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Corn Flakes, un attentato alla salute dei bambini

I corn flakes, alimenti che neanche i topi mangerebbero, sono reclamizzati con una veste ammaliante e accattivante per la colazione dei nostri figli per sostenere le lunghe ore nei banchi a scuola o gli allenamenti del mattino. Originariamente, il sapore dei corn flakes non era per niente gradevole e si è ben pensato di aggiungere ai corn flakes ingredienti ipercalorici come lo zucchero, per renderli più appetibili. I prodotti contenuti negli scaffali per la prima colazione occupano decine di metri nei supermercati. Leggendo le composizioni dei tanti alimenti consigliati per la colazione, si rimane interdetti, quasi non si crede a quel che si  legge.

 

Nulla a che vedere con quelli inventati da Kellog.

Alla fine del secolo scorso, il dottor John H. Kellogg dirigeva una casa di cura vegetariana a Battle Creek, nel Michigan. In quel periodo di fine secolo le persone prevalentemente mangiavano carne ritenendo frutta e verdure «inutili e sporche». A Kellogg interessava la salute delle genti, e per indurli a ridurre l’alto consumo di carni, si mise ai fornelli e con del: grano non lavorato, macinato, liquefatto, riscaldato ed essiccato inventò i “corn flakes”. Quel che si trova oggi nell’accattivante confezione di “corn flakes” non ha nulla a che vedere con quelli inventati da Kellog che, se potesse vedere la sorte ignobile che è toccata al prodotto di sua invenzione, certamente si nasconderebbe per la vergogna e l’imbarazzo, se non per la rabbia.

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Oggi i corn flakes si fanno così.

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I chicchi di grano sono imbevuti di liscivia. Liscivia! Una sostanza caustica e corrosiva che è in grado di bruciare la pelle del nostro corpo. E’ usata anche per fare il rayon, il sapone e purtroppo i cereali per la colazione. I chicchi sono poi sottoposti a un getto di vapore e quindi immersi in uno sciroppo aromatizzante, in genere zucchero bianco raffinato. Poi sono essiccati sino all’indurimento e fatti passare sotto enormi rulli che li schiacciano con una pressione di settanta tonnellate. A questo punto sono tostati, riscaldati e “soffiati” (per non dire scoppiati) di nuovo, ridotti in fiocchi e immersi in un bagno chimico di conservanti e additivi. Quel che era all’inizio un vero chicco di grano vivo è diventato un agente di morte che è impacchettato in cartoni vivacemente colorati con la figura di un atleta, di un cartone animato, di un animale o un supereroe.
Quello che è nato come un cereale nutritivo, il chicco di mais ricco di vitamina A, tre delle maggiori vitamine del gruppo B, minerali come fosforo e carboidrati, si è trasformato in un prodotto pieno di zuccheri con zero valore nutritivo, svuotato delle sue vitamine originali, dalle proteine alterate, un cereale che è pericoloso per l’organismo. E i consumatori ne pagano il prezzo, sia a livello economico sia a livello salutare. Ai prodotti per la prima colazione sicuramente è riservato nei supermercati più spazio sugli scaffali. Quasi tutti hanno gli stessi ingredienti di base, grano, granoturco, riso e avena, a differenziarli sono le tattiche di commercializzazione per convincere ad acquistare il loro particolare prodotto fra i tanti in commercio. La competizione c’è, non per offrire qualità o il prodotto migliore, ma solo per i nostri euro.

Corn flakes: altro che un prodotto altamente nutritivo è un attentato alla salute.

