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Consiglieri regionali “stoppati” dalla Caremar, l’azienda precisa

Egregio Direttore,

 

la società Caremar, in riferimento all’articolo pubblicato su “IL GOLFO” dell’8 dicembre 2015, dal titolo “Ieri lo sciopero Caremar”, fa presente quanto segue:

 

Nella giornata del 7 dicembre scorso, vi è stato uno sciopero proclamato da alcune sigle sindacali, durante il quale, come è ovvio, il personale aderente alla  protesta non era presente a bordo. Nella stessa mattinata due consiglieri regionali (l’Avv.Di Scala e il Sig. Passariello) hanno chiesto di accedere a bordo assieme ai lavoratori in sciopero. In risposta è stato gentilmente fatto presente che la nave va considerata come un qualsiasi stabilimento industriale che durante una astensione dal lavoro non può essere occupata dagli stessi scioperanti anche se accompagnati da persone estranee, siano o no politici regionali o nazionali.

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E’ stato inoltre precisato ai suddetti signori, che l’azienda è a disposizione, in tutte le sedi opportune, per ogni chiarimento sulla vertenza in questione come su ogni altro aspetto relativo alla gestione aziendale e che le navi possono essere visitate quando si vuole come, periodicamente accade, da parte della Capitaneria di Porto, Ente istituzionalmente preposto al controllo delle navi e alla sicurezza della navigazione.

 

Inoltre, la vertenza sindacale in atto, riguarda aspetti relativi all’organizzazione del lavoro che non concernono le strutture delle navi e gli ambienti di lavoro, per cui non si comprende quale fosse lo scopo di una ispezione a bordo finalizzata, a quel che si legge, a “visionare di persona a cosa i lavoratori vanno incontro”. L’dea che ciò non sia stato consentito per nascondere chissà quale  mistero o “scandalo” è semplicemente puerile, dal momento che come si è detto le navi sono visibili in qualsiasi momento.

 

L’azienda tiene in particolare a respingere ogni insinuazione in ordine al fatto che l’attuale organizzazione del lavoro possa mettere a repentaglio la sicurezza e l’incolumità non solo dei lavoratori impegnati sulle navi ma anche dei passeggeri che usufruiscono del servizio.

 

Si tratta di affermazioni destituite di ogni fondamento dal momento che gli attuali turni di lavoro e di riposo sono pienamente conformi alle normative in materia e, certamente, meglio garantiscono gli aspetti di sicurezza rispetto ai precedenti sistemi di turnazione che prevedevano una permanenza a bordo, nel corso della stessa giornata, ben superiore a quella attuale. D’altronde, di tale problematica, da parte degli stessi sindacati, è stato investita la Capitaneria di Porto di Napoli ed il Ministero dei Trasporti che finora non hanno sollevato riserve al riguardo.

 

La società pertanto, ritenendo che queste affermazioni siano gravemente lesive della propria immagine e che possono generare negli utenti non motivate preoccupazioni, con sensibile danno commerciale, si riserva di  tutelare tali aspetti nelle sedi opportune.

 

Per quanto poi riguarda la pubblicazione di documenti interni relativi allo sbarco del personale, al di là della grave irregolarità concernente la divulgazione di documenti di ufficio, trattasi di una procedura peraltro richiesta dalla Capitaneria di Porto che riguarda tutto il personale navigante della società e che non conduce ad alcun licenziamento dal momento che la stessa società ha siglato con alcune organizzazioni sindacali (CGIL-CISL-UIL-USCLAC-UNCDIM) una intesa con la quale a tali lavoratori vengono garantiti regolari cicli lavorativi.

 

 

 

 

DR.ROBERTO LIGUORI                                                  DR.FRANCO CECI

PRESIDENTE E AMM.RE DELEGATO                                   AMM.RE DELEGATO

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