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Consiglio comunale: tasse e strutture, la minoranza contro Dionigi & co.

BARANO. Consiglio comunale serale fitto di argomenti quello tenutosi mercoledì nel municipio di Barano. L’amministrazione guidata dal sindaco Dionigi Gaudioso è stata, infatti, chiamata ad approvare e discutere alcune tematiche di natura tecnico finanziaria, ma non solo. Il primo punto all’ordine del giorno della seduta ha riguardato, infatti, l’approvazione del bilancio consolidato per l’esercizio finanziario del 2017. Adempimento questo previsto dalla normativa vigente in materia e funzionale ad avere un quadro delle consistenze patrimoniali e finanziare dell’ente baranese e che per l’anno in questione si sarebbero aggirate intorno ai 900 mila euro.  Un dato, insomma, più che altro tecnico e su cui, la minoranza, costituita da Clotilde Di Meglio, Maria Grazia Di Scala, Mario Di Meglio e Aniello Di Meglio, proprio per una poca comprensibilità di tale documentazione, ha preferito dare voto contrario.  Di natura finanziaria è stato anche il secondo punto all’ordine del giorno del civico consesso, inerente la ratifica alla variazione di bilancio 2018-2020. «Abbiamo accertato – ha spiegato il dottor Nicola Pascale, revisore dei conti del comune collinare – più di quello che avevamo previsto con il bilancio di previsione lo scorso aprile. Queste somme  entrate le abbiamo quindi destinate ad un capitolo di uscita, riguardante il progetto di servizio civile». Anche in questo caso l’opposizione ha espresso voto unanimemente contrario.

La natura finanziaria del civico consesso, ha  fatto sì che  Consiglieri della minoranza, cogliessero  poi l’occasione per tirare in ballo alcune questioni inerenti il funzionamento del settore tributario del Comune baranese,  la cui inefficienza era stata sottolineata già in altre sedute consiliari.

 

LE RISPOSTE INCOMPLETE SULLA TASSA DI SOGGIORNO

 

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In particolar modo, il Consigliere Maria Grazia Di Scala ha espresso i propri dubbi in merito alla risposta ricevuta  all’interrogazione relativa la tassa di soggiorno.  Interrogazione questa che era stata indirizzata dalla stessa a chi di competenza lo scorso dicembre e nella quale si chiedeva quali e quante strutture ricettive avessero pagato negli ultimi cinque anni la tassa di soggiorno e quale fosse stata la destinazione d’uso degli incassi da parte dell’ente baranese. «Finalmente – ha infatti commentato la Di Scala – dopo nove mese ho avuto risposta a questa famosa interrogazione. Peccato però che sia stata piuttosto monca. Mi sono stati relazionati i dati relativi al 2013, 2014, 2015, 2016, ma non quelli del 2017.  Relativamente a questi ultimi mi è stato riferito che per un problema informatico, non era possibile risalire.  In ogni caso, leggendo la documentazione relativa agli altri anni, mi sono accorta che mancano dei dati: strutture ricettive importanti  nel territorio baranese non figurano affatto nella lista di quelli che hanno versato la tassa di soggiorno.  Questa è una cosa  grave.  Se davvero, infatti, queste strutture non hanno pagato, ormai non si può più fare nulla perché dopo cinque anni, tale “evasione” va in prescrizione e  allora vorrebbe dire che l’ente comunale,  non effettuando i dovuti controlli, avrebbe contribuito ad un danno erariale. Inoltre nessuno mi ha saputo dire come siano stati spesi gli introiti derivanti dalla imposta in questione. Il dirigente del settore mi ha rimandato a chiedere al sindaco».  A tali osservazioni il  primo cittadino si è giustificato sostenendo che dall’ufficio in questione, gli avevano risposto che nella lista dei “pagatori”, figuravano tutte le strutture ricettive baranesi  e che, in ogni caso,  poteva essersi semplicemente trattato di un errore nella redazione della relazione in questione.

