LE OPINIONI

Corpo libero, macchine o pesi? Il mito dello squat al multipower

Al multipower, invece di spingere in alto con le gambe, si può spingere indietro e in alto verso i montanti, strappando di schiena, rendendo l’alzata più facile ma più dannosa

Un buon Personal Trainer, secondo me, dovrebbe osservare alcuni movimenti e funzionalità della struttura del proprio atleta o cliente. Che genere di coordinazione motoria ha quella persona? Alta/Bassa?
E’ sempre stata un’atleta o non lo è mai stata?

Le macchine le utilizzo sempre con i miei clienti che iniziano, miste ad esercizi a corpo libero, per poter far loro comprendere bene la differenza fra un range di movimento seguito e guidato, ed uno fatto in totale libertà.

Le difficoltà che incontrano sono ben diverse, sulle macchine possono mettere il peso che vogliono, col corpo libero non possono farlo.

Per molti vi è la difficoltà di dover lottare contro la propria incapacità motoria, e ciò viene pian piano a galla facendo esercizi a corpo libero, per loro difficili, contro esercizi con le macchine, per loro molto più semplici.

Inoltre le macchine purtroppo, pur aiutando dal canto loro, non sono perfette biomeccanicamente, costringendo a movimenti non liberi o propri del nostro corpo.

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Tenere presente

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Le ossa assieme alle articolazioni ed ai muscoli che le tengono unite, altro non sono che un insieme di leve. Ma perché una leva funzioni al meglio ci devono essere determinate condizioni.

Una domanda: chi rispetta maggiormente una leva, il macchinario, il peso libero o il corpo libero?

Ecco le differenze sostanziali tra macchine e pesi liberi: le macchine consentono ai muscoli una tensione continua per tutta l’escursione articolare, i pesi liberi lo fanno solo dove il segmento corporeo realizza il massimo braccio di leva. Da qui si può intendere che la percentuale di carico si riduce moltissimo nelle posizioni iniziali e finali. Le macchine non sono ideali per lo sviluppo della forza veloce dove la fase concentrica è più veloce dell’eccentrica.

Le macchine, al contrario, assicurano un isolamento muscolare maggiore e maggiore sicurezza onde evitare traumi.

Le macchine non sono proprio per tutti

Difatti, vi sono individui alti 190-200 cm e altri 150-160 cm; trovare la corretta posizione per entrambi sullo stesso macchinario è pressoché impossibile.
Le traiettorie non saranno più naturali come con i pesi liberi ed i traumi saranno anche più frequenti.
I manubri ed i bilancieri hanno il vantaggio di realizzare maggiore controllo propriocettivo, ma, utilizzandoli, maggiore sarà il pericolo, causa la traiettoria libera ed il minor controllo dell’esercizio.
Comunque, la mia idea è che il miglior sistema non esiste, usando entrambe (macchine, pesi liberi e esercizi a corpo libero) si possono sviluppare workout da mille e una notte e ciò è quello che i veri amanti del ferrochiedono

Il mondo del Fitness

Sembra, che più per apprendimento tecnico conseguenza di corsi di aggiornamento sostenuti, le informazioni passano da palestrato a palestrato perdendo sempre più il valore tecnico in ogni passaggio, quando questa c’era. Per allenarci abbiamo una vasta scelta di attrezzature, metodi e sistemi, e forse ciò confonde chi non è seguito da un esperto o non è egli stesso l’esperto. Pesi olimpici, rack, multipower, allenamento funzionale, kettlebell, clave, elastici, sundbag, anelli, parallele, corpo libero, etc. innumerevoli sono le discipline esistenti, e ognuna vuole accaparrarsi la sua fetta di mercato. Come sempre, sapendo sfrondare, a volte con l’ascia, la verità è nel mezzo. In tutte la palestre, è raro trovare il rack, c’è il multipower ed il relativo mito che eseguire lo squat al multipower arreca danni alle ginocchia a causa della postura innaturale e relativa usura cronica alla articolazione. Sembra una cosa da matti. Un attrezzo con una simile fama nel luogo ove dovremmo mantenerci in salute. La realtà è che per allenarsi al rack, si deve prima avere un istruttore che insegna la giusta tecnica nello squat, panca e stacco, ma quanti sono disposti a pagarlo? Come nel calcio ove tutti sono i tecnici della nazionale, così in palestra ci sono migliaia di esperti. Il comico è che nelle palestre mega attrezzate, spesso non c’è l’ombra del tecnico. L’esecuzione dello squat a libero richiede il rack che occupa spazio. Mettendosi nei panni della proprietà che paga i costi di gestione e fa un po’ di conti: quanti usano il rack? Le solite mezze seghe che chiacchierando sollevano 30-40 kg, se assumono un istruttore, diranno che non c’è la necessità, tanto che sono bravi, con i pesi dei puffi! E poi, qualcuno dei clienti, per emulazione potrebbe provare e farsi male. Perché comprare un rack per i soliti tre gatti fissati rischiando una denuncia? Ecco perché si opta per il carterizzato multipower che evita danni e controllando chi lo usa si verifica che caricano pesi ridicoli, constatando di aver fatto la giusta scelta. Il segreto che i clienti delle palestre non devono conoscere è che lo squat a libero è imbattibile. Si ripiegherà al multipower se giocoforza è l’unico attrezzo disponibile. Col multipower si effettuano movimenti sbagliati e impossibili ad eseguire col bilanciere. La prima cosa da fare è comprendere il corretto funzionamento e i limiti, perché non esiste un cattivo esercizio ma un cattivo esecutore.

