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Covid-19, nuova raffica di positivi: sull’isola sono 74

E’ il responso emerso dai 180 tamponi che erano stati eseguiti al casello a Lacco Ameno nella giornata di mercoledì e che sono stati processati ieri. Il numero di contagiati sul territorio, dunque, cresce ancora. Sospiro di sollievo per diaconi e sacerdoti della Diocesi locale, tutti negativi

Si potrebbe parlare dell’ennesima giornata nera, sul fronte della seconda ondata del Covid-19 sulla nostra isola, ma la definiamo grigia soltanto perché per fortuna qualche buona nuova arriva a tirare su un morale che viceversa avrebbe tutto per essere definito “sotto i tacchi”. C’era molta attesa per conoscere l’esito dei tamponi che nella giornata di mercoledì avevano causato l’ennesima “processione” di autovetture (e soprattutto conducenti delle stesse) presso il casello tampone ubicato all’esterno dell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno, dove stando a stime che purtroppo sono sempre più frammentarie a sottoporsi all’esame erano stati 180 nostri concittadini.

Il risultato, purtroppo, non è certo di quelli incoraggianti: sono infatti 74 i tamponi che hanno avuto esito positivo. Attenzione, parliamo di tamponi e non di casi, dal momento che alcuni di questi esami sono stati praticati a soggetti che già precedentemente risultavano contagiati, ma è chiaro che siamo davanti un dato che anche dal punto di vista meramente statistico non può che preoccupare. E, forse, iniziare anche un po’ ad inquietare, perché figlio di un trend che sembra consolidato e non volerne sapere di arrestarsi. Intanto l’arrivo sull’isola di medici dell’esercito – che vi avevamo anticipato nelle scorse edizioni del nostro giornale – consentirà di apportare una significativa novità: da lunedì prossimo, secondo alcune indiscrezioni provenienti da ambienti sanitari, i tamponi presso il drive in non saranno effettuati più soltanto nei giorni dispari, ma anche martedì, giovedì e sabato. Insomma un tour de force che lascia intendere come purtroppo il lavoro non manchi e diluirlo in sei giorni piuttosto che tre può avere soltanto effetti benefici. Ma è chiaro che il segnale non è di quelli più rassicuranti.

Nel frattempo in questo quadro a tinte fosche arriva anche un raggio di luce. Il vescovo di Ischia, s.e. mons. Pietro Lagnese, una buona notizia l’ha data attraverso i canali social della Diocesi locale scrivendo: “Nella giornata di ieri (giovedì per chi legge, ndr), per volontà del Vescovo Pietro, i presbiteri e diaconi della Diocesi si sono sottoposti a tampone nasofaringeo da Covid-19, risultando tutti negativi al coronavirus. Per ogni cautela, il Vescovo ha disposto la chiusura e la sanificazione delle chiese della Parrocchia di S. Michele Arcangelo in Monterone – Forio, visti i tanti casi positivi da Covid-19 in quella zona dell’Isola. Continuiamo a pregare per il carissimo don Angelo: nella giornata di ieri è stato trasferito nel reparto Covid, sono in corso gli approfondimenti diagnostici e tutte le cure del caso”.

Insomma, almeno è stata stroncata sul nascere una possibile catena di contagio che pure – considerati i contatti costanti con i fedeli da parte dei rappresentanti del clero – avrebbe potuto avere effetti più devastanti di quelli di uno tsunami. Adesso la speranza è che don Angelo possa rimettersi quanto prima, in attesa di un altro snodo fondamentale di quello che giustamente è stato ribattezzato il caso Serrara: lunedì 16 inizieranno i tamponi sui 46 soggetti venuti a contatto col sacerdote del Comune montano senza rispettare le opportune protezioni e precauzioni. Inutile dire che limitare i danni è l’aspirazione di tutti. Sarebbe un risultato straordinario, come spegnere una miccia che rischiava (e fino a prova contraria rischia tuttora) di trasformarsi in un incendio di notevoli proporzioni.

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