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Consegnati beni di prima necessità all’infermiera che lavorava mentre la sua casa crollava

“La consegna di beni di prima necessità raccolti dal Movimento infermieri campani e Professioni sanitarie e consegnati alla collega Barbara Settembre, l’infermiera che la notte del 21 agosto ha continuato a soccorrere le vittime mentre la sua casa crollava completamente, è un primo segnale concreto di quella solidarietà che ha sempre contraddistinto gli italiani. Spero che l’iniziativa del Mic&Ps sia seguita da altri gesti di generosità per aiutare gli oltre milleduecento sfollati del sisma che ha colpito Casamicciola e lacco Ameno”. Lo ha dichiarato Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi che ha incontrato l’infermiera insieme alla rappresentante del Movimento infermieri campani Veronica Di Maro.

“Un gesto importante per dare nuova speranza a chi ha perso tutto – prosegue Borrelli –  e che proseguirà fino al prossimo 6 settembre per chi vuole dare una mano a Barbara. Spero che la macchina della solidarietà del nostro Paese, sempre molto generosa nei confronti di chi ha subito eventi drammatici, si metta in moto anche per la parte di comunità isolana che ha perso la casa e il lavoro e che necessita di sostegno immediato per ricostruire la propria vita. Ad oggi purtroppo si è visto poco o nulla”.

“Un atteggiamento pregiudiziale nei confronti degli ischitani è alla base della poca attenzione e della poca solidarietà manifestate dagli italiani nei confronti delle vittime del terremoto. Questo atteggiamento pregiudiziale è stato favorito anche dal lavoro dei media che hanno colpevolizzato da subito un’intera popolazione ritenuta colpevole di aver costruito abusivamente e senza rispettare i criteri antisismici. Il tutto senza attendere gli esiti dei controlli e delle perizie. Una sentenza di condanna mediatica che non ha tenuto conto dell’assurdità di far pagare a tutta una comunità le responsabilità di pochi”. E’ la denuncia di don Antonio Manganiello, ex parroco di Scampia.

“Mi provoca grande sofferenza vedere come nel nostro Paese esistano terremotati di serie A, quelli per i quali si organizzano raccolte di fondi, concerti, iniziative per la solidarietà, numeri verdi per fare donazioni in denaro, e terremotati di serie B, quelli del Sud che devono scontare colpe non loro, quelli che per una parte dell’ opinione pubblica e dei media in fondo se la sono cercata e non meritano di essere aiutati al pari dei primi. Tutto ciò mi da grande tristezza – conclude don Manganiello”.

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