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Consolidamento antisismico, alla Biblioteca Antoniana giornata di studi

ISCHIA. Un pomeriggio di studio sulla sicurezza degli edifici e sulle tecniche di consolidamento antisismico. É questo il fulcro del convegno “La tecnologia FRCM: normative e case histories”, tenutosi lunedì pomeriggio presso la Biblioteca Antoniana di Ischia e promosso dal PIDA- premio Ischia di architettura – in collaborazione con l’ordine degli Architetti di Napoli, Ruregold e iProgetti. Il  convegno ha visto interventi di esperti del settore finalizzati anche ad un’attività di sensibilizzazione in tema prevenzione molto importante in una realtà come quella del territorio di Ischia ad alto rischio sismico e che, al pari di altre località italiane, colpite da eventi di medesima natura, ha mostrato un maggiore interesse in termini di sicurezza  edilizia soprattutto all’indomani del terremoto del 21 Agosto 2017.  Un dato questo, emerso in occasione  di “Diamoci una scossa”, campagna nazionale di sensibilizzazione promossa dalla Fondazione Inarcassa, dal Consiglio Nazionale degli ingegneri e dal Consiglio nazionale degli architetti,  che ha portato sul territorio nostrano, lo scorso settembre, un team di tecnici  i quali, oltre ad essere stati impegnati in un attività informativa, hanno effettuato diversi sopralluoghi  in abitazioni private. «Da Ischia – ha spiegato  Antonio Cerbone, consigliere dell’Ordine degli architetti di Napoli –  sono giunte 36 richieste di sopralluogo.  Grazie a questa iniziativa che si è svolta in tutta Italia, ci siamo resi conto che le più sensibile alla prevenzione  sono proprio quelle zone che sono state colpite da eventi sismici. I terremoti ci costano, allora perché non spendere prima il denaro per mettere in sicurezza in maniera adeguata gli edifici, piuttosto che farlo ad evento accaduto? Purtroppo prima succedono i disastri e poi ci si interessa a metterli in sicurezza. Dobbiamo cambiare questo modo di fare».

E allora, qual è il sistema più adeguato per mettere in sicurezza le strutture pubbliche e private, dell’isola di Ischia? A rispondere a questa domanda ci ha pensato Carlo Luisi, direttore commerciale della Ruregold – azienda italiana che da anni si occupa del settore edilizio, sviluppando prodotti e tecnologie d’avanguardia per il consolidamento degli edifici. «Fin dagli anni ottanta – ha spiegato Luisi – il materiale maggiormente utilizzato per mettere in sicurezza le strutture è stato il carbonio e la resina epossidica.  Il cosiddetto sistema FRP (fiber reinforce polymer),  ma i cui materiali tuttavia si sono  rivelati facilmente infiammabile  e meno resistenti soprattutto se esposti ad umidità e temperature elevate». Proprio in sostituzione del FRP, dunque, la Ruregold, negli ultimi anni, avrebbe studiato  sistemi di rinforzo alternativi,  in particolar modo FRCM, sistema di rinforzo a base cementizia basato anche sull’utilizzo  della fibra P.B.P (poliparafenilbenzobisoxazolo) e che  ha rappresenta una vera e propria evoluzione nel campo dell’edilizia. «Le fibre in PBO – ha proseguito Luisi – hanno una maggiore resistenza. Non sono infiammabili e neppure facilmente tagliabili. I sistemi FRCM, inoltre sono molto più convenienti e facilmente applicabili rispetto a quello  tradizionale».  La Ruregold, insomma,  avrebbe dato vita a modalità rinforzanti 2.0 e la cui efficacia in termini di sicurezza  è stata   certificata,  attraverso un’accurata sperimentazione, che ha evidenziato come i sistemi FRCM siano risultati quasi superiore ai sistemi FRP.  Sempre la Ruregold,  inoltre, avrebbe messo a punto sistemi di consolidamento alternativi dei solai- uno tra questi l’X plaster W-System-  che sarebbero stati utilizzati  recentemente anche sul nostro territorio isolano, grazie alla collaborazione della iProgetti, società di professionisti del settore edilizio con base proprio ad Ischia. «La nostra collaborazione con la Ruregold – ha difatti spiegato Rocco di Iorio, project manager della società in questione – è nata  poco prima  degli eventi sismici che hanno colpito l’isola il 21 Agosto dello scorso anno.». A prescindere, infatti, dal terremoto, lo sfondellamento dei solai è un problema emerso prepotentemente negli ultimi anni e  ha messo in evidenza la fragilità di molti edifici privati e pubblici, creando rischi per l’incolumità delle persone.  Il sistema X plaster,  ha permesso  così di realizzare il recupero dei solai in modo pratico economico e sicuro.  La stabilità di questi sistemi di rinforzo alternativi ideati da Ruregold ha mostrato, ad ogni modo, tutta la sua efficacia, anche e soprattutto nel consolidamento antisismico. Diversi, infatti, gli edifici, sparsi in tutta Italia su cui sarebbero stati utilizzati gli FRCM. Un esempio è quello rappresentato  dalla Chiesa di Santa Maria di Caporciano, all’Aquila, territorio che nel 2009 è stato colpito dal sisma.  La Chiesa in questione, rinforzata con tale sistema, nel 2002, ha mostrato una perfetta tenuta  alle scosse sismica del 2009.  E al pari della chiesaa in questione, molti altri edifici, sarebbero stati oggetto di adeguamento sismico con l’intervento delle tecniche promosse da Ruregold e che avrebbero mostrato pari stabilità. La giornata di studi promossa dal PIDA, insomma, ha rappresentato un momento di confronto in materia di sicurezza edilizia per tutti i professionisti del settore sul territorio isolano e che,  grazie agli spunti forniti, potranno sicuramente, in maniera adeguata, anche attraverso l’utilizzo dei sistemi Ruregold, provvedere al consolidamento e rafforzamento, lì dove occorra, degli edifici ubicati sul nostro territorio.

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