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Così parlò Nino Savio: «Stani è l’uomo giusto, nessun dissidio con mio fratello»

di Francesco Castaldi

FORIO – Dopo un silenzio durato qualche anno, lei ha deciso di rimettersi in gioco, e lo ha fatto con Stani Verde, leader e candidato a sindaco di “Insieme per Forio”. La domanda, come direbbe il buon Antonio Lubrano, sorge spontanea: cosa l’ha spinta a scegliere e perorare la causa di Stani Verde?

«Perché ho scelto Stani Verde? Innanzitutto perché è un giovane. Inoltre, io e Stani Verde facciamo la stessa politica, quella che è mancata negli ultimi cinque anni. Una politica che potremmo definire “di strada”. Stani la pensa esattamente come me: noi due siamo sempre a contatto con il popolo. Io faccio politica in mezzo alla strada, parlo con la gente e discuto con loro di qualsiasi problematica. La vera politica non si fa nella stanza dei bottoni, ma a contatto con il popolo, con la gente. Le persone hanno bisogno di parlare direttamente con il politico, con il consigliere comunale, con l’assessore. Ripeto: a mio modesto avviso, la politica si fa in mezzo alla strada. I problemi reali si conoscono stando a contatto con il popolo. Io, nel 2013, non mi sono candidato. È stata una mia scelta, maturata anche per dare spazio agli altri affinché un domani si potesse fare anche un confronto. Dopo cinque anni trascorsi lontano dalla politica, anch’io posso confrontarmi con questi amici, perché alla fine siamo tutti amici, io non serbo rancori con nessuno. Ci possiamo confrontare: vediamo se loro hanno fatto del bene, e io che cosa ho dato negli anni precedenti e che cosa posso dare ancora».

Come ha poc’anzi accennato, in passato lei ha ricoperto importanti ruoli all’interno della pubblica amministrazione del Comune di Forio.

«Sì, sono stato assessore e consigliere comunale. La mia politica è la politica che ho sempre fatto, a contatto con la gente, capire i problemi reali che ci sono nel paese e parlare con le persone. Ecco quello che è mancato in questi cinque anni: il dialogo con la gente. Io sono un uomo “di strada”, dalla mattina alla sera mi confronto con il popolo, con la gente. È questo il motivo per cui ho sposato la candidatura di Stani. Come ho detto prima, Stani è un giovane, ha delle esperienze politiche. Ma la cosa più bella, il grande pregio di Stani è che lui trascorre gran parte della sua giornata in mezzo alla strada. I contatti con il popolo li ha direttamente lui. Viviamo su due pianeti politici diversi, questo è vero, però per il bene del paese bisogna darsi un pizzico sulla pancia e andare avanti».

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Quindi la vostra “mission” è quella di riportare i problemi dei cittadini e del paese al centro del dibattito politico.

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«Certo, i problemi della gente e del paese devono rappresentare la priorità per un’amministrazione. La mia campagna elettorale la voglio impostare in modo diverso. Diciamocelo chiaramente: la gente è stufa, la gente è stanca di essere presa per i fondelli. Bisogna fare promesse reali. Se sarò eletto, mi impegnerò – come già fatto in passato – nella quotidianità: pulizia delle strade, giardini pubblici, servizi sulle spiagge, creare dei parchi gioco. Le ultime aree ludiche le ho realizzate io, nel 2009. Panza, Forio, il centro storico: è tutto un macello, un gran macello. È questa la mia sfida: io non voglio fare promesse impossibili. La gente è stufa, la gente ha bisogno di cose basilari, della quotidianità».

Oltre a quelle che ha appena evidenziato, ci sono altre problematiche che attendono di essere risolte. Penso, ad esempio, alla piaga della nettezza urbana. Come di certo saprà, negli scorsi giorni i camion della Super Eco sono tornati al campo sportivo “Salvatore Calise”. L’affaire rifiuti è una questione atavica e complessa, tant’è vero che al pari dell’amministrazione uscente, anche la vostra riuscì soltanto a tamponarla.

«Per risolvere il problema della nettezza urbana è necessario partire subito con la raccolta differenziata. Fatto questo, bisogna sicuramente trovare un’area dove mettere i camion».

Ha già un’idea precisa di dove allocare i mezzi della NU?

«Per il momento no. Stasera (ieri per chi legge, ndr) faremo una riunione tra i capigruppo e decideremo che cosa fare. Non voglio dire castronerie, stabiliremo insieme in che modo muoverci. Posso dirle che qualche proposta seria ci sarà sicuramente. La nostra squadra è formata da giovani e da professionisti seri, vedi l’ex sindaco Franco Monti e il comandante Gallo: chi meglio di lui può condurre ad una svolta nel porto di Forio? Insomma, gli elementi giusti per fare il salto ci sono».

Ha già pensato ad una quota rosa per formare un tandem?

«No, io per il momento vado da solo. Quando entrerò nelle case dei foriani andrò con il mio nome: Nino Savio per Stani Verde sindaco. Spero che il popolo di Forio capisca che cosa vuole fare. Dopo anni e anni di questa politica, secondo me è arrivato il momento di operare una svolta e cambiare qualcosa per Forio».

L’impressione è che questa partita per la poltrona di primo cittadino possa andare ai “supplementari”.

«È una partita molto difficile, le squadre ci sono, sono organizzate bene. Ad ogni modo, staremo a vedere cosa deciderà il popolo di Forio. Come ho detto prima, io non serbo rancori. Non sarò io a giudicare i miei amici della vecchia maggioranza e gli esponenti di quella attuale, bensì il popolo di Forio. Io non sono all’altezza di giudicare. Se loro hanno fatto bene, saranno eletti. In caso contrario, è verosimile che ciò non accada. Tuttavia volevo dire un’altra cosa, se mi è concesso».

Prego.

«Negli ultimi quindici giorni si è parlato soltanto di famiglie, di numeri, però non si è parlato mai dei problemi reali che ci sono a Forio».

Pensa dunque che si sia data troppa importanza al “litigio” che ci è stato all’interno della sua famiglia?

«Io e mio fratello abbiamo le spalle larghe, e abbiamo passato momenti di gran lunga peggiori di questo, mi creda. Penso che supereremo anche questo “scoglio”. Io e mio fratello ci vogliamo bene e ci vorremo sempre bene. La vita è come una partita di calcio: in ogni famiglia c’è chi fa il tifo per il Napoli, chi fa il tifo per la Juve eccetera. Io faccio il tifo per il Napoli, mentre mio fratello – a cui voglio bene – tifa per un’altra squadra. Però sia chiaro: io e mio fratello ci vogliamo bene e andiamo d’accordissimo. Tornando alla politica, la mia campagna elettorale la farò solo sul programma. Non è più il tempo delle chiacchiere: Forio ha bisogno di una grande svolta».

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