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Convalidato l’arresto, Almerico Calise resta in carcere

ISCHIA. Almerico Calise resta in carcere. Ieri mattina si è svolta l’udienza di convalida d’arresto per il 49enne isolano resosi protagonista nella notte tra domenica e lunedì scorso di un’azione che destò l’allarme nel borgo di Ischia Ponte. Come molti ricorderanno, Almerico Calise si era barricato in un locale che anni fa ospitava un ristorante ai piedi del Castello Aragonese, minacciando di far esplodere una bombola di gas. L’intervento dei Carabinieri della Compagnia di Ischia guidati dal capitano Andrea Centrella consentì di bloccare l’uomo quando stava tentando di allontanarsi dalla zona del ponte aragonese teatro dell’episodio notturno. Vani si erano infatti rivelati i tentativi di dialogo per convincere il Calise a desistere, il quale aveva richiesto anche di poter parlare col titolare di un deposito giudiziario, il signor Muscariello: ma nemmeno l’intervento di quest’ultimo nella “trattativa” era riuscito a sbloccare l’impasse, risoltasi poi con un atto di forza mentre Almerico Calise, persuasosi dell’allontanamento dei Carabinieri, era salito sulla sua Smart per guadagnare l’uscita dal ponte che collega il Castello al piazzale.  Il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli Carola ha convalidato l’arresto e ha disposto la custodia cautelare in carcere, nonostante la difesa, sostenuta dall’avvocato Mariangela Calise, avesse evidenziato il fatto che le condizioni di salute e quelle psichiche dell’indagato siano incompatibili con il regime carcerario. Si tratta di una vicenda delicata, di non facile gestione: l’isolano è purtroppo noto alle forze dell’ordine per una serie di precedenti, qualcuno anche di una certa gravità, dovuti proprio a problemi di ordine psicologico che in passato hanno indotto i magistrati a predisporre misure restrittive come gli arresti domiciliari, la violazione dei quali provocò anche all’epoca il trasferimento del Calise alla casa circondariale di Poggioreale. Per l’ultimo episodio che lo ha visto protagonista, sull’indagato pendono le accuse di strage e di resistenza a pubblico ufficiale. Verosimilmente, la difesa nei prossimi giorni potrebbe inoltrare ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere una misura restrittiva meno dura, in attesa dell’udienza preliminare.

Francesco Ferrandino

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