Così cambia il Piano di Protezione Civile
Mercoledì in una seduta di consiglio comunale “dedicata” il Comune di Casamicciola ha approvato l’aggiornamento dell’importante strumento, decisamente articolato e ricco di elementi. Partendo dai cambiamenti del territorio dopo l’alluvione del 2022, ecco una serie di nozioni utili tra vie di fuga in caso di rischio sismico e idrogeologico e i vari scenari di pericolosità
Missione compiuta. Casamicciola ha il suo Piano di Protezione Civile aggiornato, approvato nell’ultima seduta di consiglio comunale svoltasi mercoledì pomeriggio nel palazzo municipale di via Salvatore Girardi. Un piano completo e complesso, che noi vi riassumeremo nei tratti salienti in più parti, partendo però da quelle che riteniamo maggiormente caratterizzanti.
L’INQUADRAMENTO GEOLOGICO DEL TERRITORIO
Ecco cosa si legge ad esempio relativamente all’inquadramento dal punto di vista geologico del territorio: “Il settore orientale del territorio è caratterizzato dall’allineamento N – S dei coni vulcanici del Bosco della Maddalena, del Monte Rotaro e del Monte Tabor, dove si alternano scorie e colate laviche tardo-oloceniche. Il settore meridionale del territorio comunale, posto alle pendici del Monte Epomeo, è caratterizzato da versanti acclivi, dove affiorano la Formazione del Tufo Verde spesso alterato e fratturato, i Tufi massivi, i Tufi cineritici e piroclastiti, argille marine e sabbie epiclastiche. Il settore centro-occidentale è caratterizzato dalla presenza di depositi di frana e di piede di versante, da depositi di origine mista torrentizia e di debris flow derivanti dallo smantellamento del blocco del Monte Epomeo, caratterizzati da blocchi di materiale tufaceo e piroclastiti mediamente litificate, da depositi alluvionali e coltri detritiche di falda. Nel settore settentrionale del comune affiorano sempre i depositi sedimentari di frana e di smantellamento del Tufo Verde, intercalati a depositi piroclastici primari e a depositi marini di spiaggia e di natura antropica lungo la linea di costa”. Il piano evidenzia inoltre che nella cittadina termale “non esistono stabilimenti o strutture industriali a rischio di incidenti rilevanti. Al momento esiste una interconnessione di TERNA S.P.A. in Alta Tensione tra il continente e l’isola di Ischia costituita dal collegamento marino tra la CP Cuma e la CP Lacco Ameno. La rete è interrata lungo la litoranea con attestazione nel porto commerciale di Casamicciola Terme e segue interrata fino al Comune di Lacco Ameno dove è ubicata la cabina di trasformazione primaria. La reta ha una tensione di 150 kV è interrata alla quota che garantisce i limiti di sicurezza ordinati, provvista di idonee segnalazioni è dotata di tutti gli ausili di sicurezza necessari per le caratteristiche della struttura”.
COME E’ CAMBIATO IL TERRITORIO DOPO LA FRANA
L’aggiornamento del Piano di Protezione Civile, naturalmente, tiene conto anche di quanto accaduto il 26 novembre 2022 con l’alluvione che ha seminato distruzione e morte e che ovviamente ha anche stravolto se non modificato il territorio. Nella relazione si legge infatti: “Gli eventi franosi hanno notevolmente modificato lo scenario di dissento idrogeologico del territorio comunale, pertanto, nella prima stesura del presente Piano di Protezione Civile approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n° 35 del 19/12/2023 si è tenuto conto dell’effettivo stato del territorio con scenari ricavati da rilievi ed indagini direttamente eseguiti su porzioni che hanno provocato gli eventi e porzioni che hanno subito frane e eventi di natura idrogeologica così come previsto dall’Allegato Tecnico degli ‘Indirizzi per la predisposizione dei piani di protezione civile ai diversi livelli territoriali’ a cura del Presidente del Consiglio dei Ministri – 30 aprile2021 all’art. 2.3 L’individuazione dei rischi e la definizione dei relativi scenari’. ‘Per quanto riguarda il rischio idraulico, le mappature di pericolosità presenti nei PAI e/o nei PGRA possono non essere sufficienti, perché generalmente fanno riferimento solamente al reticolo principale e a parte del reticolo secondario; non considerano fenomeni di allagamento locali legati ad esempio all’insufficienza dei sistemi drenaggio urbano; generalmente sono state realizzate ipotizzando il perfetto funzionamento delle opere idrauliche e non considerano i possibili effetti di rotte arginali. In tal caso, è possibile identificare le aree a potenziale rischio idraulico/idrogeologico sulla base dei documenti relativi a eventi passati e di studi sui possibili meccanismi locali di