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Terremoti e vulcani, tutte le falle delle possibili emergenze in Campania

NAPOLI – “E’ assurdo che, nei piani di emergenza ed evacuazione per i paesi vesuviani e dei campi Flegrei, sia stato deciso di scegliere anche località in aree ad alto rischio sismico per ospitare le persone che dovrebbero essere sfollate dalla provincia di Napoli in caso di eruzione o terremoto. Chi ha pensato di portare i nostri sfollati in altre regioni ad alto rischio sismico? Quanto è stato speso per realizzare questi piani da parte della Protezione civile nazionale che ci risulta abbia assoldato esperti e professionisti con parcelle da record? ”.

Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, chiedendosi: “Se ci fosse un’emergenza in questi giorni dove andrebbero le migliaia di persone che dalla Campania che dovrebbero essere destinate nei comuni delle Marche, del Lazio e dell’Umbria sconvolti dallo sciame sismico che continua da agosto a oggi?”.

“Questa è un’ulteriore dimostrazione che in tutto quanto è stato fatto dalla protezione civile nazionale in questi anni i rischi esistenti in Campania, sismici e vulcanici, sono stati e sono ancora oggi sottovalutati” ha aggiunto Borrelli annunciando di aver preparato un’interrogazione consiliare per chiedere “l’aggiornamento immediato dei piani di emergenza ed evacuazione da parte della Protezione civile nazionale e la contemporanea organizzazione delle prove coinvolgendo quanta più gente è possibile per evitare di ripetere gli errori commessi nell’unica volta in cui, in Campania, è stata organizzata una prova di evacuazione visto che furono coinvolte poche migliaia di persone, mentre a rischiare la vita per i tanti rischi esistenti sono molte più persone”.

“E’ inaccettabile che, in una regione in cui, oltre al rischio sismico, ci sono anche pericoli concreti legati al Vesuvio e al Marsili, il vulcano sottomarino in grado di provocare uno tsunami devastante, non ci sia la necessaria attenzione da parte della protezione civile nazionale” ha concluso Borrelli ribadendo la richiesta “di sapere come sono stati spesi i milioni di euro che, nei bilanci, sono indicati per coprire le attività relative proprio alle zone della provincia di Napoli  maggiormente a rischio, visto che non ci sono piani di emergenza ed evacuazione adeguati e non sono state mai organizzate prove di evacuazione a parte quella a mio avviso poco utile di qualche anno fa ”.

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