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Così Giosi ha “bruciato” Enzo Ferrandino

ISCHIA – Non è dato sapere se poi alla fine anche al grande burattinaio sia convenuto giocare fino a questo punto, perché magari il burattino di turno poteva sempre tornare utile. Ma, in quello che sta diventando il sempre più ampio gioco delle elezioni amministrative 2017 ad Ischia, ormai c’è una sola certezza, assolutamente inoppugnabile. Il sindaco d’Ischia, Giosi Ferrandino, ha assolutamente messo k.o. il suo vice Enzo Ferrandino, facendogli terra bruciata intorno e isolandolo con una serie di operazioni più di quanto lo stesso commercialista non avesse fatto già da solo. I segnali sono tanti e svariati, ma prima di addentrarci nelle cosiddette analisi politologiche è appena il caso di soffermarci su un dettaglio tutt’altro che insignificante: quando un primo cittadino riferisce ad un suo interlocutore – che è un avversario politico, un competitor, a tutti gli effetti – che il suo “secondo” non sarà mai candidato a sindaco d’Ischia, beh allora possiamo chiudere baracca e burattini e andare sul sicuro. Anche perché un primo cittadino che arriva alla fine del secondo mandato avrebbe tutto l’interesse ad esaltare e tutelare il suo successore. Appunto, se lo fosse, cosa che nel caso di specie effettivamente non è.

E adesso attenzione a quello che sta succedendo, perché non è di poco conto. Giosi Ferrandino, cui tutto può essere addebitato eccezion fatta per una carenza di scaltrezza, si è reso conto che Enzo non è in grado di aggregare o che comunque la sua figura non è che esalti particolarmente nemmeno la maggioranza Pd in seno al Comune di Ischia, eccezion fatta per qualche ultras estemporaneo che però per la verità poco guadagna dalla vicinanza col vicesindaco. E’ il caso di Luigi Di Vaia, che secondo alcuni rumors di palazzo non gode delle simpatie giosiane quanto ad esempio Carmen Criscuolo, ma attenzione perchè nel frattempo il sindaco ha ben pensato di spogliare il buon Enzo anche dei pochi “tifosi” sostenitori che gli sono rimasti accanto. Sembra infatti che già Paolo Ferrandino, che ne aveva difeso la candidatura fino alla morte, potrebbe fare un passo indietro se nella vicina Forio dovesse verificarsi qualche “movimento” che potrebbe fargli particolarmente piacere, con l’inserimento in qualche ambito lavorativo di persone a lui vicine. Insomma, un vicesindaco sempre più solo e che pure continua a prendersi tutte le rogne dell’attuale amministrazione, come ad esempio quella di intervenire sul caso dei 50.000 euro di indennizzo alla ditta per i mancati lavori a Piazza degli Eroi. Un Enzo contro tutti per difendere chi un domani potrebbe seriamente scaricare lui, ma siamo sicuri che non sia una tattica suicida?

Ma in realtà c’è dell’altro dietro l’ostinazione di Giosi Ferrandino nel volersi cucinare l’ambizioso commercialista come si fa con un pollo allo spiedo. Il terrore del sindaco d’Ischia, infatti, sta soprattutto nell’ingerenza che potrebbe arrivare dalla vicina Barano. L’ingegnere, detto per inciso, teme fortemente (e per la verità non lo ha nemmeno nascosto a persone a lui vicine) che Enzo possa farsi referente delle istanze del suocero Benito Trani e di quell’asse di potere che alberga in Piazza San Rocco e che insomma dal Comune collinare possano prendere in mano le redini del palazzo municipale di via Iasolino. «Non vorrei che dopo averlo candidato a sindaco e magari averlo aiutato ad essere eletto, mi debba trovare nella condizione di non poter varcare nemmeno più la soglia del portone», ha più volte riferito Giosi ai suoi amici e fedelissimi di vecchia data. Una riflessione, questa, figlia di un uomo da sempre timoroso di tutto e di tutti, ma che in fondo un senso può anche averlo. E che, se vogliamo, finirebbe col complicare ulteriormente la situazione di Enzo. Perché, con questo quadro d’insieme, si può tranquillamente affermare che l’attuale vice Giosi non sarebbe sacrificato soltanto sull’altare di un nuovo caularone con Domenico De Siano (e col candidato che a quel punto spetterebbe al centro-destra, almeno a voler seguire il cosiddetto criterio dell’alternanza), ma a prescindere dalla stipula di un nuovo “contratto” con il coordinatore regionale di Forza Italia. Enzo, però, sembra non averlo capito e continua a sparare a destra ed a manca, senza rendersi conto che questo atteggiamento lo porterà – qualora dovesse saltare il (suo) banco – in una condizione di splendido isolamento, per dirla in maniera britannica, e soprattutto di non poter bussare a nessuna porta. Non veniteci a raccontare che è un rischio calcolato: senza offesa per nessuno, non vi crederemmo…

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