Problematiche con il multipower

Allenandosi con criterio si limita la differenza tra movimento a libero e guidato. Il problema fondamentale, col multipower, è che un movimento guidato obbliga ad andare dietro al bilanciere invece del contrario, allenando muscoli che allenandosi a libero non verrebbero coinvolti. Una buona esecuzione di squat non provocherà danni, un lento dietro al multipower con lo schienale alto può essere altamente nocivo. L’esecuzione corretta si ha muovendosi sotto il bilanciere e nello squat è possibile, nel lento dietro no. E nella chiusura del movimento bisogna spostare in avanti il bilanciere, non farlo sottopone le spalle a uno stress notevole. Dedicare del tempo all’apprendimento della tecnica. Una delle pecche più gravi allenandosi col multipower è che i muscoli stabilizzatori non vengono chiamati in causa e il movimento è squilibrato su un unico piano di movimento piuttosto che su altri. In pratica eseguendo la panca si usano solo pettorali, tricipiti e deltoidi frontali con gli stabilizzatori che sono esclusi. Il movimento è una pura spinta in alto, e non c’è bisogno di stabilizzare il peso per non farlo cascare in avanti o all’indietro rispetto alla verticale, e i muscoli preposti a stabilizzare non lavorano. Il risultato è che globalmente si è meno forti nei movimenti a libero, ma lo squilibrio che si genera nel tempo, causerà dolori articolari. E’ quindi obbligatorio usare gli esercizi complementari appositi curando i movimenti accessori, se non li si eseguono in poco si andrà incontro a seri guai.

Il multipower consente di barare

Il multipower dando più stabilità consente di mettere più peso. Si esegue facilmente lo squat con 200-250kg in serie da 8 ripetizioni, ma passando allo squat a libero i pesi scendono a 100-150! In più alla panca, si bara alla grande eseguendo una spinta obliqua rispetto alla classica perpendicolare al suolo, cosa che consente per un attimo di fermare il bilanciere sui montanti e poi continuare. A libero, se il bilanciere si ferma difficilmente si conclude l’alzata. Eseguendo lo squat al multipower invece di spingere con le gambe in alto, si può spingere indietro e in alto verso i montanti, strappando di schiena, rendendo l’alzata più facile ma più dannosa. Si vedono esecuzioni di squat al multipower con la schiena diritta mettendo i piedi in avanti fuori baricentro. Ciò è dannoso per le ginocchia. Infatti, la leva data dalla distanza tra le ginocchia e le anche è massima, con le ginocchia sottoposte al massimo dello sforzo. Sommiamo poi, che si escludono completamente i femorali, le forze di taglio aumenteranno al massimo sulle ginocchia. Chi non subisce danni è perché si allena con carichi ridicoli. Consigliamo di non allenarsi al multipower. Se proprio non potete scegliere tra rack e multipower, allenatevi con prudenza evitando le posizioni che potrebbero nuocervi, e appena è possibile allenatevi con i pesi liberi. Occorrerà un po’ di tempo per riadattarvi all’esecuzione che, a libero, richiede l’intervento dei muscoli stabilizzatori per l’esecuzione.

  • Tecnico F.I.D.A.L. – Preparatore Atletico

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