CRONACAPRIMO PIANO

Contro gli autovelox a Ischia spunta anche la petizione

Su change.org lanciata la proposta di abolire gli strumenti che limitano la velocità e che sono stati installati sul territorio isolano. Non mancano le firme ma nemmeno coloro che stroncano l’iniziativa definendola finanche allucinante e incomprensibile. E così si alimenta la “frattura” tra favorevoli e contrari

Adesso lo scontro frontale è davvero assicurato e garantito. Favorevoli e contrari, guelfi e ghibellini, adesso è davvero ufficiale la guerra ideologica tra coloro che sono contrari all’installazione degli autovelox e coloro che invece la auspicano convinti che il pigiare meno il piede sull’acceleratore possa far diminuire e non poco il numero di incidenti stradali (troppo spesso purtroppo anche mortali) che si registrano da anni – pardon, da decenni, a voler essere statisticamente precisi – sulla nostra isola. Sul noto portale change.org infatti è stata lanciata una petizione il cui titolo è un inequivocabile biglietto da visita: “Ischia, aboliamo gli autovelox”. Che dire, più chiaro di così si muore. La crociata contro gli strumenti che verificano e sanzionano il superamento dei limiti di velocità viene naturalmente anche giustificato. In primis nel testo esplicativo della petizione si legge: “Da qualche mese sull’Isola d’Ischia sono stati istallati 5 Autovelox in meno di 5 km, su strade urbane con dei limiti già dai 30 ai 50 km/h. Alcuni già in funzione altri ancora no. Aboliamo questi Autovelox abusivi ed illegali. Si proprio così, sono illegali per una pluralità di motivi. Ad esempio: non possono essere installati su strade urbane, non possono essere installati se non vi è lungo la carreggiata a banchina, non  sono segnalati secondo le normative e non sono ben visibili: e le illegalità sono numerose (le autorizzazioni della prefettura non sanano le violazioni di legge ed i dettami della Cassazione in materia). Di fatto sono un mezzo per fare cassa in mano ai comuni, un mezzo di tassazione indiretto, un pedaggio occulto! Sbandierati a tutela della sicurezza per salvarti la vita, ma in realtà sono pura repressione e tassazione di massa, per ischitani e turisti (anch’ essi facili vittime ignare)”.

Il testo prosegue con una serie di interrogativi prima e considerazioni poi: “Ma chi ha deciso di istallare questi Autovelox? Qualcuno ha fatto un sondaggio? Cosa ne pensano gli ischitani, gli italiani, gli stranieri e tutti coloro che frequentano l’isola d’Ischia? Votiamo per cominciare la battaglia civile per il rispetto della libertà, per tutelare la legalità e per far capire a chi di dovere (chiuso nelle sue stanze lontano dalla realtà quotidiana, dalla vita reale, con la testa fasciata e le orecchie ben tappate!) di eliminare gli Autovelox prima che sia troppo tardi. A questo punto, parola al popolo, perché non è mai troppo tardi. E allora: ad Ischia aboliamo gli autovelox?”. Insomma, una vera e propria chiamata alle armi di fronte alla quale però, almeno fino ad ieri, la comunità isolana è rimasta abbastanza tiepida. Se nella prima giornata non c’erano state adesioni, nel pomeriggio di ieri si contavano meno delle 100 firme necessarie per fare in modo che sul portale specializzato la petizione in oggetto potesse finire tra quelle “raccomandate”, il che significa garantire maggiore visibilità alla stessa con altrettanta più incisiva penetrazione e diffusione, giusto per intenderci.

Ovviamente, proprio perché parlavamo di contrapposizione ideologica, se c’è chi ha messo la propria firma virtuale alla petizione c’è anche chi si è detto indignato sia per l’iniziativa adottata che per la contestuale condivisione della stessa. E’ il caso di Sonia Di Iorio, la madre del compianto Francesco Taliercio, che ha espresso il suo disappunto senza nasconderlo ma riuscendo anche a contenere quelle che senza dubbio sono le sue sensazioni ed emozioni: “Credevo di averle viste tutte – ha scritto sul suo profilo facebook – ma mi sbagliavo. Onestamente, se non mi ritenessi superiore a questi individui io sarei tentata di proporre una contro petizione per abolire dall’isola la mente eccelsa che ha partorito tale petizione e tutti i suoi firmatari. Come mai sono così avversati gli autovelox? Ovvio, perché quando il gatto non c’è i topi ballano. Io opterei per una bella derattizzazione sull’intera isola”. Messaggio magari con tanto di metafora ma dai contenuti indiscutibilmente chiari. Fin troppo chiaro che chi ha dato man forte alla signora Di Iorio – commentando cioè la sua esternazione – lo abbia fatto per darle totalmente ragione e però i toni a quel punto si sono anche decisamente alzati. C’è chi ad esempio usa termini a dir poco offensivi, chi addirittura si augura che la petizione possa essere un “fake” ed anche chi in maniera tristemente ironica sottolinea come va notato “che la foto usata per promuovere la petizione ritrae una persona che guida la bici mentre parla al cellulare”. Il che in termini di “spot” oggettivamente non è proprio il massimo della vita. Insomma, polemiche e tensioni alle stelle proprio nel momento in cui il comitato “La Strada del Buonsenso” ha deciso di organizzare per il prossimo 20 novembre una manifestazione in occasione della Giornata del Ricordo delle Vittime della Strada. E c’è da scommettere che non sarà soltanto un momento di preghiera e riflessione, ma anche per rimarcare una volta di più che gli autovelox servono a placare noi isolani, i cui bollenti spiriti quando ci mettiamo al volante sono purtroppo davanti agli occhi di tutti.

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Carlo

Meglio i morti sulle strade ?!? Vergognatevi ! Purtroppo mi rendo conto che gli ischitani sono un popolo che non vuole rispettare le regole e menefreghista della vita altrui. Del resto cosa ci si poteva aspettare da chi ha il record nazionale di abusi edilizi e dove si scarica in piena area marina protetta ?!? Questa è Ischia !!!

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