esondazione ed allagamento, in possesso dell’ente interessato’. A seguito dell’approvazione dell’Aggiornamento del Piano per l’Assetto Idrogeologico dell’Isola di Ischia – Primo Stralcio funzionale – Comune di Casamicciola Terme e, successivamente, alla sua approvazione avvenuta con la Seduta Conferenza Operativa del 16.05.2024, nella presente si descrivono, in sintesi, le attività svolte dalla Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale – con riferimento all’art. 5-quater L. n. 9/2023 e art. 68, commi 4-bis e 4-ter D. Lgs. 152/06 e s.m.i. così come integrato dalla Legge n. 120/2020 – che hanno portato dapprima all’elaborazione e adozione del Progetto di Aggiornamento del Piano per l’Assetto Idrogeologico dell’Isola di Ischia – Primo Stralcio funzionale – Comune di Casamicciola Terme. Partendo dall’inquadramento generale del territorio di Casamicciola Terme viene descritto il percorso metodologico adottato che ha consentito l’analisi del contesto fisico-territoriale di riferimento. Linee di indirizzo e procedure operative per la riperimetrazione del rischio idrogeologico (frane e alluvioni) e la mitigazione del rischio ad essi connesso, evidenziando come l’attuazione di misure (interventi strutturali ed interventi non strutturali) efficaci, sostenibili e durature nel tempo richiedano una corretta soluzione dei problemi tecnici, economici e gestionali. Si rappresenta, infine, il percorso tecnico-amministrativo che ha condotto all’approvazione dell’Aggiornamento del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico in parola”.
TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE SUL RISCHIO DA FRANA
Ampio spazio, e non poteva essere altrimenti, al rischio da frana relativamente al quale il Piano recita testualmente: “Con riferimento al ‘rischio da frana’, al fine di una congruenza con i criteri definiti nell’ambito del PAI dell’ex Autorità di Bacino Campania Centrale per la determinazione di tale rischio, ai fenomeni a massima intensità attesa alta è stata attribuita una indistinta probabilità di accadimento molto elevata ed analogamente un danno potenziale molto elevato sia in termini di perdita di vite umane sia di conseguenze al patrimonio strutturale, infrastrutturale, culturale ed ambientale. Ai fenomeni a massima intensità attesa media, atteso il contesto geologico e sismico, è stata attribuita una pericolosità elevata ed il danno potenziale è stato classificato, a sua volta, secondo i criteri definiti nell’ambito del PAI dell’ex Autorità di Bacino Campania Centrale. In particolare, si rileva che l’area depressa alla base del pendio del Monte Epomeo classificata come Rpa, è potenzialmente interessata dalle aree transito e invasione derivante dalle modellazioni dei crolli elaborate dai Centri di Competenza a supporto della struttura Commissariale. Sono state, altresì, individuate e perimetrate le aree non urbanizzate cosiddette a Pericolosità per le quali sono necessari ulteriori approfondimenti a scala di maggiore dettaglio e che, sulla base degli elementi disponibili, sono state definite Aree a Pericolosità potenzialmente alta”.
GLI SCENARI DI PERICOLOSITA’ PER RISCHIO IDRAULICO
Analoga sezione viene riservata al rischio idraulico: “Per quanto attiene la definizione degli scenari di pericolosità idraulica – si legge nella relazione – si è fatto riferimento sia al DPCM del 29 settembre del 1998 che ai dettami del D.Lgs. n. 49/2010, entrambi presi a riferimento anche dalla ex Autorità di Bacino della Campania Centrale nell’aggiornamento del 2015. In sintesi, la norma prevede che la perimetrazione del territorio identifichi in cartografia le aree caratterizzate da tre differenti probabilità di evento (Classi di Pericolosità): aree ad Alta Probabilità di esondazione, con tempi di ritorno di 20-50 anni; aree a Moderata Probabilità di esondazione, con tempi di ritorno di 100-200 anni; aree a Bassa Probabilità di esondazione, con tempi di ritorno di 300-500 anni. Sono state definite, pertanto, le seguenti classi di Pericolosità: 1. Alluvioni frequenti, elevata probabilità di accadimento= P3 = TR 30 anni; 2. Alluvioni poco frequenti, media probabilità di accadimento = P2 = TR 200 anni; 3. Alluvioni rare, bassa probabilità di accadimento = P1 = TR 500 anni; L’applicazione di detto criterio di identificazione della pericolosità, porta alla definizione del relativo scenario. Con riferimento alla definizione del rischio idraulico, si è fatto riferimento ai criteri del Piano di Gestione Rischio Alluvioni che risultano coerenti con i criteri applicati nell’ambito del PAI dell’ex Campania Centrale”.
