POLITICAPRIMO PIANO

Del Deo gongola ma smorza i toni: «Pascale e De Siano? Spero si stringano la mano»

Lunga intervista al sindaco di Forio che torna sulle recenti elezioni lacchesi e sull’affermazione del “Barone” ma – pur punzecchiando il senatore – auspica finalmente un clima disteso all’ombra del Fungo. I progetti della sua amministrazione: «Il waterfront sarà un progetto storico»

La campagna elettorale a Lacco Ameno è terminata e la prima domanda nasce quasi spontanea: ma davvero non si poteva evitare uno spettacolo che a un certo punto è diventato, per usare un eufemismo, poco decoroso?

«La campagna elettorale è stata “infiammata” da un unico responsabile, che occupa un ruolo importante in sede istituzionale. Oggi ogni incontro pubblico o comizio viene registrato, si può capire chi ha acceso la miccia. Uno non può chiamare all’inizio di una campagna elettorale il proprio avversario “emerito idiota”, non può rivolgersi ai candidati dell’altra lista dicendo che “devono andare a lavorare” come se fossero soltanto degli sfaccendati o dei parassiti. Anche a Pascale è stato più volte suggerito di trovarsi un mestiere ma ricordo a me stesso e poi ai vostri lettori che Pascale esercita da tempo (e anche in maniera eccellente) la professione di agente immobiliare. Insomma, sono state lanciate delle offese che hanno innescato un botta e risposta che hanno fatto alzare i toni. E questo non va bene, perché poi le elezioni finiscono ma bisogna sempre salvaguardare i rapporti interpersonali».

E questi rapporti, dopo quello che è successo, potranno essere ancora recuperati?

«Conoscendo Giacomo, so che è una persona buona e generosa: sono convinto che riuscirà a ricucire un paese spaccato a metà (anche se le urne non hanno detto proprio questo), è nelle sue corde e nelle sue caratteristiche».

Volendo, in questo marasma si potrebbe anche trovare un aspetto positivo. Da tempo la gente non era così partecipe a una campagna elettorale per le amministrative. E’ un segnale da cogliere positivamente, al netto di quanto successo, o c’è dell’altro?

Ads

«Questo mi lascia pensare ancor di più che i voti presi dall’avversario di Pascale non rispecchino in pieno la volontà degli elettori. E’ stata chiara la percezione che Lacco Ameno si sentiva sotto una cappa da tantissimi anni ed aveva voglia di cambiare e guardare a un futuro diverso: la partecipazione è stata il segnale forte della volontà di cambiamento».

Ads

Cosa significa per Del Deo, nell’ambito del rapporto di forze ed equilibri intercomunali la vittoria di Pascale? Qualcuno sostiene che in caso di affermazione di De Siano la posizione di Forio sarebbe stata minoritaria nei nuovi assetti…

«Non riesco a capire perché Forio avrebbe dovuto rimanere schiacciata. Da sette anni c’è un’ottima intesa con gli altri sindaci, tutti, nessuno escluso: abbiamo già sperimentato la conduzione comune di certi temi, e lo abbiamo fatto insieme a Giacomo Pascale. L’intesa non è mai mancata, la vittoria o meno di Pascale non avrebbe portato nessun cambiamento. Ma un feeling già collaudato tra i sei sindaci è certamente un vantaggio. In fondo si dice sempre che non conviene cambiare la strada vecchia per la nuova, e gli antichi adagi ci prendono sempre».

Qualche tempo fa dicesti che nonostante il Covid l’attività amministrativa a Forio era proseguita ugualmente. Allora ti chiedo cosa bolle in pentola di qui a breve e medio termine.

«Abbiamo ripreso tutte le attività comunali e risolto tanti problemi, e stiamo proseguendo in questa direzione. Ad esempio abbiamo posto fine alla piaga di via Casale, che adesso non si allaga più. Qualche ragazzino dell’opposizione che siede in consiglio comunale, l’altro giorno, quando ha piovuto, si è permesso di citare via Casale. Ma si vede che evidentemente non conosce il territorio: mi sono recato sul posto e le famiglie che mi hanno riferito che non si sono verificati intoppi. Ma quando ci sono bombe d’acqua improvvise, se altrove si fanno i morti, è inevitabile che sull’isola possa verificarsi qualche disagio. C’è tanto ancora da fare, perché parliamo comunque di un territorio abbandonato per oltre 25 anni: stiamo completando il sistema fognario e le pompe di sollevamento di via Spadara, a breve inizieremo la sistemazione degli spogliatoi del campo sportivo a Panza, all’inizio del prossimo anno cominceranno i lavori della passeggiata che conduce ai Giardini Poseidon, quelli di messa in sicurezza del sovraflutto del porto, e poi c’è in programma un’opera potrà cambiare il volto del paese».

