CRONACA

Confesercenti, Pezzullo: «Imprese isolane a rischio usura per la crisi post-covid»

Confronto tra il procuratore di Napoli e le aziende campane: proposta l'istituzione di un tavolo permanente anti-camorra. Schiavo: «Insieme per scongiurare l'assalto delle mafie alle nostre aziende. Gli imprenditori chiedono maggiore presenza dello stato sul territorio»

La relazione tra la crisi economica dovuta alla pandemia e la minaccia delle mafie sulle attività commerciali di Napoli e della Campania. È stato questo il tema centrale del webinar, organizzato da Confesercenti Campania, a cui hanno preso parte Giovanni Melillo, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Napoli, i procuratori aggiunti Sergio Ferrigno, Vincenzo Piscitelli e Rosa Volpe, il presidente di Confesercenti Campania Vincenzo Schiavo, i presidenti di Napoli e provincia e i responsabili delle federazioni verticali delle oltre 50 categorie commerciali di Confesercenti. Un incontro che ha avuto un enorme successo, al punto che il procuratore e Confesercenti hanno deciso di “proporre l’istituzione di un tavolo permanente di confronto” a cui saranno invitati a partecipare anche il Prefetto e i rappresentanti delle forze dell’ordine.Tra i partecipanti anche Francesco Pezzullo, responsabile di Confesercenti Ischia, che è intervenuto in merito alla problematica che comprende fenomeni quali l’usura, il racket, le rapine. Pezzullo ha citato alcuni articoli pubblicati dai quotidiani locali, dove venivano descritti i possibili tentacoli della camorra sulla nostra isola, portando ad esempio i sequestri eseguiti su immobili e terreni appartenuti a esponenti della malavita.

Il responsabile di Confesercenti Ischia ha citato la frase citata sabato nell’incontro con il Presidente della Regione Vincenzo De Luca, secondo cui “Ischia è un brand internazionale”: la preoccupazione è data proprio dal fatto che l’isola possa diventare terra di conquista di investitori di dubbia provenienza. Pezzullo ha evidenziato lo stato di debolezza   creatosi in seguito al terremoto del 2017 e all’emergenza sanitaria, come molte aziende  chiuse o in ginocchio, visto che alcune di quelle ancora in vita presentano significative sofferenze bancarie, in quanto per rimanere aperte hanno attinto dai risparmi precedentemente accumulati, intaccandoli in maniera rilevante. Di qui la preoccupazione del rischio di usura per gli imprenditori in situazione di debolezza. Il presidente di Confesercenti Campania ha dichiarato tra l’altro: «I nostri imprenditori chiedono maggiore presenza dello Stato sul nostro territorio per ridurre al minimo l’ombra della criminalità e da parte nostra c’è l’assoluta volontà di collaborare, di denunciare e di fare rete per sostenere le attività maggiormente a rischio. Siamo onorati, e per questo li ringraziamo, che il procuratore Melillo e i suoi colleghi abbiano accettato il nostro invito. I nostri associati, che sono i rappresentanti di tutte le attività commerciali di Napoli e della Campania, hanno avuto la possibilità di confrontarsi con il procuratore, esprimendo le loro preoccupazioni, le ansie e le paure ma anche mettendo in evidenza le necessità di cui hanno bisogno per sentirsi meno soli dinanzi alle minacce della criminalità organizzata».

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