LE VIE DI FUGA IN CASO DI EVENTO IDROGEOLOGICO
Il piano elenca anche le vie di fuga in caso di problemi di natura idrogeologica e sismica. Relativamente al primo evento, si legge quanto segue: “Vista la particolare conformazione del territorio comunale e dell’intero contesto isolano, in caso di eventi di carattere idrogeologico, potrebbero determinarsi situazioni o condizioni che necessariamente potranno essere risolte solo attraverso un sistema di vie di fuga verso comuni confinanti. I percorsi individuati che potranno essere utilizzati sia per la gestione dei soccorsi e sia per la gestione di esodo e quindi allontanamento da stati di pericolo o criticità. Le attività sono state gestite dalle unità del Presidio Territoriale attraverso la visione diretta e puntuale mediante sopralluoghi sulle strade, supportata dalla sovrapposizione, in ambito web, delle mappe catastali su satellitare di GOOGLE MAPS® (https://www.mappecatasto.it/), che ha fornito il mappale e coordinate geografiche. Nello studio si è tenuto conto anche della storicità degli eventi succedutisi sul territorio. Sono stati individuati 6 percorsi dei quali: Percorso 1 Cretaio, consente esodo verso il comune di Barano di Ischia; Percorso 2 Perrone, consente esodo verso il Comune di Ischia; Percorso 5 Eddomade, consente esodo verso il Comune di Lacco Ameno; Percorso 6 Montecito, consente esodo verso il Comune di Lacco Ameno e Forio. I Percorsi 3 e 4 Bagni, Monte della Misericordia e Principessa Margherita, in caso di evento di carattere idrogeologico potrebbero non essere praticabili e rappresentare fonte di criticità”.
LE VIE DI FUGA IN CASO DI TERREMOTO
Circa l’individuazione di vie di fuga e operative per il sistema di Protezione Civile in caso di evento sismico , la relazione contiene le seguenti indicazioni: “Vista la particolare conformazione del territorio comunale e dell’intero contesto isolano, in caso di eventi di carattere sismico, potrebbero determinarsi situazioni o condizioni che necessariamente potranno essere risolte solo attraverso un sistema di vie di fuga verso comuni confinanti. I percorsi individuati che potranno essere utilizzati sia per la gestione dei soccorsi e sia per la gestione di esodo e quindi allontanamento da stati di pericolo o criticità. Le attività sono state gestite dalle unità del Presidio Territoriale attraverso la visione diretta e puntuale mediante sopralluoghi sulle strade, supportata dalla sovrapposizione, in ambito web, delle mappe catastali su satellitare di GOOGLE MAPS® (https://www.mappecatasto.it/), che ha fornito il mappale e coordinate geografiche. Nello studio si è tenuto conto anche della storicità degli eventi succedutisi sul territorio. Attraverso la compilazione di matrici di riferimento sono stati individuati le probabili condizioni di percorribilità in caso di evento sismico che tengono conto della vetusta degli edifici, delle altezze e della larghezza delle strade; pertanto, si è determinata la probabile presenza di detriti secondo tre classi di evento: 1) evento sismico di magnitudo 5,4 o superiore; 2) evento sismico di magnitudo da 3 a 5,4; 3) evento sismico di magnitudo inferiore a 3. Sono stati individuati 4 percorsi: Percorso 1 Eddomade, P. Bagni, Principessa Margherita, consente esodo verso il Comune di Lacco Ameno; Percorso 2 Montecito, Santa Barbara, consente esodo verso il Comune di Lacco Ameno e Forio; Percorso 3 Cretaio, consente esodo verso il comune di Barano di Ischia; Percorso 4 Perrone, Via Monte della Misericordia consente esodo verso il Comune di Ischia. Si osserva che per il percorso 1 in caso di evento di magnitudo superiore a 5,4 il 66% delle abitazioni potrebbero subire danni tali da impedire la viabilità mentre in caso di evento di magnitudo da 3 a 5,4 tale percentuale scende al 20%; per il percorso 2 in caso di evento di magnitudo superiore a 5,4 il 75% delle abitazioni potrebbero subire danni tali da impedire la viabilità mentre in caso di evento di magnitudo da 3 a 5,4 tale percentuale scende al 16%; per il percorso 3 in caso di evento di magnitudo superiore a 5,4 il 19% delle abitazioni potrebbero subire danni tali da impedire la viabilità mentre in caso di evento di magnitudo da 3 a 5,4 tale percentuale scende al 13%; per il percorso 4 in caso di evento di magnitudo superiore a 5,4 il 50% delle abitazioni potrebbero subire danni tali da impedire la viabilità mentre in caso di evento di magnitudo da 3 a 5,4 tale percentuale scende allo 0%”.
1 – CONTINUA