LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «La terapia dei selfie, il turismo, Stoccarda e Milano»

A maggio, ci saranno le competizioni elettorali a Forio e Casamicciola. Ci stiamo avvicinando nel vivo della competizione che quasi certamente si farà più chiara in questo passare di mesi. Non è delle prossime elezioni che voglio parlare. Per niente. Voglio affrontare invece un tema che spesso passa sottotraccia rispetto agli argomenti sulle dichiarazioni e sulle alleanze che popolano il presente sulle discussioni tra registi, futuri governanti, prossimi attori o di chi al governo locale vorrebbe andarci per mostrare in modo definitivo e svincolato da certe dipendenze e modelli obsoleti (si fa per dire) di che pasta è fatto.

A maggio, ci saranno le competizioni elettorali a Forio e Casamicciola. Ci stiamo avvicinando nel vivo della competizione che quasi certamente si farà più chiara in questo passare di mesi. Non è delle prossime elezioni che voglio parlare. Per niente. Voglio affrontare invece un tema che spesso passa sottotraccia rispetto agli argomenti sulle dichiarazioni e sulle alleanze che popolano il presente sulle discussioni tra registi, futuri governanti, prossimi attori o di chi al governo locale vorrebbe andarci per mostrare in modo definitivo e svincolato da certe dipendenze e modelli obsoleti (si fa per dire) di che pasta è fatto. Ciò nonostante non è il caso di premere sul nervo scoperto delle gare anche se trame e incanti cominciano a svelarsi poco a poco lasciando trasparire il quadro della situazione. Triste per lo più, specie per quel che riguarda Casamicciola

Ciò nonostante non è il caso di premere sul nervo scoperto delle gare anche se trame e incanti cominciano a svelarsi poco a poco lasciando trasparire il quadro della situazione. Triste per lo più, specie per quel che riguarda Casamicciola. Oltre certe affermazioni rese ai media su chi potrà essere o sarà il candidato sindaco di questo o quel Comune, sarebbe meglio non farsi illudere dal silenzio che vi ruota intorno.

Non avrà la potenza dei comizi e delle parole gettate come fiori dai balconi durante la campagna elettorale, ma, al contrario, è pur sempre una parte essenziale per la lotta di poltrone da conquistare. Tuttavia il dato fantastico è che se uno si gira un poco intorno, la maggior parte delle energie di chi parteciperà alle battaglie elettorali con la propria squadra e con il tifo al seguito, sono investite in maggior parte per stringere alleanze. Senza un piano per realizzare e legare collaborazioni, diciamo così, in politica si rischia di non andare da nessuna parte. In questa platea di partecipanti l’unico dato inequivocabile è che nel tessuto di quelli che saranno i nuovi accordi, l’attività principale diventa stringere rapporti, formare liste sulla base della famiglia più forte o numerosa, pensare di “regalare” posti che in caso di vittoria diventeranno assegni da riscuotere e creare il momento per gustarsi il dolce della vittoria in santa pace. Una critica su tutte che assume un proprio valore, specie da qui ai prossimi mesi, però si può rivolgere alla politica attuale che – diciamolo – sa esprimere certe perle di amministratori che forse qualcuno pure ci invidia.

Forse il punto è questo. Mancano i programmi che spesso arrivano da copia-incolla sempre buoni per le grandi occasioni. All’opposto dovremmo imparare noi gente comune oltre che cittadini ed elettori, a fare domande. A chiedere al candidato che domani ci troveremo in lista e dopodomani con le chiappe su uno scranno che vuole fare nei primi cento giorni e che idea ha di presente e che futuro immagina perché dalla sua dipenderà la nostra. Che scenario desidera per il (suo) Comune, dove ha intenzione di condurlo e perché i cittadini dovrebbero scegliere lui o lei e non qualche altro

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A volte sarebbe il caso di non buttarle ai pòrci (“che siamo noi (popolo elettore)”, diceva Totò) anche se ci sono delle questioni da pórci. Il fatto che ci siano quelli che la politica la fanno da anni, o da meno tempo, non giustifica comunque l’immobilismo mentale. Neppure significa che alla gente non interessi ascoltare qualcosa di nuovo o innovativo. La pianificazione e lo sviluppo dovrebbero rientrare nell’agenda politica (come ancora a oggi non è). Forse il punto è questo. Mancano i programmi che spesso arrivano da copia-incolla sempre buoni per le grandi occasioni. All’opposto dovremmo imparare noi gente comune oltre che cittadini ed elettori, a fare domande.

