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Ripensare Ischia, dal dibattito un grido di dolore (e speranza) per l’isola

Di Francesco Ferrandino

CASAMICCIOLA TERME. Ripensare Ischia: il tema era quanto mai impegnativo, e sarebbe potuto risultare come una sagra del “già sentito”, e invece non è stato così. L’iniziativa del nostro giornale è stata accolta in modo decisamente positivo, vista la partecipazione di esponenti delle diverse categorie professionali dell’isola: agli albergatori si sono affiancati diversi professionisti, avvocati, insegnanti, medici e anche alcuni esponenti della politica ischitana. Il dibattito che ne è scaturito ha appassionato anche quei cittadini che erano arrivati all’incontro con una certa dose di rassegnazione e scetticismo sulle sorti della nostra isola. Il dottor Ambrogio Mattera, patron del Marina 10 e ispiratore dell’evento, ha fatto gli onori di casa introducendo i problemi che Ischia sta attraversando, dalla salute del nostro mare alla mancata valorizzazione del territorio, illustrando poi l’obiettivo dell’incontro, che non deve rimanere allo stato di semplice elenco di mere intenzioni, ma che dovrà essere il preludio alla costituzione di tavoli di lavoro su temi specifici, che coinvolgeranno esperti e personalità di ogni determinato settore. Tutti i convenuti, in varie forme e con spunti a volte inediti frutto dei diversi punti di vista, sono stati d’accordo sul fatto che Ischia deve cambiare marcia, altrimenti non sopravvivrà alla concorrenza internazionale e al declino nel quale si è pericolosamente addentrata. La posta in palio è quindi davvero alta. Sono state analizzate le possibili responsabilità della classe politica che, come leggete a parte, non si è sottratta al confronto, mentre anche il pubblico presente in sala è intervenuto, come una signora di Bari che da quasi vent’anni possiede un’abitazione a Casamicciola: «Avevo comprato casa qui, ma ora l’ho messa in vendita. Da anni vedo solo incuria e mancanza di tranquillità. Non ci sto più bene più a Ischia», ha dichiarato la signora, che però ha continuato con una nota d’ottimismo: «Stasera ho incontrato tanta gente per bene che ha davvero a cuore quest’isola, e mi ha fatto venir voglia di rimboccarmi le maniche». Anche il signor Michele Napoleone, isolano trapiantato in Svizzera, nonostante le tante criticità intravede ancora una speranza in un futuro positivo: « Amministrare significa servire. E un prodotto di valore come l’isola  non va svenduto  a 18 euro al giorno. Ischia ha ancora un buon nome all’estero, ma è giunta l’ora di proteggerla e valorizzarla al meglio». Un incontro che ci auguriamo abbia posto le basi per un ritorno all’aggregazione sociale come preludio alle concrete azioni sul territorio. Come ha ricordato il dott. Ambrogio Mattera, in un’epoca dove i partiti politici si sono ormai “liquefatti” e non esistono più le locali sezioni di partito dove ci si confrontava crescendo politicamente e civicamente, gli incontri ispirati dal nostro giornale possono diventare il punto d’inizio di una nuova coscienza sociale e di una maggiore consapevolezza dell’intero sistema-Ischia.

 

 

 

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