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«Credo che non vada cambiata la costituzione, ma la direzione»

Fino al ’63 le donne non potevano accedere a tutte le cariche politiche perché considerate troppo emotive. Nel 1950 Teresa Noce del Partito Comunista spinse per la legge alla tutela fisica ed economica per le lavoratrici. L’onorevole Di Scala ha ben delineato la figura di Nilde Iotti che, laureata in lettere, si buttò a capofitto nel mondo politico. «Fu il primo presidente della camera dei deputati per ben tre volte, un attuale parlamentare sostenne che avesse avuto quel ruolo perché aveva avuto una relazione con Togliatti.  La sua passione per la politica fu vissuta con impegno, negli anni ’70 promosse una legge sull’aborto e sul divorzio.box di scala - Nilde Iotti Credo che una delle grandezze della donna sia saper guardare con obiettività alle cose e riuscire a collaborare. Tina Anselmi, invece, apparteneva a una diversa scuola politica, ma fu apprezzata da Nilde Iotti; entrambe chiedevano dignità alla vita politica. Al suo funerale c’erano tutti ed entrambe uscirono a testa alta dalla vita politica». Altro personaggio delineato dalla Di Scala è stato Angelina Merlin che, dopo il ’46, iniziò a lottare per i diritti delle donne, propose di abolire la dicitura figlio di NN  e sopperire la clausola di nubilato nei lavori le donne che, se si sposavano, erano costrette a licenziarsi. «La legge Merlin abolisce la prostituzione; rimase sconvolta dal fatto che nei paesi del Polesine e del Chioggiano le donne si prostituivano facilemente. Questa costituzione è costata sudore di queste donne e non merita di essere cambiata in modo superficiale. Credo che non vada cambiata la carta costituzionale, ma la direzione». ISPU

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