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A chiedere al candidato che domani ci troveremo in lista e dopodomani con le chiappe su uno scranno che vuole fare nei primi cento giorni e che idea ha di presente e che futuro immagina perché dalla sua dipenderà la nostra. Che scenario desidera per il (suo) Comune, dove ha intenzione di condurlo e perché i cittadini dovrebbero scegliere lui o lei e non qualche altro. Dovremmo imparare a essere più esigenti nei confronti di chi dipinge tele e distribuisce perle dai balconi e chiedere conto se non fa quello per cui gli abbiamo concesso il voto. La presenza di un programma, sia per l’avvocato come per l’albergatore che dedicano il proprio tempo alla politica, è necessaria quanto le alleanze e le cooperazioni. In ultima analisi serve adesso e non “domani” una lista di cose da fare, di necessità e di come si vuole porre rimedio, non solo un elenco di persone, perché questa corrisponde alla capacità di previsione e lettura di eventi che dovranno per forza esser calati in una visione più ampia tenendo conto che l’isola è, sì, composta di sei amministrazioni ma ci sono problemi che possono essere risolti solo mettendosi insieme.

«Solo facendo fronte comune è possibile superare in maniera positiva tutte le difficoltà e le sfide che abbiamo avanti a noi». È chiaro che l’assessore Galasso non intendesse riferirsi soltanto alle trasferte che tra Milano e Stoccarda hanno riempito l’agenda dei pellegrinaggi per rappresentare l’isola ai “banchetti” turistici e incentivare, eventualmente, il flusso di viaggi in entrata per far tornare Ischia “protagonista” e metterla al centro degli itinerari dei viaggiatori che dovessero sceglierla. È altrettanto evidente che l’assessore di Forio volesse chiarire che non basta recarsi a Milano come Totò e Peppino in missione e qualche selfie per dare impulso al turismo. Sì, certo, pensarci è importante ma non sufficiente

Corrisponde alla presenza di un’idea di territorio, di presente e futuro, e all’effettiva voglia di definire bisticci come la mobilità, il trasporto pubblico e la tutela dell’ambiente come l’uso delle risorse umane e l’indirizzo di quelle economiche o il supporto a quali politiche (economiche). L’avvocato Gianna Galasso in occasione del workshop tematico tenuto a Milano, qualche giorno fa, presso l’area allestita dalla Regione Campania nella stazione centrale del capoluogo lombardo, insieme alle altre amministrazioni isolane (c’erano con l’Assessore al Turismo della Campania Felice Casucci, Giacomo Pascale e il vice Carla Tufano per Lacco Ameno; Luca D’ambra per Federalberghi; il dr Claudio Salvia per Casamicciola e Carmen Criscuolo con Luigi Di Vaia per Ischia) ha scritto sul social una cosa che andrebbe presa come bussola, non soltanto per Forio e Casamicciola ma per l’isola intera. «Solo facendo fronte comune è possibile superare in maniera positiva tutte le difficoltà e le sfide che abbiamo avanti a noi». È chiaro che l’assessore Galasso non intendesse riferirsi soltanto alle trasferte che tra Milano e Stoccarda hanno riempito l’agenda dei pellegrinaggi per rappresentare l’isola ai “banchetti” turistici e incentivare, eventualmente, il flusso di viaggi in entrata per far tornare Ischia “protagonista” e metterla al centro degli itinerari dei viaggiatori che dovessero sceglierla. È altrettanto evidente che l’assessore di Forio volesse chiarire che non basta recarsi a Milano come Totò e Peppino in missione e qualche selfie per dare impulso al turismo. Sì, certo, pensarci è importante ma non sufficiente. Appare indispensabile, perciò, che la certezza dichiarata dalla Galasso si trasformi in un mantra e ripeterlo come una cantilena, in particolare nella presentazione di programmi, idee e di tutti quegli elementi – come la collaborazione comune ma su temi indispensabili – che servono per avviare una fase di rilancio di Ischia cui si ricollega il futuro di tutti.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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