Analizzando uno dei tanti prodotti di corn flakes, presenti nei supermercati, spacciato per: ”altamente nutritivo ”, i fruit loops, siamo certi che Kellog sarebbe indignato quanto noi. Scopriamo che gli ingredienti sono elencati solo perché la legge obbliga a farlo, ma i produttori danno il meglio di se rendendo l’elenco di difficile comprensione. È un guazzabuglio di dati espressi in grammi (g), ml grammi (mg), porzioni da trenta grammi equivalenti e molte parole difficili. Alla fine dell’elenco si trovano le «informazioni sui carboidrati», specificate in grammi (g). Solitamente è presa a riferimento una porzione di 30 g e la sua composizione dei nutrienti tipo: (a) carboidrati complessi e (b) saccarosio e altri zuccheri. Ogni porzione contiene circa tredici grammi di zucchero, cioè più del quarantacinque per cento. Lo zucchero è l’ingrediente principale. Meraviglierà ma è proprio così. I cereali per la colazione contengono più zucchero di qualsiasi altro cereale (granoturco, grano o avena). I danni per la salute provocati dallo zucchero bianco raffinato sono noti a tutti. Si sa che nel processo di raffinazione, nello zucchero sono distrutti sessantaquattro elementi nutritivi. Tutte le vitamine, i minerali, gli enzimi, gli amminoacidi e le fibre se ne vanno, lasciando soltanto del saccarosio puro, che non nutre ed è dannoso. Il saccarosio non ha praticamente alcun valore nutritivo. Un alimento per la colazione dei nostri figli col più del quarantacinque per cento di zucchero! Nutrizionisti e dietologi dove siete? Ci sono poi dodici grammi di farine stralavorate di granoturco, grano e avena. E siamo al quarantadue per cento degli ingredienti. Proprio così! I cereali per la colazione sono composti per oltre l’ottantotto per cento di zucchero raffinato e amido! Da che cosa è composto il rimanente dodici per cento? Beh, vi è un po’ di olio animale idrogenato (termine usato per nascondere «grasso saturo»), sale, coloranti artificiali, un po’ di idrossianisolo butilato (un prodotto chimico che impedisce all’olio vegetale d’irrancidire), alcune vitamine artificiali (sintetiche e inorganiche) e alcuni minerali inorganici. Si può chiamare una simile porcheria cibo? Non facciamoci ingannare dalle tattiche usate dai produttori.

Arricchito con vitamine essenziali.

Si aggiunge della vitamina perché chi pubblicizza cibi morti, è costantemente alla ricerca di nuove vie per accedere al vostro portafogli. L’industria sa che i suoi prodotti non hanno alcun valore nutritivo, poiché tutti gli ingredienti sono stati: riscaldati, compressi, soffiati, schiacciati e zuccherati fino alla morte e per controbilanciare possibili critiche negative cercano di aggiungere qualcosa di quello che hanno tolto. Le nuove aggiunte altro non sono che riempitivi inorganici, cioè sostanze chimiche simili agli additivi e ai conservanti già presenti nel prodotto. Il nostro corpo non può utilizzare queste sostanze così come utilizza qualunque elemento naturale. Esse non possono assolutamente svolgere le medesime funzioni che svolgono le vitamine, i minerali e le altre sostanze nutritive dei cibi sani e integri. Lo scopo è di farci credere che l’aggiunta di alcuni ingredienti sintetici possa miracolosamente trasformare un ammasso adulterato e oltremodo lavorato di cibo morto in cibo sano e nutriente. Più di ventisei elementi essenziali si perdono o si danneggiano nei processi di macinazione e raffinazione. Le vitamine aggiunte non faranno tornare vivo quel che è morto, e sono anche inutilizzabili. Il famoso alimento per colazione altro non è che: un miscuglio di zucchero raffinato, amido raffinato, grassi saturi, sale e una quantità di sostanze chimiche che li tengono insieme.

Consigli per non farsi fregare.

Ecco alcune caratteristiche su cui focalizzare l’attenzione: il contenuto calorico deve essere inferiore alle 300 Kcal per 100 grammi, la presenza di fibra dovrebbe superare i 15 grammi su 100 e tra gli ingredienti non devono comparire diciture del tipo: “grassi vegetali idrogenati” e/o “oli tropicali” e/o la sigla E seguita da un numero che indica l’impiego di additivi alimentari. Aprendo una scatola di corn flakes e mettendoli in giardino i topi non toccheranno il prodotto, potrebbero mangiare la confezione! Molti spinti dalla pubblicità mangiano quel che i topi scarterebbero. I produttori in nome del guadagno usano le tattiche più subdole e infamanti, qualunque sistema è lecito per far venire l’acquolina in bocca ai bambini e desiderare alimenti contraffatti e morti. Molti prodotti portano il nome dei personaggi dei cartoni animati visti dai bambini in televisione. E’ sicuramente questa la cosa più spregevole che si potesse fare, e tutto sotto gli occhi della scienza dell’alimentazione.

 

 

 

 

 

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