Consiglio a metà ad Ischia, diserta la minoranza
ISCHIA. La notizia era circolata già nella serata di mercoledì ed ha puntualmente trovato conferma. Contrariamente a quanto previsto da una prassi ormai decisamente consolidata, il consiglio comunale si è svolto un po’ a sorpresa ieri mattina in prima convocazione, con l’inizio alle 10.30 e dunque con trenta minuti di ritardo rispetto a quanto convenuto. Una seduta che è durata lo spazio di un “amen”, con un solo punto inserito all’ordine del giorno ossia il bilancio consolidato. Tutta “colpa” della mancanza di contraddittorio dal momento che i consiglieri d’opposizione, dopo un rapido e veloce summit di buon mattino, hanno preferito astenersi dalla loro presenza in sala consiliare. Una decisione presa anche per protestare contro l’atteggiamento dell’amministrazione, lamentando di non essere stati portati a conoscenza nemmeno telefonicamente del cambio di programma rispetto alle abitudini, che prevedono lo svolgimento del consiglio sempre in seconda battuta.
Ma quello che è stato definito a tutti gli effetti come un colpo di mano, non è affatto andato giù agli esponenti della minoranza consiliare. I consiglieri Gianluca Trani, Ciro Cenatiempo, Giustina Mattera e Domenico hanno sottoscritto un documento dai contenuti durissimi che recita quanto segue: “In relazione al consiglio comunale di Ischia, convocato per il 31 gennaio ed 1 febbraio prossimi, i sottoscritti consiglieri comunali segnalano quanto segue:1) con estremo rammarico prendiamo atto che oramai il consiglio comunale viene convocato esclusivamente per adempimenti burocratici in prossimità di scadenze, soprattutto quando le stesse coincidono con l’assegnazione e la spartizione di posti di sottopotere, mentre le problematiche del paese vengono sistematicamente ignorate ed escluse dal pubblico dibattito in aula; 2) con altrettanto rammarico evidenziamo come la convocazione del consiglio sia stata formalizzata senza la preventiva convocazione della conferenza dei capigruppo, come da prassi ormai consolidata anche, e soprattutto, per individuare una data che possa garantire la piena partecipazione di tutte le componenti del civico consesso. In ragione di ciò, riteniamo opportuno dare un forte segnale di dissenso e di distinguo politico rispetto a tale concezione degradante del ruolo del consiglio comunale, disertando la seduta odierna e riservandoci ulteriori azioni politiche atte a restituire a questo consesso il prestigio e la rilevanza che esso merita, e che l’attuale amministrazione sta colpevolmente svilendo”.
Il riferimento dei quattro consiglieri, nel momento in cui parlano di spartizione di posti sottopotere, è chiaramente riferito al rinnovo dei funzionari in seno alla macchina amministrativa, i cui contratti sono scaduti tutti nella giornata di ieri. Vale la pena di ricordare ai lettori non addetti ai lavori che mentre col bilancio consuntivo e preventivo la mancata approvazione prevede lo scioglimento del civico consesso, nel caso in cui non si approvi in tempo utile il consolidato un ente non può procedere ad alcuna assunzione. Da qui la necessità di correre ai ripari ed evitare il peggio. Nel frattempo, ieri ancora una volta (e non c’era motivo di dubitarne) i quattro consiglieri di Vivere Ischia hanno alzato la manina e votato favorevolmente il bilancio. Un atteggiamento collaborativo con il sindaco Enzo Ferrandino che però difficilmente contribuirà a dare i frutti sperati. Il sospetto è che infatti Lisa Di Iorio, il cui rientro nei ranghi del Comune è fortemente caldeggiato da Maurizio De Luise e di conseguenza da Giosi Ferrandino, resterà ancora una volta fuori dai giochi e che la sua casella sarà invece occupata da Mariarosaria De Vanna, candidata in quota “sciarappina”.
Sulle rimostranze di Trani, Cenatiempo, De Siano e la Mattera abbiamo raccolto anche il commento del sindaco Enzo Ferrandino che sullo svolgimento a sorpresa del consiglio comunale ha detto: “Il regolamento prevede questa facoltà e l’abbiamo utilizzata. In fondo c’era la disponibilità di tutti i consiglieri comunali, in altre circostanze non c’era in numero congruo da poter avviare i lavori del consesso. Credo che anche i consiglieri di minoranza sapessero dello svolgimento della seduta, e in ogni caso voglio ricordare una cosa: ho rivestito, nel corso del mio excursus politico, il ruolo di opposizione e ricordo di essere stato sempre presente sia in prima che seconda convocazione, proprio per rappresentare al meglio la cittadinanza”. Poi, sia pure senza alzare i toni, non risparmia una stoccata: “Credo che i quattro consiglieri di minoranza avrebbero fatto bene a partecipare ai lavori del consiglio. Lamentano di non essere stati avvertiti e che questo andava fatto per motivi di protocollo? Posso comprendere le loro recriminazioni, spero che sotto tutti i punti di vista in futuro non si generino più situazioni del genere”.
Gaetano Ferrandino