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Legge Stabilità, dov’è finita la manovra per la Naspi?

Gli stagionali, penalizzati in maniera incisiva dal nuovo sussidio di disoccupazione, la NASPI, aspettavano
con l’acqua alla gola l’emendamento della nuova manovra finanziaria, in cui si riponeva la speranza che una norma o un provvedimento da parte dei nostri Governanti, salvaguardasse la propria categoria. Purtroppo i pronostici non si sono realizzati e nulla è stato fatto in tal senso. La NASPI è stata un duro colpo per tutti gli isolani e sta mettendo a serio rischio la stabilità economica di molte famiglie, infatti il nuovo sussidio copre la metà delle settimane lavorate nel quadriennio precedente la data di presentazione dell’istanza; quindi ad
esempio un lavoratore che ha lavorato per 4 anni senza interruzioni, potrà percepire il trattamento economico di disoccupazione, anche per 2 anni. Inoltre, la Naspi prevede che tutti i periodi di lavoro nei 4 anni precedenti che hanno già dato luogo ad altri ammortizzatori sociali, come per esempio la vecchia Aspi, non concorrono all’ammontare dei periodi utili al calcolo della durata. Ma in merito alla computazione del periodo utile sono già stati presi provvedimenti, validi solo per quest’anno: l’INPS, con la circolare 194/2015, ha previsto che per i lavoratori stagionali operanti nei settori del turismo e degli stabilimenti termali, non si applica la disposizione che prevede l’esclusione dal computo delle settimane già indennizzate per gli eventi di disoccupazione verificatisi tra il 1° maggio e il 31 dicembre 2015. In particolare, ai fini della durata
dell’indennità della disoccupazione, potranno essere contate le settimane lavorate che hanno già dato luogo, in passato, all’indennità Mini Aspi (che ha sostituito la vecchia Ds a requisiti ridotti), ma non potranno, però,
essere superati i 6 mesi di durata dell’indennità. Per gli stagionali che, per la natura stessa del loro impiego, non lavorano di continuo, ma per periodi brevi significa che nella peggiore delle ipotesi, se hanno percepito negli anni passati la disoccupazione, quest’anno percepiranno solo la metà dei mesi lavorati nel 2015 e con una riduzione del 3% per ogni mese superiore al quarto. Se le cose non cambiano per avere una copertura economica per l’intero anno, occorrerà lavorare almeno 8 mesi per poter percepire poi 4 mesi di disoccupazione. Ma nella nostra Isola, dove la stagione lavorativa si è accorciata, saranno in pochi a
riuscire a lavorare per 8 mesi e quindi il danno c’è e ben presto diventerà visibile agli occhi di tutti.

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