CRONACAPRIMO PIANO

Così si può salvare Villa Joseph

La struttura, comunque vada, non chiuderà il 15 luglio: impossibile, senza soluzioni alternative, allontanare gli anziani ospiti. I Comuni potrebbero dare una mano utilizzando fondi per le politiche sociali da destinare a cittadini meno abbienti per contribuire a pagare la retta ma non ci sarebbe unanimità. E Nando Scarpa punge Don Orione…

Partiamo da un presupposto, che è tutt’altro che irrilevante. Villa Joseph non chiuderà il 15 luglio. La dead line fissata dall’amministratore per lo stop all’attività della residenza per anziani ubicata a Casamicciola Terme non sarà tassativa e perentoria. Insomma, impossibile pensare di mettere una ventina di persone in mezzo a una strada dalla sera alla mattina e soprattutto prima che si sia trovata una soluzione alternativa. Ma resta un problema di fondo, quella di una struttura che ogni mese accumula un “gettone” di passività e che va sempre più verso un default che allo stato dell’arte appare davvero inarrestabile. Ma che cosa si può fare per salvare Villa Joseph da una chiusura che senza una “exit strategy” arriverebbe comunque prima o poi, anche se non proprio tra una ventina di giorni? Le soluzioni che si palesano all’orizzonte sarebbero due, nessun “piano C” sembra allo stato dell’arte ipotizzabile. La prima, invero complessa, vuole che la struttura – in virtù della sua finalità e della sua destinazione – stipuli una convenzione con l’ASL, ma l’operazione è tutt’altro che agevole e mal si sposa con le necessità di “ossigeno” dal punto di vista aziendale.

La seconda sarebbe invece più facilmente perseguibile. Un apposito regolamento regionale (che tra l’altro verrebbe applicato in diversi comuni della provincia partenopea ed anche dalla stessa città di Napoli) prevede che possano essere destinati fondi alle politiche sociali che possano essere erogati ai meno abbienti per la stipula di convenzioni con case di riposo. Proviamo a fare un esempio: nel momento in cui un anziano incassa la pensione minima e non può permettersi di pagare la retta per soggiornare a Villa Joseph o in una struttura con pari requisiti, il Comune interviene e può integrare la somma con un contributo fino a 500 euro. Chi non è esperto della materia potrebbe obiettare che non si possono elargire fondi pubblici ad una struttura privata ed è sacrosanto ma va detto che il contributo nel caso di specie andrebbe riconosciuto al cittadino (che ovviamente dovrà provare anche di essere in possesso di un reddito tale da non potersi permettere in proprio il saldo della retta mensile) che a sua volta lo girerebbe alla struttura che lo ospita. Va anche detto che al riguardo dovrebbe di norma essere redatto un bando ma questo non costituirebbe un problema, dal momento che sul territorio isolano non ci sono chissà quanti e quali soggetti giuridici in grado di offrire i servizi richiesti e dunque l’ostacolo sarebbe davvero relativo se non addirittura insignificante. Non è un caso che in questi giorni si sta lavorando a un incontro alla presenza di tutti i sindaci isolani e del commissario prefettizio di Serrara Fontana e l’amministratore di Villa Joseph Nando Scarpa proprio per verificare la fattibilità di tale ipotesi. Attenzione però a quello che trapela da alcuni “spifferi”, indiscrezioni alle quali ci rifiutiamo di credere perché laddove confermate sarebbero davvero di una gravità inaudita. Noi, in ogni caso, le riportiamo: si parla del fatto che almeno un paio di sindaci non vedrebbero di buon grado la soluzione appena esposta, perché i Comuni si impegnerebbero tutti quando poi quello che ospita territorialmente l’immobile (ossia Casamicciola Terme) avrebbe comunque un contatto privilegiato con i vertici di Villa Joseph.

Nel fine settimana, domani o al massimo sabato, secondo quanto si apprende l’amministratore Scarpa ha in programma un incontro anche con i parenti dei 18 anziani attualmente residenti a Villa Jopseh, che ovviamente sono preoccupati dalla piega che hanno preso gli eventi e non sanno dove sistemare i loro cari anziani. Un aspetto questo davvero fondamentale, perché parliamo di persone che in alcuni casi risiedono ad esempio in Germania e in Toscana e dunque avrebbero anche difficoltà di natura logistica. Ma ci sono i numeri con i quali fare i conti, che alla fine della “coesa” emergono in tutta la loro drammaticità. 18 ospiti a Villa Joseph a fronte di 14 dipendenti più un amministrativo. Conti alla mano, tra entrate e uscite si perderebbero (il condizionale è d’obbligo) più o meno 10.000 euro. Insomma, senza inversione di rotta certo non si può andare avanti all’infinito. Lo scorso anno l’amministratore provò anche la carte di un aumento delle tariffe ma il Comune di Casamicciola e in primis il sindaco Castagna si opposero fermamente in quella sede fu deciso di accantonare il progetto legato al rincaro.

Dopo avervi esposto lo stato dell’arte, vi rimettiamo anche alcune dichiarazioni che ci ha rilasciato l’amministratore Nando Scarpa che certo non ha nascosto il suo disappunto anche per l’atteggiamento tenuto in questa vicenda dal Don Orione. L’amministratore, guardando all’immediato, ha esposto i suoi auspici: “Ovviamente Villa Joseph si aspetta che tutti facciano la loro parte. Non solo le amministrazioni comunali, deve farla anche Don Orione, che se vede che esiste un problema non può certo girarsi dall’altra parte e fingere di ignorarlo. Anzi, deve contribuire a risolverlo e non è tutto: loro devono essere i primi a spiegare cosa vogliono fare da grandi. Io voglio proseguire questo percorso, non voglio andar via, ma davanti a me vorrei avere una progettualità a dieci se non addirittura a vent’anni, non gente che mi chiede cosa succederà domani mattina. Ma se Villa Joseph dovesse davvero chiudere i battenti, tutti lo sapranno con largo anticipo. Io, credetemi, sto davvero male quando osservo la preoccupazione nello sguardo dei dipendenti. Ecco perché auspico una soluzione ad ampio e lungo spettro, non un qualcosa di temporaneo che poi tra qualche mese ci riporti alle solite…”. Poi chiude con un’altra stilettata, inequivocabile: “Poi se Don Orione decide che qualcuno è più bravo del sottoscritto ad amministrare, non avrò problemi a farmi da parte. Ma ho fatto un investimento sulla struttura rimettendola in gran parte a nuovo, e adesso stiamo affrontando la parte residua. E mi piace sottolineare che Don Orione non ha cacciato un grosso centesimo. E capirete che non posso subire perdite sia per la gestione ordinaria che per gli investimenti sull’immobile”.

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