prodotti che possono dare un contributo serio al KO che tanti benefici apporterebbe al nostro turismo.
Vorrei pregare i Sindaci dell’isola di chiedere la collaborazione dell’Orto Botanico di Napoli e dell’università Agraria di Portici per costruire un progetto che prenda in considerazione globalmente la conservazione e la cura del verde. La programmazione dell’isola oltre tante altre cose non può ignorare questo aspetto.
