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Arresto convalidato, Fioretti resta ai domiciliari

Ieri mattina l’udienza davanti al Gip Rossetti: il 25enne ha confermato la tesi della reazione difensiva contro l’aggressione del cugino, colpito con un coltello

È stato convalidato l’arresto di Noè Fioretti, il 25enne accusato di tentato omicidio ai danni di D.C., suo cugino. L’udienza di convalida si è svolta ieri mattina a Napoli: il Gip Leda Rossetti ha inoltre confermato l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari. Difeso dall’avvocato Michele Calise, il giovane ha sostanzialmente confermato quando dichiarato nell’immediatezza dei fatti accaduti il primo dicembre, cioè l’atto offensivo compiuto con un coltello è stata una reazione difensiva nei confronti del cugino. L’accusato si era infatti recato dal congiunto, a cui lo lega un rapporto forte, ma sotto un certo punto di vista anche patologico: Fioretti aveva maturato negli ultimi tempi la convinzione che il cugino avesse un’influenza negativa su di sé, ai limiti del plagio, portandolo ad assumere comportamenti diversi da quelli che egli avrebbe voluto tenere.

Il giovane è accusato di tentato omicidio nei confronti del 32enne C.D.: secondo l’indagato, il cugino lo avrebbe colpito con un’asse di legno. Per difendersi, Fioretti avrebbe quindi usato il coltello abitualmente utilizzato nelle attività di “bushcraft” praticate spesso proprio insieme al cugino

Di conseguenza, nel periodo più recente il 25enne aveva maturato la volontà di allontanarsi dal cugino. Quest’ultimo non era dello stesso avviso, e cercava di farlo recedere da tale intenzione. Il 32enne D.C. spesso si recava in un immobile adiacente all’abitazione di Fioretti, dove era attrezzata una sorta di palestra d’allenamento.

Proprio in occasione della venuta del cugino in questa palestra, il giovane aveva deciso di comunicargli la sua volontà di un temporaneo allentamento dei rapporti, illustrandone i motivi. Tuttavia, il cugino non l’avrebbe presa affatto bene, iniziando a lanciare ingiurie verso il 25enne, dicendo che era un uomo senza attributi. Dalle ingiurie sarebbe poi passato alle minacce, anche di morte, iniziando ad aggredirlo fisicamente, spintonandolo, fino ad afferrare un’asse di legno – rinvenuta e sequestrata dai Carabinieri – con cui avrebbe ripetutamente colpito Fioretti, il quale avrebbe tentato di fuggire verso la propria abitazione. Nel viale antistante sarebbe stato nuovamente colpito mentre chiedeva aiuto al padre ad alta voce, contemporaneamente tirando fuori il coltello che aveva con sé nel giubbino, vista l’abituale pratica del “bushcraft”, una disciplina riguardante le tecniche di sopravvivenza nei boschi: il coltello è quindi abitualmente utilizzato per tale attività, peraltro praticata spesso proprio in compagnia del cugino. È stata questione di attimi, di pochi secondi: un unico colpo, scagliato però al fianco sinistro di D.C., procurandogli le gravi lesioni che lo avevano messo in pericolo di vita per alcune ore. Il padre di Fioretti, attirato dalle urla, è poi giunto nel viale, coi due cugini già separatisi, il figlio con una contusione al capo, e il nipote con la ferita sanguinante al fianco. L’uomo non ha perso tempo, caricando D.C. sull’automobile e portandolo al Pronto soccorso di Lacco Ameno, dove il 32enne è stato sottoposto a un intervento. Dopo l’intervento dei Carabinieri guidati dal Comandante Angelo Pio Mitrione, allertati e giunti al nosocomio, e il loro successivo arrivo all’abitazione di Fioretti, quest’ultimo ha subito confermato di aver colpito il cugino per reazione difensiva, consegnando ai militari il coltello. Lo stesso Fioretti era stato successivamente portato al Pronto soccorso, dove sono state refertate le contusioni al capo riportate nello scontro con il cugino. Fortunatamente, col passare delle ore, sullo stato di salute di D.C. sono giunte notizie sempre più rassicuranti.

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