Cioè?

«Mi riferisco al waterfront, che sarà davvero qualcosa di unico, mai realizzato sull’isola d’Ischia. Ci stiamo concertando con gli operatori del porto, andiamo incontro a un periodo di sofferenza di qualche mese, porterà a una riqualificazione di tutte le attività esistenti. In quell’area il pil è decisamente aumentato e siamo certi che possa crescere ancora: credetemi, guardando il progetto vi renderete conto che davvero quest’opera è destinata a scrivere la storia. Io credo che a Forio non ci sia stato tanto attivismo dai tempi della sindacatura di Gaetano Colella. E infine fammi ricordare pure che inizieremo la costruzione di 400 loculi cimiteriali e 200 cinerari nel cimitero di Forio».

Sei ormai nel cuore del tuo secondo e ultimo mandato. C’è un progetto, un’iniziativa, un’idea, per la quale vorresti che un giorno Francesco Del Deo fosse ricordato?

«Non c’è qualcosa in particolare, il territorio ha bisogno di tante opere. Penso soprattutto alle strutture sportive: a Panza, d’accordo con i cittadini della zona, vorrei creare qualcosa in grado di favorire il turismo sportivo, che si pratica tutto l’anno senza soluzione di continuità. Per la frazione sarebbe un salto di qualità notevole, questo è il mio progetto, parliamo anche di un turismo ricco che rivaluterebbe compiutamente quella zona. Già negli anni ’50 fu perso un treno, quando Angelo Rizzoli voleva costruire un aeroporto che forse avrebbe cambiato la storia non soltanto di Panza ma dell’intera isola: bisogna assolutamente creare un qualcosa di nuovo, ma occorre la collaborazione dei cittadini. Famiglie, imprese e anche valore di immobili e attività ne trarrebbero enormi benefici».

Parliamo del tuo ruolo di presidente dell’ANCIM. Le isole minori continuano a non ricevere le attenzioni che meriterebbero, anche se negli ultimi tempi sembra esserci una maggiore sensibilizzazione verso il problema.

«Mi sarei aspettato maggiore collaborazione di chi ricopre un ruolo istituzionale più importante del mio in Parlamento, ma non ci sono state chiamate per impostare qualche discorso insieme. Eppure credo che la cosa sarebbe tornata decisamente utile. Io mi muovo come presidente dell’ANCIM ma farlo con un ruolo molto forte ed importante avrebbe consentito di fare tanta strada in più. Sono riuscito ad ottenere come è noto 41 milioni per le isole minori, ne ho chiesti altri 150, spero per la settimana prossima di incontrare nuovamente il presidente della Commissione Finanza. Ma confido di poter avere un nuovo confronto anche con il ministro del Lavoro perché non nascondo che mi preoccupa e non poco la situazione dei lavoratori stagionali: quest’anno sono stati occupati davvero per un arco di tempo limitato, sarà dura affrontare i mesi invernali: occorre una politica economica e fiscale ad hoc, serve assistenzialismo, inutile girarci intorno».

Che cos’è Forio per Francesco Del Deo?

«Quando mi chiedi di Forio, non riesco a non commuovermi. Forio per me è tutto, sono foriano da generazioni. Forio è l’aria che respiro, senza Forio non potrei vivere, ogni volta che sono lontano non vedo l’ora di tornare e già poterla guardare dal mare apre il cuore alla gioia. Che cosa dire poi di quando arrivavo a Cavallaro e potevo osservare il Torrione e quegli incantevoli scenari. Era ed è tutt’oggi un’emozione unica, indescrivibile. Pensate che alle volte, quando mi trovo a Ischia coi miei colleghi sindaci, amo scherzare dicendo loro che “devo tornare in California”. Insomma, Forio è davvero la mia vita».

Sei il decano dei sindaci isolani, ma ti faresti promotore di una stretta di mano tra De Siano e Pascale oppure… che se la vedano loro e arrivederci?

«No, assolutamente non mi tirerei indietro. Vedi, credo sempre che Domenico De Siano gioca ancora un ruolo molto importante, anche per la carica istituzionale che ricopre. Cercherò di fare in modo che si possa arrivare a questa fatidica stretta di mano, anche se sono certo che Giacomo Pascale sicuramente lo farà di sua iniziativa. Spero comunque che la frattura si ricomponga, De Siano racchiude comunque la volontà di una parte del popolo lacchese e io dico sempre che dopo le elezioni serve un’unica grande maggioranza nell’interesse del proprio Comune e dell’isola. Ritengo che la collaborazione sia sempre un qualcosa di estremamente costruttivo e mi auguro che all’ombra del Fungo si possa aprire una stagione nuova e diversa».

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Controllare Anche
Chiudi
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex