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Così parlò Peppe Brandi: “caularone” da bocciare, il palazzo si apra ai cittadini

DI FRANCESCO FERRANDINO

ISCHIA. Ha ricoperto la carica di primo cittadino per quattro anni, dal 2002 al 2006, ma adesso alla politica attiva preferisce tutt’altro: la famiglia, la cura dei suoi terreni, le letture. L’ex sindaco Giuseppe Brandi, è di lui che parliamo, inizialmente non si mostra molto propenso a dare la sua opinione in merito alla situazione attuale del paese che egli stesso amministrava un decennio fa. Ma la sua natura di democristiano a tutto tondo, che ha attraversato oltre quattro decadi di storia politica isolana, pian piano riemerge, dimostrando di avere ancora oggi un occhio attento e critico sul panorama attuale.

A Ischia molti lamentano un presunto immobilismo dell’amministrazione, che viene accusata di non riuscire a gestire nemmeno le faccende ordinarie. Lei cosa pensa? E a cosa attribuisce tale percezione?

«Guardi, sono completamente all’oscuro delle logiche politiche odierne, estraneo e disinteressato a quello che fa l’amministrazione. Tutto sommato, mi sembra che il quadro politico amministrativo si sta riducendo a un muro contro muro tra fazioni politiche. E, come osservatore esterno, resto molto perplesso dinanzi a questo apparente caos, con l’annesso via vai di consiglieri da uno schieramento all’altro… Ecco, direi che la situazione si riassume così: alcuni lottano per la sopravvivenza,  altri lottano per la sopraffazione, ma in mezzo c’è il paese: e io, come semplice cittadino, ovviamente non sono contento di questo andamento, di fronte al quale c’è solo da augurarsi di tornare presto alle urne. Sarà il corpo elettorale a dare un giudizio».

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