CRONACA

Depuratori, summit in Università il 13 luglio

La convocazione ai sindaci di Casamicciola e Lacco Ameno e al commissario prefettizio di Serrara Fontana arriva dal presidente dell’Ancim e sindaco di Forio Francesco Del Deo

Il presidente dell’Ancim e sindaco di Forio, Francesco Del Deo, ha inoltrato ai sindaci Giovan Battista Castagna e Giacomo Pascale ed al commissario prefettizio di Serrara Fontana, Sabrina D’Angeli, una nota avente ad oggetto “Incontro di Coordinamento tra quanti in indirizzo per analizzare la situazione attuale relativa ai depuratori di Forio Serrara e di Casamicciola-Lacco Ameno e definire le iniziative più opportune da intraprendere per superare le criticità emerse”. Il documento è stato inoltrato ad un’altra serie di soggetti interessati tra cui i componenti del comitato tecnico scientifico dell’Ancim-Dipartimento di Biologia Unina (Pierluca Ghirelli, Francesco Aliberti, Marco Guida e Angelo D’Abundo).

Proprio presso il dipartimento Unina dell’Università Federico II di Napoli è in programma la predetta riunione che si occuperà di una serie di punti. In primis, spazio all’Illustrazione del promemoria del comitato, presentato al Commissario in apertura dell’incontro, che richiamava quanto già esposto nelle precedenti due lettere all’allora Ministro dell’Ambiente, a firma congiunta dei sindaci di Casamicciola, Forio, Lacco Ameno e Serrara Fontana e in data 10 maggio 2020, a firma del Dott. Pierluca Ghirelli. Nell’avviso si legge anche della “Possibilità di applicazione dell’art.6 della direttiva 91 /271 /CEE che cita: 1. Per il conseguimento degli scopi di cui al paragrafo 2, gli Stati membri possono individuare, entro il 31dicembre 1993, aree meno sensibili, secondo i criteri stabiliti nell’allegato II. 2. Gli scarichi di acque reflue urbane provenienti da agglomerati con un numero di ab. equivalenti, compreso tra 10 000 e 150 000 se immessi in acque costiere e tra 2 000 e 10 000 se immessi in estuari, situati nelle aree di cui al paragrafo 1, possono essere sottoposti ad un trattamento meno spinto di quello previsto all’articolo 4, purché:  tali scarichi subiscano almeno il trattamento primario così come definito all’articolo 2, punto 7), conformemente alle procedure di controllo stabilite nell’allegato I D;  studi esaurienti comprovino che essi non avranno ripercussioni negative sull’ambiente”.

Nel summit è infine prevista la discussione anche sull’opportunità opportunità di valorizzare gli ambienti esistenti e già disponibili, che, unita alle minori necessità di spazi, utilizzando nuove tecnologie (ad esempio: trattamento primario con filtri tipo Salsnes) potrebbe permettere, in prospettiva, anche un trattamento secondario più semplice e meno costoso, qualora necessario, con ovvio contenimento dei tempi e dei costi sia di investimento che di gestione. Infine spazio alla possibile adozione di nuove tecnologie di trattamento a valle della condotta: es. la tecnologia MUDS (Marine Underwater Depuration System), già in sperimentazione nella regione Liguria, che permette un trattamento biologico dei reflui nella fase di smaltimento in condotta a livello di diffusore.

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