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STRUTTURE SPORTIVE, QUANTE INCONGRUENZE NELLA RELAZIONE

 

Svista o meno dell’ufficio tributario, in ogni caso  sembra proprio che il Comune di Barano abbia prestato poco attenzione non soltanto alla situazione tasse, ma anche in merito alla gestione delle strutture sportive ubicate sul territorio. Il consigliere Mario Di Meglio ha infatti,  sottolineato di aver individuato alcune incongruenze in merito alla relaziona annuale stilata da chi di competenza sulla gestione del campo sportivo di Testaccio, affidato da alcuni anni ad un’ associazione.

«Guardando la  documentazione in questione – ha incalzato Di Meglio –  mi sono accorto  che dal 2011 al 2017 i dati sottoscritti risultano essere praticamente identici. E’ mai possibile, che ogni anno sia stato necessario fare nel campo sempre gli stessi lavori di manutenzione straordinaria? Due sono le cose: o gli interventi sono stati fatti così male da doverli ripetere, oppure è stato fatto un copia ed incolla tra le varie relazioni. Inoltre tali documentazioni non portano neppure un timbro di protocollo».  Insomma, sembra proprio che l’amministrazione baranese abbia tenuto poco polso e controllo su alcune situazioni, tanto che, perfino il primo cittadino è parso cadere dalle nuvole rispetto a quanto contestato da Mario Di Meglio e non ha potuto fare altro che rassicurare che avrebbe approfondito tali criticità. Infine, L’ultimo punto all’ordine del giorno della seduta ha riguardato la modifica allo statuto comunale approvato nel giugno del 2017 ed in particolar modo il punto vertente la funzione di veci in assenza del presidente del Consiglio comunale, il cui incarico, come ormai è noto, è stato affidato all’ex sindaco Paolino Buono.

L’amministrazione, con tale modifica, ha infatti previsto che in assenza del Presidente del Consiglio, le sue veci vengano fatto non più dal Consigliere anziano, ma dal sindaco stesso. «Potrebbe capitare – ha spiegato Paolino – in futuro che il consigliere anziano sia parte della minoranza e non mi sembra il caso che tale funzione di veci vengano svolte dall’opposizione». Come c’era da immaginarsi, a tal proposito, non sono mancate alcune polemiche proprio da parte della minoranza. Come si ricorderà, infatti, l’istituzione della carica di  presidente del Consiglio Comunale, lo scorso anno, aveva visto piena contrarietà da parte dell’opposizione che non aveva ritenuto necessario ed indispensabile questa figura che avrebbe rappresentato un ulteriore spesa.  Clotilde Di Meglio è quindi tornata all’attacco su questo spinoso argomento, ma dopo poche battute è stata zittita in malo modo da Paolino Buono che ha reputato le osservazioni del capogruppo dell’opposizione  una sciocchezza e non attinenti al contesto della seduta consigliare. «Ancora una volta – ha difatti commentato a riguardo Clotilde Di Meglio – siamo venuti in consiglio per votare sulle mansioni del presidente del Consiglio comunale, ma non  parliamo mai dei problemi seri del paese. Sono sempre stata contraria a questa figura istituzionale e non capisco perché non possa nemmeno essere libera di esprimere una mia opinione a riguardo, soprattutto se poi  la mia votazione a riguardo di questo punto all’ordine del civico consesso è contraria». «L’ufficio tributario – ha concluso il capogruppo dell’opposizione, commentando le altre argomentazioni trattate durante il civico consesso –  ha preso parecchie sviste. Già si sono  dimenticati  nei mesi scorsi di riscuotere la tassa rifiuti da Nitrodi, uno dei principali stabili del Comune di Barano!Spero che il nucle di valutazione ne terrà presente quando andrà a valutare l’efficienza delgi uffici comunali».

Sara Mattera

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