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Maronti, non si placa la protesta di numerosi bagnanti

BARANO D’ISCHIA. Sono diverse le segnalazioni arrivateci dagli abitanti del comune di Barano che, ancora una volta, denunciano la sporcizia che invade la baia dei Maronti che inizia a vedere galleggiare la prima melma dalle 10:00 del mattino in poi. Dimenticatevi il bellissimo mare della scorsa estate, si ritorna indietro agli scorsi anni. Distese di sabbia, acque cristalline e relax sono ormai diventati un lontano ricordo per chi, in piena stagione, si dedica ai primi bagni sulla spiaggia dei Maronti. Mare interamente ricoperto di melma schiumosa e sabbia completamente sporca: questo è ciò che un ischitano e un turista deve sopportare in queste calde giornate in cui vorrebbe solo fare un tuffo nel mare riconosciuto come “il più bello dell’isola”. Oltre alla schiuma color crema, sul lato delle “Petrelle” era presente anche una grande macchia densa, composta da varia sporcizia identificabile. Nonostante lo stato pietoso del mare, i bagnanti più coraggiosi non hanno rinunciato al proprio bagno quotidiano. Colpa questa, non solo delle autorità, ma anche dello stesso isolano che sembrerebbe disinteressato alla pulizia del proprio territorio. Eppure si ha la fortuna di avere una così grande risorsa da sfruttare al meglio, tra ciottoli di sabbia caratteristici e paesaggio mozzafiato: si pensi solo alla vista di Sant’Angelo accompagnata ad un tramonto e a quella lieve brezza calda che ci riporta al passato e ci fa ritornare bambini sfiorando i ricordi di quando il semplice panino al pomodoro con basilico era un must e, mangiato sulla spiaggia, aveva tutt’altro sapore. Si pensi a quel mare che era spesso “una tavola”, limpido e – anche se a primo impatto freddo – impossibile da non assaporare. Questa era la spiaggia dei Maronti, un luogo così bello da far invidia a qualsiasi altra meta turistica ed, invece, oggi, sembra essere descritta come una delle tante risorse che l’ischitano non riesce a sfruttare al meglio. Una risorsa che, finita l’estate, viene abbandonata a se stessa, lasciandola nel silenzio dell’inverno, dove le urla dei bambini, i venditori ambulanti e le risate con gli amici rimangono racchiuse in questo luogo favoloso, ma svalorizzato. A gravare sul problema è anche la poca presenza di parcheggio, sia libero che a pagamento e, quello retribuito, sembra essere anche abbastanza caro. Spesso, i singoli, sono costretti a lasciare i propri mezzi di locomozione parcheggiati nella piazza di Testaccio e percorrere la strada che giunge alla spiaggia dei Maronti a piedi oppure in autobus. Autobus completamente affollati, dove si è impossibilitati nel muoversi, viaggiando così nella scomodità più assurda e, a volte, anche in totale assenza di sicurezza in quanto costretti a fermarsi troppo vicini alle porte che, aprendosi, rischiano di far male i passeggeri, ma non è questo l’unico problema dei mezzi di trasporto pubblico, quanto l’ormai troppa attesa che i viaggiatori devono essere costretti a sopportare.
Ed è così che una giornata al mare si trasforma in una giornata stressante dove, i turisti, non contenti della propria vacanza, lasciano l’isola con una nota d’amarezza, ripensandoci due volte sul tornare o meno e consigliandola sempre meno ad amici e parenti. La spiaggia dei Maronti non rappresenta solo un’attrazione turistica, ma è anche un luogo d’incontro per tutti quei ragazzi che, terminati gli studi, vogliono dedicarsi alle giornate di tintarella e relax con gli amici. Per loro, però, sembra essere quasi normale il sapere all’incirca cosa aspettarsi: mare limpido e spiaggia pulita o tutto completamente sporco? Nell’ultimo caso, la giornata si trasforma prendendo una piega diversa: bar e chiacchiera tra amici, in totale disinvoltura, come se la normalità sia proprio quella della spiaggia inaccessibile. Forse, i giovani, dovrebbero arrabbiarsi un po’ di più, in quanto il futuro dell’isola è rappresentato proprio da loro. Si dovrebbe dare una svolta a quest’isola che vive di turismo, a quest’isola ricca di tradizioni e storia, ma che lascia tanto a desiderare sull’aspetto ambientalistico ed i primi ad occuparsene dovrebbero essere i cittadini pienamente consapevoli di quello che Ischia offre e che potrebbe offrire. Le nostre acque, sono il beneficio naturale maggiore che abbiamo, sono simbolo d’orgoglio in quanto riconosciute in tutto il mondo, non possiamo permetterci il lusso di trasformare quest’oasi di benessere in palude.

 

 

 

 

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