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Dopo la Siena, l’ex Jolly: si fermi lo scempio di un nuovo parcheggio

A Ischia, in via delle Terme, è stato aperto il cantiere per la realizzazione di un parcheggio seminterrato e sovrastante. In pieno centro cittadino sarà effettuato un enorme scavo che consideriamo inopportuno e dannoso per il paese. La cosa più incredibile è che il progetto avrebbe ottenuto negli anni due pareri discordanti dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali di Napoli: uno negativo nel 2012 e l’altro positivo nel 2016, nonostante nel frattempo non siano intervenute novità alle norme del PTP e del RUA. Di conseguenza ci chiediamo: com’è stato possibile dare due pareri diversi in presenza della stessa normativa e di un progetto che sarebbe rimasto identico e che fuoriuscirebbe di un metro dalla sede stradale? La Sovrintendenza ha valutato bene quale sarà l’impatto ambientale ad opera finita? Non dimentichiamo quello che è accaduto all’ingresso di Ischia Ponte, dove da anni avrebbero dovuto terminare i lavori per la realizzazione di un parcheggio interrato e di una sala congressi, ma a tutt’oggi non solo i lavori sono ancora in corso, ma basta affacciarsi dalla strada per rendersi conto che ci troviamo dinanzi ad un vero e proprio scempio ambientale e invasione di un sottosuolo acquifero. Qui, durante lo scavo, ci si è imbattuti in una falda acquifera e l’acqua viene pompata in continuazione a mare attraverso la spiaggia pubblica del “Muro Rotto”, dove in alcuni momenti si forma una vera e propria cascata.

E così quello che avrebbe dovuto rappresentare un parcheggio con cui colmare la mancanza di posti auto per il borgo di Ischia Ponte attualmente appare ancora come un’enorme pantano. Possibile che questa esperienza non sia bastata a fermare il parcheggio seminterrato di via delle Terme? Perché a fronte di strade da asfaltare, illuminare e mettere in sicurezza e di altre opere importanti di cui ha bisogno il paese si continua a prediligere progetti con un forte impatto ambientale e dove, in via delle Terme, ci si potrebbe trovare, come si dice, dinanzi a problemi simili a quelli riscontrati a “La Siena” di Ischia Ponte, considerato che Ischia è piena di falde acquifere minerali e non e che la loro invasione potrebbe compromettere le falde con gravi conseguenze  per l’attività termale del territorio? Riteniamo che la passata e la presente Amministrazione comunale di Ischia, col Sindaco Enzo Ferrandino, avrebbero dovuto evitare altri scempi ambientali, risistemare il vecchio parcheggio, senza creare problemi agli automobilisti e alle attività alberghiere, termali e commerciali della zona. Se si proseguirà nella realizzazione del progetto approvato e finanziato e nel corso dell’opera ci si imbatterà in una falda acquifera allora il danno arrecato al paese sarebbe enorme e difficilmente rimarginabile.

In riferimento a quanto sopra il P.C.I.M-L., guidato da Domenico Savio, chiede la modifica del progetto, l’eliminazione del piano seminterrato e la rimodulazione dell’attuale parcheggio con la risistemazione del verde esistente e l’introduzione di nuove aiuole. Nelle aree circostanti i centri storici del Comune ci sono ampie zone che potrebbero essere destinate a nuovi parcheggi e dove potrebbero essere utilizzati i fondi in più derivanti dal progetto del parcheggio ex Jolly. Se i fondi stanziati dovessero essere persi per sforamento dei tempi utili a realizzare l’opera gravi sarebbero le responsabilità amministrative di coloro che hanno amministrato Ischia dal 2010 ad oggi.

Gennaro Savio

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