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Così parlò Alfredo Baggio: «Stani ha perso a causa della sua eccessiva diplomazia»

FORIO – Avvocato, lei ha vissuto “in trincea” questa campagna elettorale. Una campagna elettorale che ci ha riservato molte “sorprese”, soprattutto da un punto di vista negativo. Adesso che il popolo si è espresso, bisogna però pensare al paese.

«Si deve sempre pensare al paese. Il problema vero è che non si è mai pensato al paese, questo è il discorso di fondo. Non ci ha mai pensato nessuno, non faccio delle discriminazioni. Io sono un’anima “volante”, un’anima che vibra nella stratosfera, me ne frego di quello che pensano e dicono gli altri. Ho un mio pensiero, e agisco con il mio cervello. E posso dire che per me hanno sbagliato tutti, questa è la mia idea. Per me ha sbagliato sia Francesco Del Deo – e questo è assodato perché è stato denunziato – ma anche Stani Verde. Ha usato una politica molto dolce, molto soft, da ragazzo di scuola, educato. E questo non andava bene, ed è stato anche motivo di un velato scontro tra me e lui. Io ero per l’attacco frontale, andava spiegato ai foriani esattamente chi sono questi soggetti (si riferisce ai deldeiani, ndr). Stani me l’ha impedito, o quantomeno ha usato una forma molto diplomatica per evitare che io dicessi la verità. Non capisco perché lui abbia voluto impostare tutto sull’educazione, dando un’immagine di bravo ragazzo, che lui è, per carità. Ma quando si sta in guerra, si deve sparare al nemico. Non ci sono alternative, non ci può essere diplomazia, né tatto, né sensibilità».

Com’è noto, lei non è stato eletto in consiglio comunale, ma ipotizziamo che lei potrebbe avere un ruolo dietro le quinte, e quindi – con la sua esperienza professionale e umana – aiutare Stani Verde nel difficile compito che lo attende.

«Assolutamente no, perché Stani Verde ha un piccolo difetto, ovvero quello di essere convinto che lui possa dirigere l’orchestra. Ma non si rende conto che l’orchestra è costituita da tanti componenti. Io denunzio una situazione, una stortura che ha portato alla perdita di quei quasi trecento voti. Se avesse preso una posizione diversa, oggi sarebbe il sindaco di Forio. Io lo responsabilizzo in questo, mi spiace dirlo perché gli voglio bene, è un bravo ragazzo, ha molte qualità. Sfortunatamente mi sono trovato solo, forse ho dato l’immagine di un uomo aggressivo e violento, il che non è vero perché sono una persona molto dolce sia in famiglia che fuori. Però mi rendo conto che quando si combatte, si combatte. Questo lo faccio anche quando svolgo la mia professione, basta chiedere ai colleghi di Ischia chi è Alfredo Baggio (sorride, ndr). Senza mezzi termini, discuto a fronte aperta con giudici e avvocati, perché penso che la sincerità debba sempre regnare. La prima ricchezza nella vita è essere sé stessi: e a Forio, purtroppo, non si è sé stessi».

Entro un mese saranno proclamati tutti i consiglieri eletti, mentre già tra qualche giorno Francesco Del Deo sarà nuovamente – e ufficialmente – sindaco di Forio. Lei che cosa si aspetta da questo consiglio comunale?

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«Niente di nuovo, perché tutta Forio è compromessa, e quindi anche i membri dell’amministrazione. Gli avvocati vogliono le pratiche, i medici vogliono le terme, i commercialisti vogliono i clienti. Questa è la realtà storica di Forio: non c’è ideologia, non c’è pensiero, ma solo compromessi e interessi».

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Benché sia ancora prematuro parlarne, mi farebbe piacere che lei facesse un pronostico sugli assessori che saranno nominati da Francesco Del Deo. Secondo lei chi entrerà in giunta municipale?

«Io questi pronostici non li faccio, posso solamente dire che chiunque entrerà, a mio modesto avviso, non ha capacità. Manca di competenza, di fantasia, di immaginazione, di tutto…».

Dunque lei ritiene che in questa pletora di candidati – tra i quali anche coloro che sono stati eletti – non ci sia nessuna figura che possa ambire a tale ruolo?

«Assolutamente, basta vedere in che condizioni si trova Forio. Se quelle stesse persone che hanno amministrato per cinque anni hanno ridotto il paese così e nessuno lo dice, ma come si può sperare che queste persone cambino? Non possono mai cambiare, sono nati storti e moriranno storti. È inutile che giriamo attorno al problema, si deve avere la chiarezza. Così come sto parlando chiaro con Francesco Del Deo, Gaetano Colella e Stani Verde, così parlo con tutti i foriani. Forio morirà, questo è poco ma sicuro. Un po’ di tempo e ciò accadrà, è sufficiente guardarsi intorno. I bar sono spogli, il turismo è di una qualità pessima, la stampa ha i suoi torti, la televisione ha i suoi torti. Abbiamo tutti torto, io mi metto per primo. Tuttavia ho una visione diversa della vita e del turismo, possono dire quello che vogliono. Chi ha dimestichezza con le cose belle – la musica, l’arte, la lettura, i giornali, i romanzi – ha una visione diversa. Quindi io e gli altri parliamo due lingue completamente diverse. Vorrei che tutta Forio cambiasse, ma sfortunatamente – dopo questa esperienza elettorale – mi sono reso conto che non è possibile. A Forio c’è un marcio che ammonta ad oltre il 50%, e questo perché non si legge, non si studia, non si fa niente. Si vive per vivere da morti, qui sono tutti morti. Perché se Monterone – che vive nel degrado totale – non è d’accordo con la linea del rinnovamento di Stani ma premia ancora Del Deo, vuol dire che i suoi abitanti meritano di morire. Sì, sono drastico, ma non ho alternative, non c’è un discorso valido che tenga. Anche lei che mi sta intervistando vorrebbe un mondo migliore, un paese migliore. Invece qua è uno schifo generale, ci si odia reciprocamente, è un odio radicato che non si può estirpare. Non c’è una persona buona in questo paese. I foriani, dopo questa intervista, potranno anche criticarmi, ma questa è la realtà. Ormai ho 66 anni, e dico pane al pane e vino al vino, senza mezzi termini».

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